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Il Trento Film Festival visto da UniTrento

Due studentesse e uno studente del nostro Ateneo erano nella giuria che ha assegnato il premio “under 33”

4 maggio 2023
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di Daniele Santuliana
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Prosegue la collaborazione fra l’Ateneo e il Trento Film Festival. Anche quest’anno, UniTrento era nella giuria del premio "Studenti". Il riconoscimento è andato a "El día que volaron la montaña" di Alba Bresolí «per l'uso suggestivo della fotografia nel recuperare una storia silenziosa ma d'impatto che racconta delle delicate dinamiche del rapporto tra l'uomo e il suo ambiente circostante».

Passano gli anni, cambia il modo di fruire le pellicole, ma il cinema rimane un media capace di muovere entusiasmi e passioni, a tutte le età. E il Trento Film Festival resta il punto di riferimento per gli appassionati e le appassionate di cinema d’alta quota.

L’Università di Trento, insieme a quelle di Bolzano e Innsbruck, coltiva da tempo un rapporto speciale con quello che fino a qualche anno fa era conosciuto come “Festival del cinema della montagna”. Ogni anno, tre studenti – o studentesse – del nostro Ateneo hanno infatti la possibilità di sedere nella giuria che assegna il premio dedicato agli autori e alle autrici under 33.

Quest’anno, questo onore è spettato a Valerio Benigni, Giulia Gonnella e Federica Debernardis. Insieme a loro c’erano Christina Vieira-Barry, Ilaria Fauri Taddei e Dora Musola per l’Università di Bolzano; Maria Mine, Riccardo Serra e Camilla Ceraso per l’Università di Innsbruck.

«Tra fine marzo e inizio aprile, ho partecipato alla call per far parte della giuria», ci racconta Valerio Benigni. «Seguo il Trento Film Festival da tempo, ma questa è stata la prima opportunità di far parte di un’iniziativa così prestigiosa».

Il compito della giuria formata da studenti e studentesse dei tre atenei non è stato però semplice: «Siamo rimasti chiusi in una sala del Centro Santa Chiara per due giornate intere – ci dice ancora Valerio. In totale, abbiamo visto 24 pellicole di lunghezza diversa. A ogni proiezione, seguiva un momento di confronto per ragionare su quanto avevamo appena visto».

Anche quest’anno, la qualità era naturalmente molto alta e non è stato semplice decretare il film vincitore: «Tutti i lavori mostravano un’ottima fotografia e una buona padronanza dei codici cinematografici. Alla fine, siamo rimasti con una short list di tre titoli. Abbiamo scelto di premiare la “scrittura”, quindi il film più capace di portare sullo schermo una narrazione».

Il premio è dunque andato a “El día que volaron la montaña” della regista ventisettenne Alba Bresolí. Il film racconta la storia dei fratelli Evaristo, Félix e Baltasar Guallar, gli unici abitanti di Escó, un villaggio fatiscente nell’Aragona. Nel 1959, Escó fu espropriato sotto il regime di Franco, i Guallar furono gli unici abitanti a rimanere. Ora, però, la costruzione di un'autostrada torna a minacciare l'esistenza del paese.

«Ci sembrava una storia decisamente adatta al Trento Film Festival», ci dice ancora Valerio. «Il rapporto tra gli uomini e la montagna e il tema della modernità che irrompe nella vita di queste persone sono sicuramente di grande attualità. Abbiamo poi voluto premiare la giovane età della regista, come incoraggiamento per la sua carriera».

Valerio Benigni ha partecipato mercoledì 3 maggio alla premiazione insieme a Maurizio Marchese, prorettore allo sviluppo delle relazioni internazionali, presente alla cerimonia in rappresentanza dell'Università di Trento.