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Al Cismed, quattro nuove “Pioniere” delle Stem

Si amplia la mostra dedicata alle donne che hanno lasciato il segno nelle materie scientifiche. Tante le attività per le scuole

12 febbraio 2024
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Arianna Laneve
Studentessa collaboratrice Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Pregiudizi e stereotipi affliggono ancora le donne nel mondo delle discipline Stem, acronimo per indicare science, technology, engineering e mathematics. Il Cismed si impegna a combatterli attraverso le storie di vita, passioni e intuizioni delle Pioniere che hanno contribuito al progresso scientifico, dall’antichità ad oggi. Lo fa per e con le giovani e i giovani appassionati a queste discipline, incoraggiando le scuole secondarie di secondo grado a visitare la mostra e a scoprire i traguardi raggiunti da queste celebri donne. Simona Casarosa, curatrice dell’esposizione, ci parla delle attività previste e dei risultati conseguiti.

Prosegue la mostra dedicata alle “Pioniere: vite e intuizioni fra medicina e tecnologia” curata dal Centro interdipartimentale di Scienze mediche dell’Università di Trento ed esposta a Palazzo Consolati dall’8 marzo dello scorso anno. Con questa iniziativa, il Cismed intende proporre un viaggio alla scoperta di alcune figure esemplari di donne impegnate nelle materie scientifiche, da Sara Little Turnbull, ideatrice di quella mascherina chirurgica che oggi conosciamo così bene, passando per Rosalind Franklin, prima “fotografa” del DNA grazie al suo studio sui cristalli, fino a Julienlynn Yee-Ching Wong, medica, scienziata e pilota, pioniera nell’uso della stampa in 3d per la produzione di dispositivi medici.

La mostra si rivolge in particolare alle scuole superiori con tante attività dedicate a ragazze e ragazzi, tra cui visite guidate alla scoperta delle vite di scienziate, mediche, fisiche, matematiche, ingegnere e biologhe, ma anche di donne comuni che con la loro passione hanno contribuito al progresso scientifico.

Realizzata nel 2022 con l’aiuto di studenti e studentesse dell’alternanza scuola-lavoro, e inaugurata lo stesso anno in occasione della Giornata internazionale della donna, la mostra si è ora evoluta grazie al contest “Pioniere 2.0” a cui hanno partecipato le classi del Liceo scientifico “L. da Vinci” di Trento, dell’Istituto Ivo de Carneri di Civezzano e dell’Istituto M. Curie di Pergine.

Dopo aver seguito una visita guidata, le scolaresche si sono cimentate nella ricerca di nuove figure femminili e nel racconto delle loro vite attraverso dei reportage. «Abbiamo cercato di coinvolgere studentesse e studenti in maniera attiva e l'idea di lasciare spazio ai loro interessi e alla loro fantasia e creatività ci era sembrata buona», commenta Simona Casarosa, docente al Dipartimento Cibio e curatrice della mostra. «La risposta è stata entusiasta e le loro creazioni – che spaziano da nuovi pannelli, a video, alla scultura – vantavano un tale livello da spingerci a inserirne nella mostra quante più possibile».

Sono quindi state realizzate le opere sulla vita di quattro nuove “pioniere”, inserite poi tra le sedici raccontate dal centro: Hellen Taussig, la “madre” della Cardiologia pediatrica, Sunetra Gupta, professoressa in Epidemiologia di malattie infettive dell’Università di Oxford, May Britt Moser, psicologa e neuroscienziata norvegese vincitrice del Premio Nobel per la medicina nel 2014 e Ana Maria Rodriguez Prieto, biologa e biochimica e fondatrice della WonderGene, azienda dedicata alla produzione di dispositivi portatili per agevolare le analisi genetiche durante le spedizioni di ricerca.

L’esposizione racconta dunque di donne che hanno un ruolo di primo piano in diversi campi, figure storiche celebri, premiate in ambiti scientifici e medici ma anche donne “comuni”.

Tra le proposte rivolte al mondo della scuola, il Cismed organizza dal 16 febbraio all’8 marzo una serie di visite guidate e attività interattive (come ad esempio quiz, laboratori e sfide) per le classi della scuola superiore, guidate da studenti e studentesse dello stesso livello, impegnati in un percorso di alternanza scuola-lavoro presso il Cismed. «Speriamo in questo modo di stimolare l’interesse soprattutto nelle studentesse – per le scienze e la tecnologia applicate all’ambito biomedico», conclude Casarosa.