Attività di advocacy: riunione del gruppo direttivo della World Alliance of Mobile Indigenous Peoples alla UNCBD COP-7, Kuala Lumpur, 2004. (Foto di Marco Bassi).

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MIGRAZIONE, SVILUPPO INTERNAZIONALE, PROCESSI DI DEMOCRATIZZAZIONE

Dal 19 al 21 dicembre a Trento un convegno della Società Italiana di Antropologia Applicata

9 dicembre 2016
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MIGRAZIONE, SVILUPPO INTERNAZIONALE, PROCESSI DI DEMOCRATIZZAZIONE
di Marco Bassi
Collaboratore di ricerca al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento.

I grandi processi migratori che segnano così profondamente il nostro tempo sono mossi da conflitti e da varie forme di marginalità sociale ed economica nei paesi di origine, e comportano un necessario adattamento istituzionale nei paesi ospiti. Sono questi alcuni dei temi che verranno affrontati nel IV Convegno Nazionale della Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA).

La SIAA è un’associazione di antropologi che operano presso enti privati e pubblici studiando con fini applicativi le realtà sociali, culturali, multi-etniche, multi-religiose e ambientali della contemporaneità. Per impostazione metodologica l’antropologia non analizza processi e fenomeni sul piano prettamente teorico ma, attraverso l’interattività con gli attori sociali e l’immedesimazione nelle situazioni reali, genera nuove comprensioni e prospettive. L’organizzazione promuove un’antropologia di pubblica utilità, cercando sinergie con le istituzioni e la società civile.

Le problematiche affrontate nei dieci panel tematici sono state proposte dai soci e riflettono i campi di interesse del momento. Nelle diverse sessioni verranno presentate e discusse ricerche ed esperienze originali in vari settori, tra cui accoglienza dei migranti, cambiamento climatico, certificazioni in campo agricolo, crisi economica e nuove marginalità urbane, nuove forme di famiglia e una riflessione sul metodo etnografico. Durante gli eventi plenari del convegno Giuseppe Sciortino proporrà un’analisi storico-quantitativa della migrazione in Europa, completata da un workshop sulla questione dell’abitare nell’esperienza migratoria.

Massimo Tommasoli porterà l’attenzione su nuovi attori internazionali, espressione della società civile organizzata, che possono contribuire a rendere più responsivi i processi decisionali globali inerenti le pratiche dello sviluppo e l’assistenza alla democrazia. Paul Sillitoe proporrà delle soluzioni metodologiche per incorporare efficacemente le visioni locali e il sapere indigeno nello sviluppo pianificato. Nella tavola rotonda "La diversità culturale: pluralismo giuridico, multiculturalismo e diritti", Leonardo Piasere, Antonino Colajanni, Roberto Toniatti, Gaspare Nevola, Alessandro Simoni e Giorgia Decarli discuteranno, con approccio interdisciplinare, teorie rilevanti per l’accomodamento di persone e gruppi portatori di culture minoritarie, sia nel contesto europeo che extra-europeo. Infine, il workshop “Libertà di ricerca e ruolo dell’intellettuale oggi” affronterà il problema della ricerca in contesti a rischio. 

Il convegno ospiterà 150 oratori rigorosamente selezionati: non solo antropologi di università italiane ed estere, ma anche funzionari pubblici e attivisti della società civile. Si tratta del primo grande evento antropologico della storia dell’Università di Trento, la partecipazione è aperta al pubblico.

Il convegno, che si svolgerà dal 19 al 21 dicembre, è organizzato dalla Società Italiana di Antropologia Applicata in collaborazione e presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e con il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani. Coordinatore del Comitato Scientifico: Marco Bassi; comitato organizzativo: Marta Villa  e Giorgia Decarli; comitato scientifico: Bruno Riccio, Mara Benadusi, Roberta Bonetti, Sebastiano Ceschi, Sabrina Tosi Cambini, Giovanni Pizza, Marco Bassi, Leonardo Piasere, Antonino Colajanni.