Produzione di carne in laboratorio: la nuova frontiera dell'alimentazione e della sostenibilità ambientale?

L’allevamento su larga scala di animali da macellazione è a oggi l’unica soluzione alla richiesta di carne per la popolazione ma presenta serie limitazioni ambientali. Infatti, questo settore utilizza il 30% delle terre emerse e circa l’8% dell’acqua dolce, generando il 17% del totale dei gas serra del pianeta. 

L’impatto ambientale dell’allevamento, le previsioni sul fabbisogno di carne e le implicazioni etiche associate al sacrificio di animali, ha spinto ad esplorare la possibilità di produrre carne “colturale” da cellule animali coltivate in bioreattori.

Rispetto alla carne convenzionale, si stima che questa tecnologia porterebbe ad una forte riduzione del consumo di energia, di suolo e delle risorse idriche impiegate, oltre ad abbattere notevolmente le emissioni di gas serra. Tuttavia, a oggi, un gap scientifico-tecnologico ed i costi legati a questo settore costituiscono degli ostacoli da superare affinché prodotti basati su questa tecnologia possano essere realmente accessibili. 

Nel corso di questo incontro verranno, da un lato, presentati gli aspetti necessari a rendere tecnologicamente sostenibile la produzione industriale di questa “carne innovativa”, che potrebbe essere a breve introdotta sulle nostre tavole carne colturale, dall’altro, saranno discusse alcune questioni legate alla nascita di questo nuovo settore che riguardano la percezione che le persone hanno nei confronti di un prodotto che riproduce le caratteristiche della carne attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative. 

Saluti introduttivi:

• Paolo Carta, Direttore del Collegio Clesio

Relatore:

• Luciano Conti, CIBIO UniTrento

Luciano Conti si è laureato in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Milano ed ha conseguito il dottorato di Ricerca in Biotecnologie Cellulari all’Università di Brescia. Dal 2001 ha proseguito le sue ricerche presso l’Università di Edimburgo per poi rientrare in Italia nel 2004. È attualmente Professore Associato di Biologia Applicata presso il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale ed Integrata dell’Università di Trento, dove sviluppa delle linee di ricerca dedicate allo studio delle cellule staminali pluripotenti e neurali per la della messa a punto di modelli cellulari di malattie neurodegenerative e neuropsichiatriche. Più recentemente, il suo interesse scientifico si esteso a ricerche finalizzate all’utilizzo delle cellule staminali come fonte cellulare d’elezione nei processi di produzione di carne in vitro.