1° gennaio 1912. Viene proclamata la Repubblica di Cina. Cresciuto nel chiuso della Città proibita, proclamato Imperatore all’età 3 anni, l’ultimo imperatore della dinastia Qing, Pu-Yi, è costretto ad abdicare. Colui che fu un Figlio del Cielo è d’ora in poi un cittadino qualunque.
Conclusa la seconda guerra mondiale, sarà deportato in Siberia e poi condannato a 9 anni di prigione e alla rieducazione maoista con l’accusa di aver complottato con il Giappone. Era stato il tentativo illusorio di poter salire di nuovo su un trono. Finalmente libero, nel 1959, Pu-Yi vivrà i suoi ultimi anni impiegato presso il Giardino botanico di Pechino.
Il film ha vinto 9 Premi Oscar, 4 Golden Globes, 4 Nastri d'Argento, 9 David di Donatello
"La vicenda di Pu-Yi risulta uno sterminato affresco, dove sono raffigurate varie mutazioni di un popolo. Di questi eventi e di una siffatta metamorfosi il film di Bernardo Bertolucci ci dà forti e sontuose immagini, atmosfere affascinanti ed attendibili impressioni … Il senso della Storia è sempre vivo e pungente, anche se la carica narrativa mira ovviamente a privilegiare la psicologia del personaggio, che nella sua triste parabola è del tutto emblematico" (Segnalazioni cinematografiche, vol. 103, 1987)
Partecipazione
Si tratta di un'attività didattica riservata a studenti e docenti UniTrento