Improvvisazione poetica e tradizione letteraria: storia, forme e modelli nel Settecento
L'improvvisazione ha rappresentato per secoli una forma di fruizione e di produzione letteraria parallela, non concorrenziale bensì complementare, rispetto alla poesia scritta, ufficiale, fatta "al tavolino". Solo con l'incombere della modernità si assiste all'insorgere di una progressiva separazione tra oralità e scrittura, che alle soglie dell'Ottocento, nonostante forme residuali che persistono fino a poco oltre la metà del secolo, può dirsi ormai nettamente delineata. All'inverso, il secolo precedente era stato il secolo degli improvvisatori, addirittura incoronati in Campidoglio al pari di Petrarca. Un mondo, quello dei poeti estemporanei del Settecento, per noi oggi fantasmatico e sfuggente, muto come le voci dei suoi protagonisti; ma che è possibile in parte ricostruire grazie alle numerose, e talvolta assai dettagliate, testimonianze dei contemporanei.