VERSUS: differenze, opposizioni, conflitti

Seminario interdisciplinare - dottorandi "Le Forme del Testo"
6 dicembre 2016
7 dicembre 2016
6 e 7 dicembre 2016

Luogo: Dipartimento di Lettere e Filosofia, Via Tommaso Gar 14, Trento - Aula 001

L’alterità, la diversità, l’opposizione sono tutte forme e declinazioni di una stessa questione: l’incontro con l’altro, il diverso, il nemico. Infatti, l'identità specifica di un'epoca, di un popolo o di una società si delinea anche a partire dalla contrapposizione con l'altro da sé e dalla risposta a questa constatazione di diversità.

In riferimento al testo letterario, questo rapporto di opposizione assume un ruolo fondamentale sia come oggetto della narrazione, sia come dispositivo retorico. In entrambi i casi, la messa in scena di un conflitto, reale o fittizio, è una potente strategia comunicativa attraverso la quale concetti, ideali e valori possono trovare una rappresentazione dinamica.

Su queste tematiche, i dottorandi del Dorso di Dottorato "Le Forme del Testo” organizzano due giornate seminariali che avranno luogo martedì 6 e mercoledì 7 dicembre 2016 presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia.

PROGRAMMA

martedì 6 dicembre 

9.00-9.15 Saluti istituzionali Patrizia Cordin,  Coordinatrice del Corso di Dottorato “Le Forme del Testo”
  I SESSIONE
Modera Giorgio Ieranò
9.15-10.00  Roberto Mario Danese (Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”), Mito e cinema. Ibridazioni, alterità e conflitti nella costruzione narrativa fra antico e contemporaneo
10.00-10.15 Discussione
10.15-10.35  Giulia Arpino, Omero e gli altri: incontri, scontri, silenzi fra autori epici della letteratura greca arcaica
10.35-10.55  Donatella Izzo, Il Parente e le donne nelle Tesmoforiazuse di Aristofane: analisi di uno scontro tra riso e rito
10.55-11.15 Discussione
11.15-11.30 Pausa caffè
11.30-11.50  Caterina Pentericci, Divergenze culturali e scontri verbali: i meccanismi comici nel Truculentus di Plauto
11.50-12.10  Christian Giacomozzi, L’agiografia di Romedio tra echi cristiani e reminiscenze classiche
12.10-12.30 Discussione
  Pausa pranzo
 

II SESSIONE
Modera Claudia Demattè

14.30-15.15  Anna Bognolo (Università degli Studi di Verona), Valori cavallereschi e trasgressioni nel romanzo cavalleresco spagnolo del Siglo de Oro
15.15-15.30 Discussione
15.30-15.50  Violetta Torregiani, Buon governo e tirannide nelle canzoni che accompagnano gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti (1338-1339)
15.50-16.10  Gabriele Sorice, Ettore vs Ercole: un caso di intertestualità tra letteratura franco-italiana e poema cavalleresco in ottava rima
16.10-16.30 Discussione
16.30-16.45 Pausa caffè
16.45-17.05  Giulia Tomasi, Dal duello allo scontro verbale: la disputa tra Pacífico e Cupidio nel Valerián de Hungría (1540)
17.05-17.25  Erica CiccarellaLa Querelle des Anciens et des Modernes: Alessandro Tassoni e l'epos di Scoperta
17.25-17.55 Discussione
20.00 Cena sociale

Mercoledì 7 dicembre 

 

III SESSIONE
Modera Francesca Di Blasio

9.00-9.45  Alessandro Scarsella (Università Ca’ Foscari di Venezia), Considerazioni sul futuro delle scienze letterarie in un'età di transizione
9.45-10.00 Discussione
10.00-10.20  Federica Claudia Abramo, «Sehn Sie die Kreatur»: scontro tra natura e società nel Woyzeck di Georg Büchner (1836-1837)
10.20-10.40  Chiara Polli, Religione e fumetto ieri e oggi: West Coast 1960s - Paris 2015
10.40-11.00 Discussione
11.00-11.15 Pausa caffè
11.15-11.35  Michele Peroni, La memoria letteraria della Grande Guerra. Realtà, finzione e vuoti di memoria nella narrativa di Robert Graves
11.35-11.55 Bruno MellariniIl cuore assassino dell’uomo: dinamiche conflittuali e ideologia della guerra in Dino Buzzati
11.55-12.15 Discussione
12.15-13.30 

LECTIO MAGISTRALIS

Introduce Roberta Capelli

  • Maria Luisa Ardizzone (New York University), Il farsi di un intellettuale nuovo. L'etica del dubbio e la tormentata stesura del Convivio

​La conferenza mette in luce la tramatura laica e filosofica del Convivio e la sua finalità conoscitiva. Il tentativo forte da parte del poeta di formare un lettore nuovo, e la sua tensione a costruire un discorso tormentato, ma lucido sull’ontologia dell’essere umano, le sue capacità intellettuali e le sue potenzialità. Organizzando un testo dove la tradizione filosofico-scientifica neoplatonica e aristotelica viene ripresa, ripensata e spesso affiancata a quella teologico-cristiana, il trattato dottrinale dimostra che piuttosto che pensare a una conciliatio tra i due saperi, Dante li porta sulla pagina e, con finalità formativa, affida al suo lettore di considerarli o no in relazione. Il profilo di un intellettuale nuovo in grado di elaborare un modo inedito di pensare l’essere umano e la sua natura è quanto prende forma attraverso il ricorso a quella che si indica come “etica del dubbio”. La componente politica dell’opera, e la coincidenza che in questa si rivela tra la felicità terrena dell’essere umano e la sua realizzazione nella vita civile è parte di quanto si propone.