Un momento del TeacherDojo ©UniTrento - Ph. Federico Nardelli

Formazione

Una palestra per l'informatica

Dal 6 all’8 settembre, il Disi propone TeacherDojo, il workshop che avvicina gli insegnanti al mondo dell’apprendimento creativo

8 settembre 2023
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di Daniele Santuliana
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Quarta edizione per il TeacherDojo, il workshop organizzato dal Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento con Fondazione Hub Innovazione Trentino per avvicinare chi insegna nella scuola primaria e secondaria al mondo dell’informatica e dell’apprendimento creativo.

L’iniziativa, nata nel 2018 e proseguita nel 2019 e 2022 con un’interruzione dovuta alla pandemia, si ispira al CoderDojo, il movimento internazionale rivolto a giovani e giovanissimi: il “dojo” nella cultura giapponese è la palestra in cui si praticano le arti marziali, il luogo per eccellenza deputato all’apprendimento e all’allenamento.

«Quest'anno – racconta Alberto Montresor, referente dell’iniziativa per il Disi – gli insegnanti iscritti sono 190, in crescita rispetto al 2022. Molti docenti tornano di anno in anno, passando dai corsi base a quelli avanzati; per altri è una prima volta, l’occasione per mettersi in gioco e sperimentare una didattica molto diversa da quella tradizionale».

Le docenti e i docenti iscritti possono scegliere liberamente i corsi da frequentare tra quelli proposti. Alla fine di ogni modulo, viene consegnato loro un attestato di partecipazione valido per l’aggiornamento professionale.

«L’obiettivo – prosegue Montresor – è diffondere il pensiero computazionale e la didattica dell'informatica nelle scuole, ma anche fornire un punto di incontro e di aggiornamento per chi vuole integrare queste metodologie nei propri corsi».

Tutto è organizzato in maniera laboratoriale, per dare l’opportunità di mettere immediatamente in pratica quanto appreso. Tra i corsi proposti: coding lab con Microbit, pensiero computazionale a supporto dell’apprendimento della matematica, informatica senza computer, taglio laser, stampa 3D, live coding, Lego Spike e numerose attività basate su Scratch, un ambiente di programmazione con un linguaggio di tipo grafico. Non mancano i momenti informali per facilitare il confronto e l’incontro non solo tra docenti, ma anche tra chi organizza e chi prende parte all’iniziativa. Anno dopo anno, l’informatica si affranca dai suoi ambiti tradizionali, per diventare sempre più strumento applicato ad attività e settori diversi, ad esempio lo storytelling o le scienze naturali.

«Durante il TeacherDojo si creano legami e contatti destinati a portare risultati nei mesi e negli anni successivi», racconta ancora Montresor. «Spesso i docenti o i dirigenti che hanno partecipato all’iniziativa tornano a cercarci per proporci di prendere parte a progetti all’interno delle proprie scuole. È successo, ad esempio, con gli istituti comprensivi di Vigolo Vattaro e Povo e con il liceo Da Vinci di Trento. Il TeacherDojo è un momento per prendere confidenza con un nuovo modo di fare didattica, ma spesso la collaborazione prosegue in altri sedi».