Inaugurazione anno accademico 2016 - 2017 (Foto Roberto Bernardinatti, archivio UniTrento)

Formazione

LA NUOVA CORALE POLIFONICA UNITRENTO

E altre iniziative sull’impulso di un rinnovato fervore musicale e musicologico in Ateneo

19 novembre 2016
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di Sonia Caset
Lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell'Università di Trento.

Si incontrano il giovedì sera a Trento, nell’Auditorium del Dipartimento di Lettere e Filosofia,  per aderire al progetto che unisce studenti, professori e amministrativi. Sono i componenti della Corale Polifonica UniTrento. Per saperne di più e per approfondire il panorama musicologico all’Università di Trento, abbiamo rivolto alcune domande a Marco Gozzi, direttore della neonata corale e professore associato del Dipartimento di Lettere e Filosofia, dove insegna musicologia e storia della musica.

Professor Gozzi, com’è nato il progetto della Corale Polifonica dell’Università di Trento?  
Sin da quando sono arrivato nell’ateneo trentino, nove anni fa, ho avuto il desiderio di avviare quest’esperienza, che vivevo nell’Università di Lecce. Il progetto, scaturito durante uno degli incontri preparatori dell’Assemblea di Ateneo di quest’anno e costruito assieme al professor Massimo Zortea, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica, è nato per proporre a tutte le persone che operano nell’università (studenti, dottorandi, docenti, personale tecnico e amministrativo, coloro che hanno o hanno avuto una qualche collaborazione continuativa con l’Ateneo, senza limiti di età) un  percorso educativo musicale e associativo, aperto e inclusivo. Si pone al servizio dell’università per accompagnare le sue manifestazioni ufficiali (inaugurazione dell’anno accademico, assemblea aperta di Ateneo, ecc.) e al tempo stesso è un’esperienza di bellezza vissuta insieme, che ci auguriamo potrà portare anche ad esiti concertistici.

Come avete organizzato il lavoro e quale repertorio pensate di offrire?
Ciascun corista, prima di partecipare all’attività, viene sentito singolarmente in una brevissima audizione. Le prove del coro si svolgono regolarmente tutti i giovedì dalle 20 alle 21.45 nell’Auditorium del Dipartimento di Lettere e Filosofia dagli inizi di ottobre ai primi di giugno, ad esclusione dei periodi di vacanza. Il lavoro è strutturato in modo da far maturare le competenze e le conoscenze musicali: durante le prove fornisco anche nozioni di respirazione e di vocalità e cerco di contestualizzare storicamente i brani che cantiamo. Per chi è proprio alle prime armi e necessita di un aiuto sull’intonazione e sulla preparazione vocale è a disposizione la classe allievi base tenuta dal professor Zortea. Il repertorio ufficiale prevede tre brani: Gaudeamus igitur, inno italiano e inno europeo, ma stiamo preparando anche un repertorio concertistico. Nel primo semestre ci stiamo dedicando ad un genere di rarissima frequentazione: le laude filippine del Cinquecento, ma progressivamente si aggiungeranno nuove proposte. 

Nell’ateneo di Trento si sta sviluppando il settore della musica con un arricchimento dell’offerta  formativa e didattica.  Quali sono le iniziative recenti?
Il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento e la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano hanno attivato congiuntamente a partire dall’anno accademico 2016/17 una nuova laurea magistrale interateneo in Musicologia (LM 45). Il nuovo corso di studi corrisponde a un progetto strategico nell’asse dell’Euregio (Trentino - Alto Adige - Tirolo) vòlto a rafforzare la formazione magistrale nel campo della Musicologia, ed intende allargare presto la collaborazione all’Università di Innsbruck. Il corso intende formare laureati capaci di operare nella ricerca avanzata nel campo delle discipline della musica, nell’editoria specializzata e presso le aziende pubbliche e private del settore. Si caratterizza per il trilinguismo: le lezioni si tengono in italiano, tedesco e inglese. Dopo il primo anno comune, prevalentemente in inglese presso la Libera Università di Bolzano, le attività formative si dividono in due percorsi a scelta degli studenti:  il curriculum in ‘Storia e critica dei testi musicali’ prevalentemente in italiano nella sede di Trento e  il curriculum in ‘Metodologia dell’educazione e della comunicazione musicale’ in italiano e in tedesco nel campus di Bressanone. Per il biennio 2016/17, 2017/18 la sede amministrativa è la Libera Università di Bolzano. 

Marco Uvietta, professore di musicologia e storia della musica al Dipartimento di Lettere e Filosofia, coadiuvato da un ampio comitato scientifico, ha organizzato una serie di lezioni-concerto dal titolo “Chi ha paura del Novecento? Scienza e musica di ieri: quattro antidoti alla diffidenza”: nove appuntamenti dedicati a capolavori della seconda metà del XX secolo. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del “Piano strategico di arricchimento della didattica 2016” dell’Università di Trento. La rassegna, ideata e promossa con il contributo del Collegio di merito “Bernardo Clesio”, è svolta in collaborazione con il Conservatorio di musica “F. A. Bonporti” di Trento, la Fondazione Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Associazione culturale “I Minipolifonici”. Nel 2017 un’analoga iniziativa si chiamerà “Pensa musicale”; entrambe le iniziative hanno l’ambizione di divenire un punto di riferimento stabile nell’offerta didattico-musicale della città.

Nel campo della didattica un altro evento di grande rilievo – anche per le numerose sinergie che attua – è il seminario internazionale di canto liturgico ‘Zelus domus tuae’, che si svolge annualmente in settembre dal 2008. Il seminario è dedicato al Gregoriano e agli altri generi di canto cristiano liturgico e si configura come il primo corso europeo dedicato al canto liturgico nel suo complesso, con particolare attenzione ai secoli dal Trecento al Settecento. Negli ultimi otto anni sono giunti a Trento alcuni tra i maggiori specialisti di fama internazionale dello studio e della pratica di questo repertorio. Il seminario si svolge in collaborazione con: Libera Università di Bolzano; Conservatorio di Trento; Centro di eccellenza Laurence Feininger; Ufficio Beni Librari e Archivistici della Provincia Autonoma di Trento; Istituto Diocesano di musica sacra - Trento; Ufficio diocesano cultura e università; STAT; Centro Servizi Culturali Santa Chiara.

Il Trentino-Alto Adige è ricco di beni musicali. Come si colloca l’Università di Trento rispetto allo studio, alla conservazione e alla valorizzazione di questo patrimonio e come dialoga con chi opera sul territorio in campo musicale?
L’Università di Trento è in prima linea nel campo della ricerca, dello studio e della valorizzazione del patrimonio musicale materiale e immateriale ed è aperta alla collaborazione con tutte le realtà che operano in questo campo sul territorio. Vale la pena ricordare che a Trento è conservata la più importante collezione esistente al mondo di musica quattrocentesca: i sette Codici musicali trentini del Quattrocento, che ora sono on-line grazie ad un progetto curato sotto la mia direzione scientifica dall'Ufficio beni archivistici, librari e Archivio provinciale della Soprintendenza per i beni culturali, in collaborazione con la Società Filarmonica di Trento, è parte integrante del sistema Biblioteca Digitale Italiana e Network Turistico Culturale ed è realizzato in collaborazione e sotto la supervisione della Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali del Ministero per i Beni e le Attività culturali. Vi sono poi importanti Biblioteche che conservano giacimenti musicali di estremo interesse: la Biblioteca musicale Laurence Feininger al Castello del Buonconsiglio, la Biblioteca Comunale di Trento, le molte biblioteche ecclesiastiche della regione. 

Il dialogo con la Provincia autonoma di Trento, con i due Conservatori della regione, con la Fondazione Orchestra Haydn, con le istituzioni ecclesiastiche, con i Musei, con le associazioni musicali (in particolare il Centro di eccellenza Laurence Feininger), con gli operatori dello spettacolo (teatri e Centro servizi culturali Santa Chiara) è sempre ricercato e coltivato ed ha portato ad esiti importanti (conferenze, convegni, concerti, presentazioni di libri, esposizioni bibliografiche, collane editoriali di diffusione internzionale).