Studenti UniTrento al CLab. Foto archivio Università di Trento.

Formazione

GIOVANI E CREAZIONE D’IMPRESA

Al CLab Trento la contaminazione delle idee

30 novembre 2017
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GIOVANI E CREAZIONE D’IMPRESA
di Paola Fusi
Responsabile della Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

Non è il primo in Italia, ma è uno dei pochi. Aperto nel 2013 il CLab, dove C sta per “contamination” è un centro dove si incontrano giovani menti: studenti universitari con background diversi e con profili formativi diversi imparano a confrontarsi e a dialogare in un processo di condivisione delle idee. 
CLab Trento è uno spazio di apprendimento interdipartimentale dell’Università di Trento pensato per la diffusione della cultura dell’innovazione, dell’imprenditorialità e del fare in un contesto didattico innovativo, informale e a stretto contatto con il mondo del lavoro. 
Qui contaminazione vuol dire organizzare occasioni formative (seminari e laboratori intensivi, hackathon, corsi semestrali) che sfruttano la diversità di conoscenze e competenze dei partecipanti. Qui ad esempio gli studenti sono chiamati ad affrontare e risolvere sfide complesse come sviluppare e lanciare una startup o lavorare ad un progetto di innovazione per un’impresa esistente.

Clab Trento si rivolge a tutti gli studenti universitari (dal triennio al post-doc) che sentono il bisogno di completare l’offerta formativa tradizionale aprendosi al confronto interdisciplinare e al mondo del lavoro. Tutte le iniziative sono inoltre aperte a ricercatori, imprese e a tutti gli altri attori dell’ecosistema locale. In alcuni casi ricercatori e imprese partecipano come mentor, tutor o committenti dei progetti di innovazione; in altri casi si creano gruppi di lavoro misti dove la distinzione fra ruoli e provenienze viene meno.
In quattro anni di attività CLab Trento ha offerto occasioni di formazione per oltre 500 studenti dell’ateneo. Dopo il CLab molti di loro hanno continuano il loro progetto di startup accedendo a programmi di pre-incubazione e accelerazione (ad es. quello offerto da HIT), o hanno partecipato e vinto bandi di finanziamento per l’avvio dei loro progetti imprenditoriali (ad es. il D2T Start Cup), competizioni di business e hackathon nazionali e internazionali (ENACTUS; VKTW, hackathon FGCI, UPF Hack, ecc.), o ancora partecipano a programmi di studio d’eccellenza (ad es. Silicon Valley Study Tours). Alcuni hanno fondato l’Associazione studentesca “Inama” che aiuta a trasformare la contaminazione in fenomeno diffuso. Altri studenti invece attivano tirocini per portare a compimento i progetti di innovazione sviluppati per conto delle imprese committenti. 

Di recente CLab Trento ha ottenuto un finanziamento dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) per aumentare il numero di studenti coinvolti e i format educativi, anche grazie alla nuova sede del CLab in Piazza Fiera a Trento (ospitato negli spazi dell’Istituto Artigianelli) che viene gestita assieme a HIT (Hub Innovazione Trentino) partner strategico nella contaminazione territoriale. L’obiettivo è quello di spingere maggiormente sulla leva interdisciplinare, coinvolgendo un numero sempre più ampio di docenti universitari e studenti provenienti dai dipartimenti e corsi di laurea attualmente meno rappresentati. 
L’idea è inoltre quella di rendere Contamination Lab Trento uno spazio ancora più vivo ed animato, a disposizione per tutti i “CLabber” non solo durante corsi e seminari ma anche e soprattutto come luogo di aggregazione, spazio di lavoro per i loro progetti e occasione di socializzazione.