Foto di gruppo: i partecipanti alla summer school con alcuni dei docenti

Formazione

A TREMALZO LA SUMMER SCHOOL NUNATAK

Un corso estivo su archeologia e montagna, organizzato in collaborazione da Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Ateneo, MUSE e Museo delle Palafitte di Ledro

2 settembre 2015
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Diego E. Angelucci
Annaluisa Pedrotti
di Diego E. Angelucci e Annaluisa Pedrotti
Rispettivamente professore associato di Metodologie della Ricerca Archeologica e professoressa associata di Preistoria e Protostoria presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Ateneo.

Le attività pratiche rivestono un ruolo di primo piano nell’insegnamento dell’archeologia. Oltre a una solida preparazione teorica, la formazione dei futuri archeologi passa anche attraverso la conoscenza degli aspetti legati allo scavo e alla documentazione dei siti archeologici, allo studio dei reperti, alle attività di terreno in generale. L’importanza delle attività pratiche e la loro efficacia didattica sono evidenti anche agli studenti, come dimostrato dai risultati dei moduli di valutazione dei corsi del settore archeologico: una delle richieste più frequenti riguarda infatti la necessità di incrementare le attività formative fuori aula. 

Da tutto questo nasce l’esigenza di organizzare iniziative che comprendano, oltre a lezioni frontali e laboratori, attività sul campo. Una di queste è la summer school nunatak, dedicata al tema “Archeologia e montagna” e svoltasi presso il Centro visitatori “Mons. M. Ferrari” di Tremalzo (Ledro, Trentino), dal 3 al 7 agosto 2015. Per una settimana i corsisti hanno frequentato, durante la sessione mattutina, lezioni sui vari aspetti dell’archeologia di alta quota, mentre le attività di terreno si sono concentrate nelle ore pomeridiane intorno al sito preistorico di Pozza Lavino, ubicato nelle vicinanze di Tremalzo a circa 1800 m di quota. Tra i temi affrontati dal corso la lettura geomorfologica e ambientale del territorio, l’interpretazione di sedimenti e suoli archeologici, le tecniche di ricognizione in area montana e l’evoluzione del popolamento delle Alpi durante la preistoria, con lezioni e laboratori pratici tenuti da docenti del nostro Ateneo, delle università di Ferrara e di Newcastle-upon-Tyne (UK), da ricercatori del MUSE e del Museo delle Palafitte. A queste attività principali si sono aggiunte iniziative serali quali brevi conferenze, una sessione di osservazione delle stelle e una visita al Museo delle Palafitte di Ledro. 

Hanno partecipato alla summer school tredici persone di diversa provenienza: studenti dei corsi di Beni Culturali dell’Ateneo (cinque triennalisti e una studentessa magistrale) e del nuovo corso magistrale interateneo “Quaternario, Preistoria e Archeologia” (due dei partecipanti), delle università di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Napoli e, per dare un tocco internazionale, una studentessa dell’Università di Aix-en-Provence (F).
Si è trattato di una settimana densa, con giornate intensive che hanno dato origine a un proficuo scambio di idee tra docenti e corsisti, permettendo a questi ultimi di toccare con mano le testimonianze archeologiche in alta quota e di analizzarne il contesto ambientale.

L’edizione di quest’anno, la prima, è stata una sorta di prova generale: le impressioni raccolte dai partecipanti mostrano un vivo interesse nei confronti di questo formato didattico, che sarà quindi riproposto nei prossimi anni.

Il corso è stato organizzato in collaborazione dal Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento sotto la responsabilità degli autori, dal MUSE-Museo delle Scienze di Trento e dal Museo delle Palafitte di Ledro (referenti Luca Scoz e Matilde Peterlini, con l’appoggio logistico di Francesco Rigobello). Il corso è stato reso possibile dal finanziamento messo a disposizione dalla Rete di Riserve delle Alpi Ledrensi e dalla sponsorizzazione di Sartori Ambiente.