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Formazione

MODELLI ECONOMICI RIVOLTI A PROMUOVERE L’EQUITÀ

Lectio magistralis del professor Werner Güth del Max Planck Institute for Research on Collective Goods ospite dell’Ateneo

1 marzo 2016
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di Matteo Ploner
Ricercatore del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento.

Le organizzazioni sono gli elementi costitutivi dei sistemi produttivi moderni e presentano caratteristiche di complessità che vanno oltre la visione economica tradizionale, incentrata sui meri aspetti tecnologici di trasformazione di input in output. Le organizzazioni sono il punto di raccordo di interessi molteplici e, spesso, contrastanti. La lezione del professor Werner Güth alla Scuola di dottorato in Scienze sociali di Trento si è focalizzata sulla definizione di meccanismi istituzionali che promuovano l’equità dei processi decisionali in ambienti organizzativi. Nella sua lectio magistralis lo studioso ha illustrato dal punto di vista teorico un modello di co-determinazione dell’attività produttiva delle organizzazioni che tenga in considerazione la pluralità di interessi che animano le organizzazioni. Le indicazioni del modello sono poi state testate utilizzando i metodi dell’economia sperimentale, filone di studi al quale il professor Güth ha contribuito con numerosi lavori di fondamentale importanza.

Nel modello di co-determinazione proposto, i conflitti di interesse non riguardano solo i gestori dell’organizzazione (manager) e i proprietari della stessa (azionisti), ma si estendono a tutta la comunità interessata dall’operare dell’organizzazione. In questa ampia categoria di portatori di interesse possono essere compresi, ad esempio, i dipendenti dell’organizzazione, i fornitori e i consumatori del prodotto o servizio offerto. L’attenzione all’ampio bacino di interessi generato dall’attività di impresa accomuna il modello di co-determinazione ai lavori sulla responsabilità sociale di impresa. Tuttavia, nel modello di co-determinazione l’attenzione alle istanze dei portatori di interesse non è limitata a richiami di ordine etico, a volte usati in maniera strategica, ma fa leva su incentivi economici volti a promuovere l’equità procedurale. Gli individui che risulteranno danneggiati dall’attività dell’organizzazione riceveranno una compensazione monetaria e i benefici dell’attività produttiva saranno distribuiti in maniera proceduralmente equa tra i vari portatori di interessi.

Prendiamo in considerazione il caso dei lavoratori dell’organizzazione, visti non solo come fornitori di un servizio ma come portatori di interessi. Secondo il modello di co-determinazione, i lavoratori parteciperanno attivamente alle decisioni produttive dell’azienda, quantificando economicamente  il loro interesse allo sviluppo di nuove linee di produzione. Le linee di produzione potranno avere effetti positivi per alcuni ed effetti negativi per altri. Si pensi all’introduzione di una nuova catena di montaggio robotizzata che potrebbe aumentare il lavoro per i meccanici specializzati ma potrebbe portare al licenziamento di alcuni addetti alla produzione. I primi saranno quindi disposti a pagare per finanziare il progetto, mentre i secondi chiederanno una compensazione per il danno subito. Qualora le offerte nette per la realizzazione del nuovo impianto fossero sufficienti per l’implementazione del progetto, il meccanismo di redistribuzione provvederà a compensare gli individui in maniera equa rispetto alla loro disponibilità a pagare, o ad essere compensati, per la realizzazione di un progetto.

La natura del modello di co-determinazione, basato esclusivamente sulle scelte degli individui e non su aspetti non osservabili come le preferenze individuali, consente di testarne il funzionamento empirico. La modalità scelta dal professor Güth e dai suoi coautori è quella del test sperimentale con incentivi monetari reali. Tale test ha messo in evidenza alcuni limiti nell’applicazione del modello di co-determinazione. In particolare è emerso come i soggetti potenzialmente danneggiati dal progetto richiedano compensazioni monetarie troppo basse a protezione dei danni subiti. Al contempo, i soggetti che possono trarre beneficio dai progetti tendono a rivelare una disponibilità a pagare piuttosto bassa, minando l’effettiva realizzazione di progetti potenzialmente vantaggiosi per la società.

Un aspetto fondamentale del modello di co-determinazione, basato su offerte spontanee ed esplicite dai portatori di interesse, è la sua applicabilità diretta all’operare delle organizzazioni economiche. L’auspicio del professor Werner Güth è che modalità decisionali basate sul modello di co-determinazione si diffondano a livello delle organizzazioni economiche. In conclusione del suo intervento, il relatore ha anche sollecitato i professori e gli studenti presenti in sala ad approfondire la tematica dei meccanismi istituzionali che garantiscono equità procedurale e libertà di scelta a individui con interessi potenzialmente in conflitto tra loro. Questi meccanismi forniscono architetture di scelta potenzialmente vantaggiose in contesti complessi e consentono di superare i limiti della razionalità umana.

Il professor Werner Güth del Max Planck Institute for Research on Collective Goods è stato ospite della Scuola di dottorato in Scienze sociali dell’Università di Trento lo scorso 16 febbraio. In quella occasione ha tenuto una lectio magistralis intitolata "Egalitarian Corporate Governance: Experimental Exploration of decision co-determination in terms of fair bidding" introdotta dal direttore della Scuola professor Luigi Mittone.