Il moderno giurista è sempre più coinvolto nelle dinamiche delle aziende e del mondo economico e finanziario all’interno del quale esse si trovano quotidianamente ad operare. Il bilancio delle aziende è sempre di più un’importante strumento per meglio conoscere queste realtà operative e saperlo leggere, molte volte “tra le righe”, diventa esercizio indispensabile anche per coloro che non sono propriamente abili ed esperti contabili.
Senza pretesa di voler competere con i ben più esaustivi testi di ragioneria e di economia aziendale, questo lavoro vuole essere un contributo per studenti futuri giuristi che abbiano l’esigenza di orientarsi in questa materia ed imparare a familiarizzare con la ragioneria ed i bilanci utilizzando un linguaggio semplice. Attraverso l’illustrazione delle origini dei sistemi contabili e del funzionamento del metodo di rilevazione contabile della partita doppia, il testo espone i criteri che regolano il funzionamento dei conti e delle scritture della contabilità sino alla formazione del bilancio di esercizio.
Successivamente l’attenzione viene posta sull’analisi critico-descrittiva delle poste del bilancio con l’obiettivo di stimolare la capacità di individuare alcuni specifici elementi quali segnali da saper cogliere ed interpretare per la formulazione di un giudizio. L’obiettivo primario del testo è quello di essere uno strumento fruibile per un primo approccio conoscitivo a temi complessi che appartengono al linguaggio del mondo imprenditoriale.
Gianluca Chiarioni è esercitatore presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento
Dall'Introduzione (pagg. 1-2)
L’obiettivo che ci prefiggiamo leggendo questo testo non è quello di insegnare ai Giuristi come effettuare le registrazioni di contabilità bensì saper inquadrare in termini contabili le operazioni sulle quali sono chiamati a dare il proprio parere o su cui sono chiamati a fare indagini, verifiche, ecc.
Conoscere la Partita doppia non serve ai Giuristi per effettuare materialmente registrazioni contabili bensì a capire quali conseguenze abbia sul bilancio (e, quindi, sull’utile civilistico e sul reddito imponibile) una certa operazione o una certa valutazione di fine esercizio.
Per esprimere un parere i “Giuristi d’impresa” devono perciò essere in grado di inquadrare l’operazione in termini contabili.
Per capire come una certa operazione influenzerà il bilancio, e nell’eventualità l’utile, la perdita o il reddito imponibile, infatti, non è necessario saper tenere materialmente una contabilità basta conoscere la logica della Partita Doppia.
Per questi fini abbiamo comunque necessità di conoscere preliminarmente alcuni aspetti che riguardano l’Economia Aziendale e la Ragioneria.
L’economia aziendale è una branca delle scienze economiche che studia gli aspetti amministrativi, organizzativi e gestionali di tutte le aziende, sia private che pubbliche. Essa ne fornisce le conoscenze fondamentali e gli elementi compositivi (soggetti e beni) ed indica le metodologie di studio e di ricerca sui comportamenti per identificarne le uniformità e successivamente addivenire a generalizzazioni estese.
L’economia aziendale studia, pertanto, il sistema-impresa e per fare questo deve anche porre giuste relazioni tra gli elementi materiali, immateriali e personali che lo compongono ed analizzare e misurare le combinazioni produttive che si attuano nel suo ambito attraverso le operazioni economiche ed i processi attraverso i quali si producono i redditi ed i capitali. A tale scopo uno degli strumenti utilizzati è la Ragioneria ovvero la tecnica quantitativa per eccellenza che fornisce gli strumenti ed i connessi apprezzamenti contabili per avere una rappresentazione fedele della dinamica realtà aziendale. In pratica la ragioneria è la disciplina che si occupa della rilevazione dei fenomeni aziendali e della loro traduzione in scritture contabili, allo scopo di fornire informazioni necessarie per comprendere le dinamiche aziendali, esercitare le funzioni di controllo e di decisione.
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