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Il giudice di pace nel quadro delle riforme

a cura di Gabriele Fornasari, Elena Mattevi, Teresa Pasquino

5 aprile 2024
Versione stampabile

Questo volume raccoglie gli atti del Convegno organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento – e in particolare dall’Osservatorio sulla giustizia di pace, conciliativa e riparativa – in data 5 maggio 2023, grazie a una Convenzione in essere con la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige per la formazione permanente della giurisdizione di pace. Gli autori si soffermano sul ruolo che riveste il giudice di pace nell’ambito delle plurime riforme che stanno interessando la giustizia civile e quella penale e sui riflessi prodotti da queste ultime sul rito di pace. Un approfondimento specifico è dedicato allo statuto dei giudici onorari, confluiti nel 2016 nella figura unitaria dei giudici onorari di pace.

Gabriele Fornasari è professore presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento
Elena Mattevi è ricercatrice presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento
Teresa Pasquino è professoressa presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento

Dall'Introduzione (pagg. 1-3)

[...]

Sono stati quindi coinvolti nel Convegno studiose e studiosi autorevoli che hanno dedicato una particolare attenzione al nuovo rito ordinario di cognizione davanti al tribunale e al rito semplificato, che sarà obbligatorio davanti al giudice di pace; un giudice onorario che con la riforma ha visto estesa la sua competenza per valore, in materia civile. Le aporie dell’intervento riformistico, che la professoressa Laura Baccaglini ha ampiamente illustrato nel suo contributo insieme ai suoi contenuti, attendono un auspicabile intervento correttivo da parte del legislatore, se non, prima ancora, della prassi.

Ciò che più caratterizzata la giurisdizione del giudice di pace – sia in materia civile che in materia penale – è la sua spiccata vocazione conciliativa.

Proprio per questa ragione, le riflessioni sulla riforma non potevano prescindere dall’affrontare anche il tema del delicato rapporto che si instaura tra questa giurisdizione e gli strumenti complementari ad essa, che disegnano vie consensuali di soluzione della lite.

All’ampia e ricca panoramica offerta dalla professoressa Silvana Dalla Bontà su tre istituti interessati dalla riforma, per quanto attiene alla giurisdizione civile – la mediazione finalizzata alla conciliazione nelle controversie civili e commerciali, in particolare ove il suo tentativo costituisca condizione di procedibilità della domanda giudiziale per previsione normativa o per ordine del giudice; la conciliazione giudiziale e la proposta transattiva o conciliativa del giudice – fa seguito l’imprescindibile riflessione sulle modifiche apportate al sistema penale e alla giurisdizione penale dalla riforma organica della giustizia riparativa contenuta nel d.lgs. 150/2022.

Il professor Francesco Parisi, senza nascondere alcuni profili critici, ha evidenziato come l’ingresso strutturale della restorative justice nell’ordinamento sia una delle più promettenti novità nel sistema di giustizia penale, mentre la professoressa Paola Maggio, tra le molte riflessioni contenute nel suo contributo, ha ben evidenziato come gli obiettivi sinora prevalentemente deflativi della giustizia esercitata nel rito di pace subiscano il contagio delle più ampie finalità riparative che contrassegnano la riforma organica disegnata dalla Riforma Cartabia.

Nuove prospettive si aprono perché la riforma organica si aggiunge alle previsioni che caratterizzano il rito penale di pace conferendo complementarietà ai percorsi riparativi e ripensando gli obiettivi del diritto penale in senso inclusivo delle vittime e della comunità. È questo un paradigma capace di incidere sul senso e sulla dosimetria della pena. 

La giornata di studi non poteva dimenticare un ulteriore profilo affrontato dalle diverse riforme in corso e più precisamente quello concernente lo statuto dei giudici onorari, confluiti nel 2016 nella figura unitaria dei giudici onorari di pace.

Come ha illustrato nel dettaglio il professor Flavio Guella in apertura del convegno, questo cambiamento di fisionomia della magistratura di pace ha richiesto di coordinare la nuova figura con la speciale autonomia prevista nel contesto della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, dove è presente una peculiare esperienza di giustizia di prossimità la quale – fin dal primo Statuto – ha sfruttato gli spazi di auto-organizzazione riconosciuti con riguardo all’ufficio di giudice conciliatore. Le nuove norme
di attuazione dello Statuto speciale regionale dovranno essere adottate coerentemente.

A beneficio del lettore interessato al diritto comparato, il volume contiene, in conclusione, i materiali che sono stati messi a disposizione dal dott. Domenico Rosani per analizzare le risposte offerte dalla giustizia penale austriaca ai reati di lieve entità. 

Libro pubblicato in Open Access con licenza CC-BY-NC ND 3.0 e consultabile nell'archivio IRIS