Immagine tratta dalla copertina del libro.

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STUDI DI CASO - DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

di Paola Venuti e Arianna Bentenuto

3 maggio 2017
Versione stampabile

Presentazione
Pensati soprattutto per chi si sta formando come psicologo, neuropsichiatra infantile, logopedista, psicopedagogista, neuropsicomotricista o per chi già opera nel campo dei disturbi evolutivi, i Quaderni di psicologia clinica dello sviluppo e dell’educazione presentano studi di caso esemplari inseriti in una cornice concettuale chiara e concisa con definizioni, criteri diagnostici, linee guida, strumenti di valutazione e indicazioni per l'intervento.
Studi di caso – i disturbi dello spettro autistico presenta casi raccolti nel corso degli anni tra la vasta casistica del Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione (ODFLab) di Rovereto.
Il libro raccoglie 4 studi di caso: 1 relativo a un bambino nel nido d'infanzia, 1 nella scuola dell'infanzia e 2 nella scuola primaria. 
Gli studi di caso sono corredati di materiali aggiuntivi di approfondimento testistico e diagnostico.

Paola Venuti, psicologa, è coordinatrice di ODFLab e direttrice del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell'Università di Trento.
Arianna Bentenuto è collaboratrice di ricerca presso ODFLab, Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell'Università di Trento.

Dalla Presentazione della collana (pag 7-8)

[...] Studi di caso. Disturbi dello spettro autistico, secondo volume della serie [Quaderni di psicologia clinica dello sviluppo e dell’educazione, n.d.r.], presenta casi seguiti e supervisionati da Paola Venuti e Arianna Bentenuto e raccolti in anni di lavoro clinico presso il Laboratorio di Osservazione, Diagnosi e Formazione, del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università degli Studi di Trento.
Abbiamo selezionato in questo volume i casi in cui ci è sembrato più evidente il lavoro di rete (psicologo, famiglia, scuola) nel trattamento dei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico. Alcuni casi presentano il lavoro condotto precedentemente all’introduzione del trattamento intensivo e precoce, avviato presso il Laboratorio nel 2011. Le indicazioni e i risultati dei trattamenti intensivi e precoci (in questo volume: caso di Gabriele e caso di Federico) costituiscono, inoltre, la base del «modello italiano di intervento», discusso ed elaborato nel corso di questi anni da clinici di formazione diversa, appartenenti ai principali centri italiani di trattamento sui disturbi dello spettro autistico. Oggi questo modello, con il contributo dell’Istituto Superiore di Sanità, sta diventando il protocollo di riferimento. Esso parte da alcuni presupposti indicati dalla ricerca a livello internazionale ed è stato adattato al contesto italiano, che si basa su strutture educative inclusive e su un sistema sanitario che, se opportunamente indirizzato, permette il rilevamento precoce del disturbo.

Da Studio di caso 1 (pag 55-56)

GABRIELE: DALLA DIAGNOSI PRECOCE ALL'INTERVENTO INTENSIVO E INTEGRATO CON IL NIDO D'INFANZIA

Premessa
Gabriele è un bambino di 2 anni, a cui, a seguito di una valutazione psicodiagnostica, è stato riscontrato un disturbo del neurosviluppo a forte rischio di evolvere in un disturbo dello spettro autistico. Il bambino è inserito all’interno di un nido di infanzia, che frequenta dall’età di 18 mesi, supportato da un’educatrice che lo accompagna durante l’intera frequenza al fine di strutturare attività specifiche di lavoro.

Storia clinica
Gabriele è nato a termine con parto naturale dopo una gravidanza definita tranquilla e regolare. Il bambino è stato allattato da subito fino all’età di 8-9 mesi, lo svezzamento è avvenuto verso i 6-7 mesi e il passaggio ai cibi solidi è stato accettato con curiosità. Il ritmo sonno/ veglia non è stato regolare, in quanto il sonno è stato caratterizzato da frequenti risvegli. Gabriele ha iniziato a camminare all’età di 15-16 mesi e le tappe precedenti sono state in linea con l’età. Per quanto concerne il linguaggio, Gabriele non presenta attualmente l’utilizzo di vocaboli. A seguito di una segnalazione da parte dell’ambiente educativo, dove Gabriele mostra una scarsa capacità di interagire con i pari, non si volta se chiamato per nome e presenta un contatto oculare molto sfuggente, i genitori si rivolgono al centro di riferimento per un approfondimento diagnostico.

Valutazione
La valutazione viene effettuata attraverso: 

  • l’osservazione di sedute di gioco libero; 
  • la somministrazione di una scala di sviluppo per valutare le funzioni cognitive (Griffiths Mental Development Scales); 
  • l’utilizzo di un’osservazione semistrutturata per la valutazione delle capacità comunicative e relazionali (ADOS-2).

A livello osservativo si evidenzia che il bambino si mostra curioso verso l’ambiente e i giochi nuovi e che non manifesta reazioni indicanti disagio quando si trova in presenza di persone estranee. Nonostante l’interesse verso i giochi, Gabriele presenta tempi di attenzione sostenuta brevi sull’attività che intraprende. Si evidenziano alcuni comportamenti stereotipati e ripetitivi e le vocalizzazioni sono molto sporadiche. Ricerca spontaneamente la presenza del genitore e in alcune occasioni cerca di coinvolgerlo nei giochi.
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Per gentile concessione di Edizioni Centro Studi Erickson.