Particolare dalla copertina del libro. 

In libreria

Uno e Trino. Dio, la Trinità, la Scienza

di Giovanni Straffelini

27 ottobre 2017
Versione stampabile

Oggi sembra poco appropriato parlare della Trinità. Anche molti cristiani considerano la riflessione su Dio uno e trino un lavoro da specialisti, se non proprio un’inutile complicazione lungo il cammino spirituale. In questo libro, l’autore invita invece ogni credente a riappropriarsi della visione trinitaria di Dio, in particolare nella prospettiva della Creazione. 
Da tempo la scienza indaga sulla nascita dell’Universo, la comparsa della vita sulla Terra e la diversificazione degli esseri viventi, compreso l’uomo, tutti eventi rimasti a lungo immersi nel mistero. Ma qual è il nostro livello di comprensione di questi passaggi fondamentali? Anche se la ricerca è enormemente progredita, questi enigmi non sono stati risolti, e anzi si sono semmai arricchiti di nuove dimensioni. Possiamo allora continuare a riconoscere in essi l’opera di Dio creatore? E magari proprio l’opera della Trinità creatrice, come già prefigurato da sant’Agostino?

Per Giovanni Straffelini la dimensione trinitaria della creazione dovrebbe essere doverosamente riabilitata proprio alla luce delle attuali conoscenze scientifiche. Se è vero che la nozione di Trinità è destinata a rimanere inafferrabile per l’uomo, è altrettanto vero che è possibile attingere a frammenti di realtà per rappresentarla e apprezzarne la folgorante bellezza.

Giovanni Straffelini è professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento.

Dall’Introduzione (pp. 8-10)

[...] «Non abbiate paura», insegnava Giovanni Paolo II. Soprattutto della scienza – verrebbe dunque da aggiungere. Il metodo scientifico, infatti, è basato sulla razionalità, la qualità distintiva dell’uomo. È il metodo migliore che abbiamo a disposizione per affrontare il difficile compito di osservare e capire l’universo e il ruolo dell’uomo al suo interno; rifiutarlo sarebbe – letteralmente – irrazionale. Però esso non è sempre garanzia di risultato sicuro, e proprio lo studio dei passaggi fondamentali che hanno portato il mondo a essere quello che è – vale a dire la nascita dell’universo, la comparsa della vita sulla Terra e infine la comparsa dell’uomo – è caratterizzato da difficoltà che si moltiplicano come infinite matrioske, mostrando come la scienza abbia dei limiti che, almeno in questi casi, appaiono barriere invalicabili. Dall’indagine di questi passaggi critici – denominati in questo scritto, con un po’ di licenza scientifica, i tre Big Bang – è possibile scorgere delle luci che illuminano il divino, rendendo concreta e razionale la possibilità di Dio. Chi, riflettendo intorno a essi, si accorge che queste luci sono realmente luminose può certamente condurre il proprio percorso conoscitivo attingendo dai testi Sacri, come la Bibbia, le informazioni che la scienza – per via della sua natura e dei suoi limiti – non è in grado di dare. […]
Ho quindi tentato di usare le conoscenze scientifiche e gli insegnamenti principali del cristianesimo per proporre una visione di Dio Uno e trino, capace, se possibile, di ampliare il significato di quelle tradizionali venendo incontro alle esigenze di molti credenti di oggi, alla ricerca di risposte alle domande di senso con argomenti al passo con le conoscenze attuali. Tutto ciò nella convinzione che la crescita delle conoscenze scientifiche sposta sempre più avanti il confine tra conoscenze e credenze, e che la fede nel mistero, compreso quello della Trinità, è senza dubbio più solida – o almeno più serena – se riposa su frammenti di realtà a noi vicini. L’intero percorso è stato guidato dalla mia sensibilità, anche laddove la necessità di mantenere la riflessione in bilanciamento tra scienza e fede ha richiesto di spingere lo sguardo un po’ oltre l’interpretazione tradizionale.
Pur riguardando un argomento molto vasto e complesso, lo scritto è abbastanza breve e sicuramente non specialistico perché ha il solo obiettivo di proporre alcuni spunti di riflessione. Nel libro incontreremo Dio Padre e Creatore dell’Universo, il Figlio mediatore della creazione continua e lo Spirito Santo che dà la vita al creato e la libertà agli uomini, all’interno di una riflessione caratterizzata da un viavai continuo tra scienza e teologia. [...]

Dal Capitolo 5  
Come detto nell’introduzione, il testo è breve ma gli argomenti trattati sono molti. Inoltre essi sono spesso presentati in modo non sequenziale; alcuni sono anticipati e poi ripresi più diffusamente. Al termine di questo percorso presento quindi un breve riepilogo – per punti – dei principali temi trattati in ogni capitolo, con l’augurio che possa servire a richiamare il filo del discorso che ho cercato di seguire.  

Dal Capitolo 1
Né tramite il ragionamento, né con l’osservazione della natura è possibile acquisire prove certe che dimostrino l’esistenza di Dio.
Tre Big Bang hanno portato l’umanità a essere quella che è: la nascita dell’universo, la comparsa della vita sulla terra, la comparsa dell’uomo dotato di libertà-razionalità-consapevolezza. 
Ci sono buone ragioni per ritenere che la comprensione dei tre Big Bang sia fuori dalla portata dell’uomo.
L’osservazione scientifica dei tre Big Bang permette di ottenere rimandi ragionevoli verso l’esistenza di Dio, responsabile della creazione di tutto ciò che esiste.

Dal Capitolo 2
Ammessa la possibilità razionale di Dio, è spontaneo associare i tre Big Bang all’agire trinitario del Dio cristiano.
È dunque lecito pensare a Dio-Padre come Creatore, fuori dal tempo, dell’universo. 
In tale ottica (e comunque sempre nell’unità dell’azione divina):
Dio-Padre ha creato l’universo dal nulla, cioè da una situazione di totale assenza di materia.
La creazione dell’universo è stata un libero atto d’amore, voluto da Dio-Padre per moltiplicare le sue relazioni d’amore con i suoi figli (l’umanità).
Dio-Padre, amore appassionato, ha creato gli uomini genuinamente liberi e pertanto anche capaci di non rispondere alla sua offerta d’amore.
L’onnipotenza di Dio è rispettosa della razionalità logica, e della libertà degli uomini.

Dal Capitolo 3
Inoltre è lecito pensare a Dio-Figlio come Creatore dell’universo e in particolare degli esseri viventi, compreso l’uomo. 
In tale ottica:
Dio-Figlio è Logos (informazione ordinatrice in azione) e rappresenta la temporalità di Dio, vale a dire l’agire di Dio nello sviluppo storico del mondo.
Gesù di Nazareth (visto come il Cristo, l’incarnazione del preesistente Dio-Figlio) ha introdotto l’umanità alla comprensione trinitaria di Dio.
Dio-Figlio ha permesso la nascita della vita sulla Terra e ha indirizzato l’evoluzione degli esseri viventi in modo discreto, attraverso la porta stretta degli eventi casuali che governano il comportamento dei mattoncini più piccoli della materia.
Rispettando la libertà dell’uomo, Dio-Figlio ha permesso che il male consapevole entrasse nel mondo.

Dal Capitolo 4
È infine lecito pensare a Dio-Spirito Santo come creatore dell’universo e in particolare della vita e dell’anima-coscienza dell’uomo (caratterizzata da libertà, consapevolezza e razionalità). 
In tale ottica:
Mentre le informazioni per costruire il substrato dell’anima-coscienza dell’uomo (il suo cervello) e iscrivervi i programmi base di funzionamento sono custodite nel patrimonio genetico e trasmesse dai genitori ai figli, Dio-Spirito Santo interviene continuativamente nell’uomo a vivificare la sua anima-coscienza, cioè a donare la consapevolezza di sé e la vera libertà.
Ad autentica libertà corrisponde autentica responsabilità, la quale è dunque in relazione con l’amore di Dio (il principio fondativo grazie al quale la nostra libertà esiste veramente).

Dal Capitolo 5
L’evoluzione dell’uomo è dominata dalla componente culturale (co-evoluzione gene-cultura).
Secondo la dottrina cristiana, Dio-Padre interviene per correggere benevolmente l’umanità che ha fatto un uso improprio della libertà che gli è stata donata. 
In tale ottica:
Dio-Padre interviene mediante i meccanismi dell’evoluzione culturale, e nel rispetto della libertà dell’uomo manda Dio-Figlio a liberare l’umanità dal peso del peccato e della sofferenza che esso comporta, vale a dire a rinnovarla e educarla all’amore misericordioso gli uni per gli altri.
Con la morte di Gesù Cristo (Dio-Figlio incarnato) in croce è manifesto che anche Dio è coinvolto nel campo di battaglia della lotta dell’uomo contro il male, e dunque nella nostra sofferenza.
Gesù Cristo con la resurrezione mostra agli uomini la loro reale natura, e quale potrà essere il loro destino e la loro salvezza ultima.
Per camminare verso la santità, il credente cristiano sa che deve vivere nella fede e a imitazione di Gesù Cristo. Questo atteggiamento porterà ad una trasformazione dell’umanità guidata da Dio-Spirito Santo, con il perfezionamento della cassetta degli attrezzi dell’uomo, a compimento del ruolo cosmico di Dio-Figlio nella creazione.

Per gentile concessione della casa editrice Lindau.