Daejeon, Corea del Sud. fotolia.com

Internazionale

FARE RICERCA IN COREA DEL SUD PER UN ANNO

Ce ne parla Stefano Signetti, vincitore della borsa di studio Ermenegildo Zegna

28 novembre 2017
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FARE RICERCA IN COREA PER UN ANNO
di Stefano Signetti
Dottore di ricerca UniTrento, svolge un programma post dottorato presso il Multiscale Mechanics and Material Modelling Lab al Dipartimento di Ingegneria Meccanica del KAIST (Corea del Sud).

Dopo la laurea in Ingegneria Civile al Politecnico di Torino, ho valutato varie opportunità tra cui candidarmi al dottorato presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento. Conoscevo infatti la forte vocazione all’internazionalizzazione di questo Ateneo e la qualità del gruppo di ricerca in meccanica dei solidi. Avevo queste informazioni anche grazie al mio futuro supervisore, il professor Nicola Pugno (Laboratory of Bio-Inspired and Graphene Nanomechanics), che allora si era da poco trasferito dal Politecnico di Torino a Trento.

Il dottorato presso l’Università di Trento mi ha dato la possibilità di dedicarmi ai miei interessi di ricerca, ovvero allo studio del comportamento di materiali e strutture composite soggette a fenomeni di impatto ad alta energia e delle strategie per migliorarne le capacità di protezione. In particolare poi ho potuto lavorare in un gruppo di livello internazionale che ha permesso collaborazioni sinergiche con gruppi stranieri. Ciò ha ulteriormente contribuito ad accrescere le mie competenze e ad ottenere risultati di ottimo livello, tra cui il lavoro sulla meccanica dell’aerografite apparso recentemente sulla rivista Nature Communications. Molto positive sono state anche le interazioni multidisciplinari con altri gruppi della Fondazione Bruno Kessler, MUSE e Fondazione Edmund Mach: la sinergia tra questi centri giovani e innovativi conferisce caratteristiche forse uniche alla realtà trentina. Tra i vari contatti instaurati durante il mio periodo a Trento c’è stato anche quello con il gruppo di ricerca presso il Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST) di Daejeon in Corea del Sud, dove ho recentemente iniziato il post dottorato. 

Anche la realtà e l’ambiente al di fuori dell’ambito di lavoro hanno avuto la loro parte di peso nella scelta di venire a Trento, visto il periodo di permanenza non breve che mi aspettava per il dottorato. Oltre a praticare da più di vent’anni arti marziali giapponesi (sono cintura nera 2° dan di ju-jutsu) ed essere un radioamatore, sono anche un appassionato di montagna: amo praticare lunghe escursioni a piedi, in bici o lo sci nordico! 

Non potrò che portare per sempre un bel ricordo della mia esperienza trentina a cui devo questa nuova opportunità: svolgere un programma post dottorato, per ora della durata di un anno, presso il Multiscale Mechanics and Material Modelling Lab al Dipartimento di Ingegneria Meccanica del KAISTL’obiettivo scientifico è quello di cercare di capire il comportamento meccanico dei materiali in condizioni di sollecitazione estreme, ad esempio per produrre scudi più leggeri ed efficaci per la protezione di veicoli e strutture spaziali nei confronti dell’impatto di micro- e nano-meteoroidi e detriti orbitali, che è uno degli aspetti critici per i futuri programmi di esplorazione spaziale. A breve termine intendo sfruttare a pieno la mia esperienza qui in Corea, una realtà con ricercatori e laboratori di primissimo livello, per poter consolidare e integrare le mie competenze nel mio ambito di interesse e raggiungere risultati scientifici di alto livello. 

Aver vinto la borsa Ermenegildo Zegna mi aiuterà nella mobilità, ad esempio per partecipare a conferenze e meeting scientifici internazionali o per supportare e continuare collaborazioni con altri gruppi di ricerca (compreso quello di Trento). L’iniziativa "Ermenegildo Zegna Founder's Scholarship”, cui aderisce anche l’Università di Trento, finanzia infatti giovani laureati e laureate, dottori e dottoresse di ricerca, che intendano intraprendere un percorso di ricerca o di specializzazione post laurea o post dottorato all’estero con l'intenzione di rientrare poi in Italia. 

Terminato quest’anno vorrei proseguire con la strada della ricerca: il come e il dove dipenderà dalle opportunità che mi si offriranno e che sarò riuscito a crearmi in questo periodo qui in Asia orientale. La mia priorità è comunque il rientro in Italia se, come spero, ci saranno i presupposti. Per il resto “di doman non c’è certezza”: mai avrei pensato, fino a pochi mesi prima di laurearmi a Torino, di trasferirmi a Trento, né tantomeno di trovarmi oggi in Corea.