Lunedì, 6 giugno 2016

Stop alla violenza sulle donne: cancelliamo la parola femminicidio dal nostro vocabolario

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Per Sara, Paola e tutte le donne vittime di violenza

Sara Di Pietrantonio, 22 anni, studentessa universitaria dell’Ateneo di Roma Tre, è stata uccisa nei giorni scorsi con un gesto di violenza efferata e inaudita.

Non è un caso di violenza isolata o il gesto di un folle, e anche questo sarebbe stato del tutto inaccettabile, ma purtroppo è ancora più atroce perché si tratta di un fenomeno diffuso (sono 55 i femminicidi dall’inizio dell’anno).

L’Università di Trento, nell’esprimere rispetto e vicinanza verso il dolore della famiglia, degli amici e di tutti coloro che l’hanno conosciuta, vuole ricordare anche un’altra vittima di questa insensata violenza: Paola Ferrarese.
27 anni, laureanda del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università di Trento, Paola è stata uccisa nell’agosto 2015 insieme alla madre dal compagno di quest’ultima.

L’Ateneo di Trento, consapevole della responsabilità sociale di istituzione chiamata anche a formare i cittadini e le cittadine di domani, vuole promuovere una cultura del rispetto delle differenze e del rispetto verso le donne. Aderisce all’appello di Roma Tre a favore dell’impegno per una società che rifiuta le minacce, i maltrattamenti e le violenze verso le donne.

Un impegno che è anche un gesto di rispetto per le giovani vite di Sara, di Paola, per i loro sogni non realizzati, e per tutte le altre vittime di violenza, perché questi delitti non debbano più ripetersi in una società migliore dove il femminicidio possa diventare una parola sconosciuta.