Giovedì, 9 ottobre 2014

Italia-India: il punto sul programma ITPAR

Una delegazione indiana in visita in Rettorato: rinnovato l’impegno alla collaborazione tra università e centri di ricerca indiani e trentini

Versione stampabile

Computer science, nanoscienze e nanotecnologie, neuroscienze cognitive e telecomunicazioni: sono queste le aree di ricerca su cui si sta concentrando in questi ultimi anni l’attività di ITPAR (India-Trento Programme for Advanced Research), programma per la ricerca avanzata che da undici anni costituisce un ponte scientifico tra Italia (e in particolare le istituzioni di ricerca trentine) e India. 

Nei giorni scorsi a Trento si è svolta l’ottava riunione del Comitato scientifico del programma; l'appuntamento ha permesso ai coordinatori e ai responsabili scientifici indiani e italiani di ritrovarsi, analizzare lo stato dell’arte dei progetti finanziati nelle diverse aree di ricerca e di convergere su due nuovi progetti da sostenere.
 
La delegazione, composta dal coordinatore scientifico indiano dell’intero programma (la scienziata indiana Vijayalakshmi Ravindranath) e da rappresentanti del Governo Indiano, del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e della Provincia autonoma di Trento, ha fatto tappa in Rettorato dove ha incontrato i vertici dell’Ateneo trentino. 

Nel corso dell’incontro è stato rinnovato l’impegno alla collaborazione scientifica e tecnologica tra università e centri di ricerca indiani e trentini e si sono discusse le linee di sviluppo da seguire per i prossimi anni con una particolare attenzione ai giovani ricercatori.

Il programma ITPAR, avviato nel 2003 nell’ambito di un accordo firmato tra il Department of Science and Technology del Governo Indiano, la Provincia autonoma di Trento, l’allora Istituto Trentino di Cultura e l’Università di Trento, mira a promuovere progetti di ricerca realizzati congiuntamente, selezionati e finanziati bilateralmente, e a sostenere una serie di azioni collaterali, come la mobilità dei ricercatori, la formazione congiunta delle risorse umane, il miglioramento delle strutture di ricerca e di strumentazione di laboratorio. 

Nelle prime due fasi del programma (2003-2011) sono stati 80 i ricercatori indiani che sono venuti a Trento e 57 i ricercatori dell’Università di Trento e della Fondazione Bruno Kessler che si sono recati presso le università e i centri di ricerca indiani. Insieme hanno pubblicato più di cento articoli su importanti riviste internazionali. Tra le varie iniziative messe in campo in questi anni anche l’assegnazione di speciali borse di ricerca “Bose-Romagnosi” intitolate al fisico indiano Satyendra Nath Bose [1894-1974] e allo studioso Gian Domenico Romagnosi [1761-1835] che a lungo ha operato in Trentino.
L’attuale terza fase del programma si è aperta nell’ottobre del 2012 con la firma del rinnovo per tre anni dell’accordo ITPAR che rafforza ulteriormente la rete tra le più prestigiose istituzioni di ricerca indiane, l’Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler per la realizzazione di nuovi progetti di ricerca congiunti.