Martedì, 21 ottobre 2014

Giovani “studenti-ricercatori” al CIMeC

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30 ragazzi delle classi quarte delle scuole superiori sono entrati in contatto con il mondo della ricerca trentina, anche grazie al CIMeC - Centro Interdipartimentale Mente/Cervello .

Il Liceo Rosmini di Rovereto ha organizzato un corso, finanziato dal fondo sociale europeo, intitolato «Il Ricercatore: operativizzare le proprie competenze personali».
L’iniziativa si è svolta su basi volontarie e al di fuori dell’orario scolastico in due momenti. Dopo una prima fase costituita da lezioni teoriche che sono servite a comprendere l’attività di ricerca, infatti, nel corso dell’estate gli studenti hanno potuto scegliere dei percorsi personalizzati di stage.

Il Centro Interdipartimentale Mente/Cervello ha ospitato 7 ragazzi, suddivisi in due gruppi. Le attività, svolte in collaborazione con il Museo Civico di Rovereto e coordinate da Elisabetta Versace del Laboratorio di Cognizione Animale del CIMeC, hanno coinvolto anche Orsola Rosa Salva, dello stesso laboratorio, e Gionata Stancher del Museo Civico di Rovereto.

I due stage
Il primo gruppo di quattro ragazzi ha svolto il tirocinio nei nuovi laboratori in Manifattura a Borgo Sacco (Rovereto). Hanno studiato i pulcini e in particolare la loro predisposizione innata a prediligere entità animate rispetto agli oggetti inanimati.
Il secondo gruppo di studenti si è focalizzato sulle osservazioni etologiche delle tartarughe ospitate al Laboratorio di etologia ed evoluzione biologica.

Un bilancio
«Tutti hanno imparato e leggere ed interpretare un articolo scientifico, hanno assistito e partecipato alla raccolta dati e alla loro elaborazione, familiarizzando con gli apparati di ricerca e discutendo di etologia e di ricerca, insomma andando al cuore del metodo scientifico» racconta Elisabetta Versace. «Il coordinatore del progetto, il docente del Liceo Rosmini di Rovereto Claudio Gambaretto, ci ha tenuti aggiornati sulle opinioni degli studenti relative alle attività svolte e i riscontri sono stati molto positivi. Pur non sapendo ancora cosa sceglieranno di fare questi ragazzi in futuro, questa esperienza li ha appassionati alla scienza e al nostro lavoro».
Per motivare i ragazzi e favorire la passione per quella che è l’avventura dell’impresa scientifica, il programma di lavoro pensato dai ricercatori è stato vario e capace di far vivere, pur nel tempo limitato di uno stage, l’emozione della scoperta.