Sono le "Donne nel conflitto" il tema della nuova puntata del calendario digitale dedicato alla Grande Guerra.
La puntata è introdotta da una riflessione sull'appello inviato nell'agosto di cento anni fa da papa Benedetto XV ai governanti di tutto il mondo. Appello che, partendo dall'assunto che il conflitto fosse ormai diventato "un'inutile strage" chiedeva ai governanti un impegno per dare vita a un accordo di pace senza vincitori né vinti.
Sulle donne in guerra il Calendario pubblica testi e testimonianze su Germania, Polonia e Francia, realizzate dai partner del progetto. «Il conflitto ha certo offerto alle donne ruoli di maggiore responsabilità, possibilità di lavoro finora precluse», spiegano i redattori del progetto coordinato dal Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento (prof. Gustavo Corni). «Ma di una durevole emancipazione non si può parlare. A guerra finita, e di fronte ai generalizzati problemi sociali ed economici del dopoguerra, molte delle possibilità offerte alle donne sono state cancellate. Ma almeno in Gran Bretagna e Germania, i sacrifici compiuti in guerra, perlopiù nel sostituire i loro mariti, padri e fratelli chiamati sotto le armi, hanno garantito alle donne il diritto di voto».
L'infografica presente nel calendario propone alcuni dati statistici (non univoci) sulla crescita del lavoro per le donne nelle fabbriche impegnate nella produzione bellica. E anche la galleria di fotografie è dedicata al medesimo argomento.
È possibile seguire il calendario della Grande Guerra anche su Facebook (La Grande Guerra più 100) e su Twitter (https://twitter.com/GGpiu100).
Da maggio 2015 tutti i contenuti del sito sono disponibili in inglese, con contenuti speciali realizzati da storici delle università di Innsbruck, Cracovia e Montpellier, per approfondire gli altri fronti.
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