L’editing genomico diventa adulto. Il metodo per modificare il DNA a scopo terapeutico, proposto e sviluppato originariamente a Berkley e all’MIT di Boston, è dovuto passare per la collina di Trento per raggiungere l’affidabilità e la sicurezza necessari nelle applicazioni cliniche.
E la svolta, integralmente realizzata al CIBIO – Centro di biologia integrata dell’Università di Trento, potrebbe avere effetti a breve termine per la terapia genica delle malattie.
Orgoglio e soddisfazione per Anna Cereseto - professoressa del CIBIO e senior author dell’articolo - che descrive lo studio sulla rivista di biomedicina “Nature Biotechnology”. L’articolo, dal titolo A highly specific SpCas9 variant is identified by in vivo screening in yeast, è disponibile in Open Access al link: https://www.nature.com/articles/nbt.4066
Il CIBIO sbaraglia così la concorrenza scientifica internazionale.
Gli ambiti di applicazione del “correttore perfetto” evoCas9 non si limitano alle malattie genetiche e ai tumori, ma si estendono agli altri settori non medici in cui il genome editing è ormai essenziale: il miglioramento delle piante di interesse alimentare e degli animali da allevamento.
Lo studio ha generato, accanto alla pubblicazione, un brevetto, già depositato e già oggetto di interessi molteplici. Ancora qualche mese e si capirà se e come evoCas9 continuerà a essere una storia trentina.
Tutti i dettagli nel comunicato stampa