Giovedì, 21 aprile 2016

In ricordo del professor Pier Giorgio Rauzi

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Nei giorni scorsi  è mancato Pier Giorgio Rauzi, professore di Sociologia della Conoscenza. In servizio presso l'Università di Trento dal 1977 al 2006, ha fatto parte del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo.

Il dottor Alberto Brodesco del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale ha scritto alcune righe in ricordo del professor Rauzi.

Breve ricordo del professor Pier Giorgio Rauzi

Il professor Pier Giorgio Rauzi (Foto archivio Università di Trento)Sfogliando le pagine di uno dei vecchi vademecum color arancione di Sociologia ci si imbatte in un corso, quello di Sociologia della conoscenza, che inserisce nella bibliografia d'esame testi di Jean Améry e Edgar Morin, Philippe Ariès e Karl Mannheim, Ernst Bloch e Hans Jonas, Julia Kristeva e Sergio Quinzio. Il titolare del corso era Pier Giorgio Rauzi. La curiosità mai sazia per le diverse forme del sapere lo spingeva a un eclettismo e a un'apertura culturale spesso spiazzanti, che non erano solo un affare accademico ma una questione di vita e di indole personale.

Tutto si mescolava ma non si confondeva, per merito di un'intelligenza capace di creare relazioni: il cinema, la morte, l'allevamento di montagna, la secolarizzazione, il rapporto col divino, i cori alpini, la Democrazia Cristiana… Su questi temi Rauzi pubblica numerosi volumi, spesso scritti in collaborazione con altri autori e anche con giovani tesisti. È un dato non secondario, segno non solo di una vocazione dialogica (la ricerca e la scrittura sono innanzitutto confronto) ma anche della cura per questo particolare aspetto della didattica – accompagnare un ricercatore inesperto nella stesura del suo primo progetto scientifico.

L'attenzione, la disponibilità, l'interesse reale per l'interlocutore producevano lunghe code davanti al suo studio nei giorni di ricevimento.

Oltre ai volumi accademici, Pier Giorgio Rauzi pubblica anche libri più intimi (come l'ultimo dedicato alla madre) o personali come “Nobis quoque peccatoribus”. Memorie clericali trentine, uno scrigno che contiene molti dei suoi racconti orali: chi l'ha conosciuto conserva senz'altro nella memoria qualcuno dei suoi aneddoti, clericali o no, piccole gemme di ironia colta e popolare. Di queste storie ci possiamo certo appropriare per stupire o divertire a nostra volta, tramandando il ricordo di una mente che ha indagato tante opzioni del vivere senza mai perdere la meraviglia e finanche la tenerezza.

Bibliografia essenziale

- (con T. Borrello) Il velo bianco: saggio sulla dote matrimoniale della donna in un paese agricolo del meridione, Milano: Franco Angeli, 1981.
- (con L. Menna) La morte medicalizzata, Bologna: Dehoniane, 1993. 
- (con L. Gandini) La morte allo specchio: la morte secolarizzata nel cinema contemporaneo, Trento: L'Invito, 1997. 
- (con C. Martinelli e M. Orsi) La coralità alpina del Trentino, Trento: Arca, 2000.
- (con A. Brodesco e V. Sbaraini) Il Trentino degli allevatori, Trento: Effe e Erre, 2004.
- “Nobis quoque peccatoribus”. Memorie clericali trentine, Trento: Effe e Erre, 2010.
- Il "secolo breve" dentro il secolo lungo di una nonna centenaria: 1910-2010, Trento: Quaderni de L'Invito, 2013.