Lunedì, 30 maggio 2016

L’archivio di Silvio Pedrotti affidato all’Università

Firmata una convenzione tra le figlie del musicista e il rettore. I documenti saranno digitalizzati e resi fruibili al pubblico

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Una raccolta di lettere, fotografie, scritti di varia origine sul canto popolare, recensioni, registrazioni su nastro di concerti e di canti popolari trentini, volumi e fascicoli di canti popolari italiani e stranieri. Ci sono anche alcune delle armonizzazioni più famose della coralità di montagna nel fondo “Silvio Pedrotti” affidato all’Università di Trento.

Silvio Pedrotti (1909-1999), cultore del canto popolare e per oltre cinquant’anni direttore del coro della SAT, del quale ha segnato la storia insieme ai fratelli Enrico, Mario e Aldo, ha lasciato un patrimonio archivistico e bibliografico che le figlie Chiara Maria e Maddalena hanno voluto depositare nell’Archivio storico dell’Università di Trento. La raccolta si quantifica in dieci metri lineari.

Con il deposito s’intende tutelare e valorizzare la raccolta di documenti e renderla accessibile a un vasto pubblico.

Per questo, venerdì 27 maggio in Rettorato è stata firmata una convenzione tra le figlie di Silvio Pedrotti e il rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini. L’Università si è impegnata a garantire la conservazione dell’archivio personale di Silvio Pedrotti. La documentazione di cui si compone il fondo archivistico sarà studiata, digitalizzata e inventariata, quindi resa pubblica. Non è escluso che il deposito, in un secondo momento, possa trasformarsi in una donazione.

Alla firma si è arrivati grazie all’impegno, tra gli altri, di Piero De Martini (che è stato il tramite dei rapporti tra la famiglia Pedrotti e l’Ateneo), dei docenti di Musicologia Marco Gozzi e Marco Uvietta, del professore di Archivistica Andrea Giorgi, del tecnico del Laboratorio di Filologia musicale Marco Russo e del responsabile dell’Ufficio protocollo e archivio Thomas Cammilleri.