Ada Castellucci a Beira in Mozambico. Foto di Paolo Ghisu 

Internazionale

Si riparte con Talete

L’esperienza dei protagonisti e la nuova convenzione con Prontopack Foundation

12 gennaio 2022
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a cura di Marinella Daidone
Lavora all'Ufficio Web e Social media dell'Università di Trento.

Ai nastri di partenza la nuova squadra del progetto Talete, composta da studenti e studentesse di laurea magistrale UniTrento. Ad aver superato la selezione per la sesta edizione − anno accademico 2021/2022 − sono stati: Anna Cantoni, Giordano Dal Pont, Davide Framba, Giulia Girardi, Emilio Lamura, Giulia Magnotti, Alessia Mauri, Rachele Melorio, Anna Merotto, Anna Sbalchiero, Maria Stella Riva e Sofia Zanellato.

L’honours programme Talete – Talenti e territori, promosso dall’Università di Trento e dal Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento, è un percorso formativo qualificante parallelo e complementare alla formazione curriculare. Come spiega il coordinatore, professor Marco Bezzi, “Talete, sulla scia della tradizione anglosassone degli Honours Programme, ha lo scopo di formare studenti e studentesse su competenze trasversali che vanno a integrare la formazione tecnica che i ragazzi acquisiscono normalmente nei loro corsi di laurea; ha anche lo scopo di spingerli a fare esperienze in ambito internazionale, con una particolare declinazione rispetto alla cooperazione internazionale.”

Il programma è realizzato dal dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica, dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale e dalla Scuola di Studi Internazionali insieme al Centro per la Cooperazione Internazionale che, come sottolinea Bezzi “è uno degli attori chiave di Talete: è stato fondamentale per la nascita e la conduzione del programma ed è anche grazie alla loro formazione che possiamo integrare i nostri percorsi di laurea con discipline più specifiche sulle soft skill da spendere in contesti internazionali.”

La novità di questi ultimi mesi è l’interesse dimostrato da Prontopack Foundation, fondazione nata dall’omonima azienda di packaging, che ha portato alla firma di un accordo di partenariato.

"Il programma Talete ci è sembrata un'ottima opportunità per coinvolgere giovani motivati su progetti di sviluppo sostenibile sul mercato del packaging nel continente africano. Per questo motivo abbiamo deciso di finanziare due borse di studio integrate finalizzate a studi e ricerche per tesi di laurea - e successivi tirocini - relative a mercati, filiere e distretti produttivi emergenti in Africa orientale." Ha dichiarato ProntoPack Foundation.

L’obiettivo di Talete di educare alla cittadinanza globale e alla sostenibilità ha incontrato la vocazione della fondazione ProntoPack che ha tra i suoi obiettivi il miglioramento delle condizioni economico–sociali e lavorative dei paesi africani mediante l’attivazione e l’incremento dello sviluppo imprenditoriale locale e di comunità, e di favorire la ricerca in ambito ambientale.

“Le soft skill acquisite con Talete danno una marcia in più per la ricerca del lavoro, che non sarà necessariamente nell’ambito della cooperazione.” Precisa Marco Bezzi, che aggiunge “in questi anni abbiamo formato decine di studenti e studentesse, che hanno trovato lavoro non solo nell’ambito della cooperazione internazionale ma anche in altri settori, in ambito italiano o europeo. Per tutti l’esperienza fatta con Talete è stata un valore aggiunto al loro curriculum”.

Ma cosa vuol dire in pratica aderire a questo programma? Scopriamolo attraverso le parole dei protagonisti.

Progetto acqua e igiene nell’isola di Bolama, Guinea Bissau

Giorgio Alessandro si è laureato a maggio 2021 in European and International Studies a ho svolto il suo stage in Guinea Bissau a Bolama, una piccola isola vicino Bissau (la capitale). “È un’isola tranquilla ma estremamente rurale in cui mancano strade asfaltate, rete elettrica e spesso anche l’acqua corrente.”
Giorgio è stato inserito nel “Projeto agua e saneamento na ilha de Bolama” (Progetto acqua e igiene nell’isola di Bolama), implementato dall’ONG milanese ACRA in partnership con altre associazioni locali e straniere, tra cui l’ONG spagnola AIDA.

“Principalmente, mi sono occupato di seguire la sensibilizzazione sull’uso delle latrine e l’igiene personale nelle scuole di Bolama e di raccogliere dei dati sulla conoscenza delle comuni pratiche di igiene da parte dei bambini e delle bambine. Inoltre, sto svolgendo una ricerca sui progetti di cooperazione internazionale in ambito di energia rinnovabile in Guinea Bissau. 

La mia esperienza all’interno del progetto è stata molto positiva. Dal punto di vista umano, mi ha sicuramente aiutato a imparare come adattarmi in luoghi dove la qualità di vita non è quella dei paesi europei. Tuttavia, mi ha colpito molto la serenità e l’ospitalità degli abitanti e sono stato felice di poter contribuire a migliorare la loro vita attraverso le attività del progetto. Inoltre, mi sono reso conto che mi piace vivere in un contesto rurale come Bolama e che vorrei intraprendere una carriera nella cooperazione internazionale. Dal punto di vista formativo, l’esperienza è stata altrettanto utile perché sto imparando dall’interno come funziona un grande progetto di cooperazione.”

La gestione dei rifiuti ospedalieri a Beira, Mozambico

Ada Castellucci, laureata magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio, con Talete ha svolto la sua ricerca per la tesi di laurea a Beira, Mozambico, dove ha svolto anche lo stage post-laurea.

“Principalmente ho osservato e cercato di comprendere il contesto, raccogliendo più dati e informazioni possibili sulla filiera di gestione del rifiuto solido ospedaliero. Attualmente questo è trattato quasi interamente in un inceneritore nell'Ospedale Centrale di Beira, molto impattante per la salute degli operatori e degli abitanti dell'area e per l'ambiente. L'avvio di una macchina sterilizzatrice che affianchi l'inceneritore ha richiesto un'analisi dei flussi trattati e del sistema di differenziazione e trasporto del rifiuto dagli ospedali minori a quello centrale.

Un breve commento: Il CAM (Consorzio Associazioni con il Mozambico) ha avviato numerosi progetti in Mozambico con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone che vivono nella Provincia di Sofala di cui Beira è il capoluogo. Tra le diverse aree di intervento del CAM, un'appropriata gestione del rifiuto solido urbano è una delle sfide ambientali principali, a maggior ragione se infettivo. Partire con il CAM e tornare nel loro ufficio a Beira una seconda volta sono state due palestre fondamentali per "sporcarsi le mani" e vedere realizzarsi nella pratica molti di quei concetti sulla cooperazione internazionale appresi in diversi corsi del Programma Talete.”

La gestione sostenibile delle risorse a Rovaniemi, Finlandia

Sara Moioli ha iniziato lo scorso novembre, in piena pandemia, ma questo non ha fermato la voglia di mettersi in gioco con Talete, come ci racconta lei stessa. Studentessa del corso di laurea magistrale in Gestione delle organizzazioni e del territorio – curriculum Gestione del Territorio e dell’Ambiente – Sara dallo scorso novembre sta svolgendo un tirocinio presso l’istituto di ricerca Luke (Natural Resource Institute Finland) di Rovaniemi in Finlandia.

“Sto lavorando in ArcticHubs, progetto finanziato dell’UE sullo studio di alcuni conflitti ambientali in area artica per lo sviluppo di una gestione sostenibile delle risorse attraverso il coinvolgimento attivo di stakeholder e comunità locali. Mi occupo prevalentemente di analisi delle interviste e stesura di report di ricerca. 

Nonostante la pandemia abbia impedito la ricerca tesi all’estero, il programma Talete è stato fondamentale per completare la mia formazione: ho approfondito il tema della sostenibilità nel contesto della Cooperazione allo Sviluppo e mi ha dato accesso a corsi extra curricolari di alto livello, in particolare quelli relativi a PCM (modulazione a impulsi codificati) ed Europrogettazione, fondamentale durante il tirocinio. È stato anche un costante stimolo al confronto con docenti, professionisti e compagni e alla messa in pratica in contesti reali del sapere universitario.”