Mercoledì, 22 giugno 2016

Legalità e cittadinanza attiva: 200 studenti liceali nel progetto

Il percorso nato dalla collaborazione di più enti e coordinato dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale di UniTrento

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Oltre 200 studenti per un percorso sperimentale su “legalità e cittadinanza attiva”.

Protagonisti: gli studenti delle classi terze dei Licei “Martini” di Mezzolombardo, “Russel” di Cles, “Rosmini” di Trento e delle quarte del Liceo “Filzi” di Rovereto che hanno vissuto un’esperienza fuori dalla aule nel corso dell’anno scolastico 2015/16.

Un percorso educativo strutturato grazie allo sforzo condiviso da più enti sul territorio, con l’obiettivo di dare consapevolezza e far riflettere i ragazzi sui temi della legalità, della cittadinanza attiva e della responsabilità personale di fronte alle regole. Cuore del progetto e sua particolarità, poter far vivere ai suo partecipanti cinque giorni di stage intensivo sui vari temi che ruotano attorno all’idea di “legalità e cittadinanza attiva”, uscendo dal proprio Istituto scolastico e potendo entrare nei luoghi dove si fa ricerca, si amministra la giustizia e si sconta la pena.

Ogni giorno di stage, con un focus tematico specifico, ha avuto una cornice diversa ed è stato gestito da un ente differente.

Il percorso è partito dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale (coordinatore tecnico-scientifico del progetto) con un incontro di confronto sul tema “Comportamenti, regole, responsabilità e cittadinanza attiva”. 

Costruire l’autostima, il senso di responsabilità e la consapevolezza del proprio ruolo ed impegno nella società: questi i temi del secondo appuntamento dedicato a “Il minore che infrange la legge”, promosso e ospitato dall’Ufficio Servizio Sociale Minorenni (USSM).

La conoscenza del fenomeno migratorio, altro importante nodo tematico del progetto, è stata affrontata grazie all’intervento del Centro informativo per l'immigrazione (Cinformi) come punto di partenza fondamentale e imprescindibile per la costruzione di una comunità accogliente e in grado di affrontare le sfide del futuro. 

Con il Centro di Mediazione penale, presso la Regione Trentino Alto-Adige, i ragazzi si sono misurati con una nuova forma di giustizia che mira alla ricomposizione dei conflitti e alla riparazione dei danni che un reato arreca sia alle vittime che alla collettività.

Il progetto si è concluso con una mattinata presso la Casa circondariale di Trento che ha permesso agli studenti di comprendere meglio la vita del carcere e le possibilità di reinserimento nella società che offre ai suoi detenuti.

«Il bilancio del progetto sperimentale risulta positivo – spiega il coordinatore Bruno Bertelli del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale – tutti i licei coinvolti hanno infatti espresso la volontà di far ripetere l’esperienza ai propri ragazzi durante il prossimo anno scolastico. Al momento stiamo lavorando alla stesura del progetto al fine di garantire sia un percorso analogo a quello già affrontato per le classi terze, sia un ulteriore approfondimento per le classi che hanno appena terminato il progetto. Sono infatti gli studenti stessi ad aver espresso la necessità di comprendere ulteriormente tematiche connesse alla legalità e alla cittadinanza attiva che fanno parte del loro quotidiano, ma che non hanno ancora tutti gli strumenti per affrontare».

Struttura del progetto
Il progetto ha preso il via con alcuni incontri preliminari allo stage in cui è stato compilato un questionario d’ingresso e gli studenti hanno assistito alla proiezione di un film con discussione guidata sui contenuti, le percezioni, le sensazioni della visione. Lo stage si è quindi articolato in cinque giornate:
Primo giorno al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale - Incontro/confronto su “Comportamenti, regole, responsabilità e cittadinanza attiva” (coordinamento di B. Bertelli, P. Catalisano, V. Molin), con visita alla struttura e ai laboratori per la ricerca sociale.
Secondo giorno all’Ufficio Servizio Sociale Minorenni (USSM) - Incontro/confronto su “Il minore che infrange la legge: percorsi e prospettive nell’ambito della giustizia e della riabilitazione sociale” (coordinamento di R. Pattelli, L. Oselladore), con lavori di gruppo, confronto con gli operatori e visita alle strutture del Tribunale per i Minorenni di Trento.
Terzo giorno al Centro informativo per l'immigrazione (Cinformi) - Incontro/confronto su “Fenomeno migratorio e stereotipi: l’alterità, la condivisione, il confronto” (coordinamento di M. Montibeller, A. Cagol e R. Callà,), con visita alle strutture di accoglienza, agli sportelli informativi e ai laboratori per la comunicazione e sensibilizzazione.
Quarto giorno al Centro di Mediazione penale - palazzo della Regione - Incontro/confronto su “Percorsi di ricomposizione dei conflitti e di assunzione di responsabilità” (coordinamento di V. Tramonte, K. Holzner), con lavori di gruppo e visione di filmati.
Quinto giorno alla Casa circondariale di Trento - Incontro/confronto su “La pena e il carcere: quali opportunità di riscatto per il condannato?” (coordinamento di T. Amadei, D. Gorla, R. Lenzi), con visione di testimonianze filmate e confronto con operatori della “rieducazione”.
Dopo lo stage si è tenuto, presso ciascun liceo, un incontro finale di confronto e verifica con la presenza di studenti, insegnanti ed esperti e la compilazione di un questionario d’uscita.