Roberto Valcanover (presidente Ail Trentino) e Paolo Macchi (direttore Dipartimento Cibio) hanno rinnovato il protocollo d'intesa ©UniTrento

Ricerca

Come sangue nelle vene

Progressi nello studio di leucemie e linfomi in età pediatrica grazie al finanziamento di Ail del Trentino al Dipartimento Cibio

13 giugno 2022
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di Elisabetta Brunelli
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Il sangue che scorre nelle vene è immagine di vitalità e di salute. Attraverso il sangue arrivano ossigeno e sostanze nutritive e viene garantito il buon funzionamento dell’organismo e del suo sistema immunitario. Ma, a volte, è il sangue stesso ad ammalarsi con conseguenze pervasive. Come una sabbia sottile che all’improvviso entra in un ingranaggio e lo fa inceppare.

Il Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata è da tempo impegnato nello studio delle basi genomiche dei tumori del sangue, per individuare marcatori precoci della patologia e nuove terapie farmacologiche capaci di fermare la progressione di queste malattie. Una sfida nella quale la ricerca universitaria è sostenuta da Ail– Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma, sede del Trentino.
«Dal 2017 a oggi, Ail ha finanziato diversi assegni di ricerca per postdoc e per neolaureati. Inoltre, sul progetto finanziato da Ail, si sono laureate studentesse e studenti della laurea in Scienze e Tecnologie biomolecolari» racconta Paolo Macchi, direttore del Dipartimento Cibio e responsabile scientifico per UniTrento della collaborazione con Ail.

Le risorse che Ail raccoglie dalla cittadinanza, dalle aziende e da volontari e volontarie e che mette a disposizione della ricerca dell’Università sono linfa preziosa per affrontare lo studio delle leucemie, linfomi e mieloma alla radice, per identificare potenziali nuove molecole terapeutiche, per migliorare sia la salute sia la qualità di vita delle persone malate.
Proprio in questi giorni, venerdì 10 giugno 2022, è stato rinnovato per altri tre anni il protocollo d’intesa per attività di ricerca inerenti al progetto “La trascrittomica a singola cellula per studiare la sindrome mielodisplastica pediatrica”.

Lo studio si concentra sulla profilazione molecolare ovvero sull’analisi che permette di creare la carta d’identità della cellula tumorale, per capire come il tumore è caratterizzato dal punto di vista molecolare, ossia quali sono i geni e le proteine che guidano la sua crescita e di conseguenza identificare potenziali nuove e mirate terapie. Nelle cellule, infatti, l’informazione scritta nel DNA viene trascritta in un’altra molecola chiamata RNA, la quale viene poi tradotta in proteine, cioè i mattoni che costituiscono e fanno funzionare le nostre cellule. L’insieme degli RNA prodotti in una cellula è chiamato “trascrittoma”. Il trascrittoma di una cellula malata è chiaramente differente da quello di una cellula sana. L’obiettivo del progetto è quello di analizzare l’RNA prodotto da ciascuna singola cellula e identificare rare sottopopolazioni di cellule maligne aprendo così nuove conoscenze e nuovi approcci al trattamento della sindrome mielodisplastica pediatrica.

Le sindromi mielodisplastiche (SMD) rappresentano solo il 4% di tutti i tumori del sangue pediatrici. La ricerca condotta dal Dipartimento Cibio con il sostegno di Ail, quindi, è di particolare importanza per le famiglie colpite dal problema perché sono poche le istituzioni che fanno ricerca su questa malattia rara tra i bambini e le bambine. Grazie alla ricerca, sono stati pubblicati i primi risultati nell’autunno 2020 sulla rivista internazionale Journal of Hematology & Oncology. L’articolo, dal titolo “The altered transcriptome of pediatric myelodysplastic syndrome revealed by RNA sequencing”, vede Lorena Zubovic e Paolo Macchi come corresponding authors (Lorena Zubovic e Paolo Macchi nella foto in laboratorio con Alessandro Provenzani ©UniTrento, ph. Alessio Coser).

Un altro progetto finanziato da Ail riguarda un progetto di “Drug Discovery”, ovvero di scoperta di nuovi farmaci, che coinvolge diversi gruppi di ricerca presenti al Cibio. Questa attività è stata eseguita da Mariachiara Micaelli nel laboratorio diretto da Alessandro Provenzani. Il risultato è stato l’identificazione di una molecola che ha mostrato un’interazione molto forte con la proteina bersaglio corresponsabile del mantenimento delle cellule leucemiche staminali della leucemia mieloide acuta. Lo scopo del progetto è di ricavare informazioni di base per sviluppare successivamente nuove molecole più potenti e specifiche. Questo primo passo, una prova di principio, apre quindi una nuova prospettiva sulla possibilità di avviare progetti di Drug Discovery di più ampio respiro.

«Da sempre il finanziamento della ricerca scientifica è considerato da Ail Trentino un investimento sulla speranza. Sostenere la ricerca significa garantire un’assistenza più mirata, cure personalizzate, un’aspettativa maggiore di guarigione. Negli anni Ail Trentino ha destinato risorse economiche sempre maggiori a favore di importanti studi clinici» aveva commentato Roberto Valcanover, presidente dell’Ail – Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma, sede del Trentino, ancora in occasione della prima firma assieme al vicepresidente Gianluca Farina, responsabile del protocollo per Ail Trentino.
E negli anni il legame tra Ail e UniTrento è proseguito e si è rafforzato. Ricerca, ma non solo. Il Dipartimento Cibio partecipa, infatti, anche a varie iniziative organizzate da Ail sul territorio. Come è accaduto negli anni con la festa del volontariato, le campagne nazionali delle Uova di Pasqua e delle Stelle di Natale, la presentazione dell'Aquila Basket, la Pedalata per la Vita e la ciaspolata Bondonail.