Palazzo di Economia ©  Archivio UniTrento - Foto Alessio Coser

Ricerca

Tutti i dati, prima e meglio

Soluzioni per la ricerca dal nuovo Servizio Dati per le Scienze sociali

25 luglio 2022
Versione stampabile
di Matteo Largaiolli
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Nel suo viaggio tra le facilities di ateneo, UniTrentoMag fa tappa al Servizio Dati per le Scienze sociali, una facility diversa dalle altre. Pensato dal Dipartimento di Economia e Management con Sociologia e Ricerca sociale, Giurisprudenza e con la Scuola di Studi internazionali, non contiene microscopi o provette, ma computer e banche dati. Informazioni preziose che il centro raccoglie e mette a disposizione di chi fa ricerca nelle scienze sociali.

Sapere quanto e come sono usati i robot nelle aziende. Accedere a indagini su malattie croniche, come obesità, ipertensione e diabete, lungo tutto l’arco della vita. Ottenere informazioni sui bilanci delle imprese a livello mondiale, sugli intermediari finanziari, sulle offerte di lavoro. Tutte queste diverse ricerche richiedono grandi banche dati. Il Servizio Dati per le Scienze sociali (SeDaSs) è pensato per acquisirle e metterle a disposizione di ricercatori e ricercatrici per portare avanti i loro progetti.

Il centro, che avrà la propria sede fisica presso il Dipartimento di Economia e Management, ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento per la ricerca scientifica quantitativa. «L’obiettivo del servizio è l’analisi empirica di temi di pubblico interesse, che spaziano dalla cultura alla società all’economia, anche del territorio trentino», spiegano Flavio Bazzana e Gabriella Berloffa, responsabili del progetto. «Un Servizio Dati permette innanzitutto di mettere in comune le informazioni, anche tra più gruppi di ricerca, coordinarsi, evitare doppioni. Possiamo così condividere tra i gruppi l’accesso alle banche dati già possedute e i codici per le operazioni preliminari».

Per fare ricerca nelle scienze sociali c’è bisogno di informazioni aggiornate. Di moltissime informazioni. Per questo sono essenziali i grandi database. «Nel pensare a questo Servizio siamo partiti da un’esigenza concreta», descrivono i responsabili. «Di solito sono i singoli ricercatori e ricercatrici che devono chiedere le licenze di accesso alle banche dati, trovare i fondi, portare avanti l’iter amministrativo, garantire la sicurezza e la privacy. E poi “pulire” i dati, fare cioè tutte quelle operazioni preliminari che rendono possibile la ricerca vera e propria. Un centro capace di gestire tutto questo lavoro permette di rendere più snelle e veloci le procedure, di accedere ai dati e di usarli in modo più razionale ed efficace».

Il Servizio Dati permette anche di migliorare la collaborazione scientifica e suggerire nuovi percorsi di ricerca anche tra più discipline. «Per favorire la partecipazione abbiamo previsto anche workshop mirati e la possibilità di farsi aiutare da personale competente ed esperto», confermano Bazzana e Berloffa. «Se sono disponibili dati ben organizzati, chi fa ricerca può aumentare il numero e la qualità delle pubblicazioni e partecipare a bandi competitivi, nazionali e internazionali. Quindi, migliora anche l’attrattività di UniTrento nel campo del reclutamento». Il Servizio guarda alla ricerca a 360 gradi, ma senza dimenticare la didattica. Nel progetto del centro, i dati a disposizione possono essere usati per scrivere una tesi di laurea, ma anche per proporre laboratori didattici nei corsi triennali e magistrali, o nei corsi di dottorato.

Nel mondo dei big data le informazioni sono una risorsa costosa. È vero che molte banche dati degli istituti di statistica nazionali e di altri enti pubblici sono di solito ad accesso gratuito. Ma quelle di “produzione privata” sono quasi sempre a pagamento. Ed è qui che interviene il Servizio Dati: tra gli obiettivi a lungo termine del progetto c’è infatti anche l’acquisizione di nuove banche dati. Avere accesso a questo tesoro di conoscenze fa la differenza anche per la ricerca.