Un mockup della campagna UniTrento per il risparmio energetico

Vita universitaria

«Così abbiamo ridotto i consumi»

Marco Dorigatti (Patrimonio immobiliare) illustra le azioni risultate più efficaci per alleggerire l’impronta ecologica d’ateneo

15 febbraio 2023
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di Elisabetta Brunelli
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

M’illumino di meno del 16 febbraio è diventata la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili. In questa occasione l’Università di Trento lancia la campagna informativa e di sensibilizzazione #soloquantoserve. In realtà è solo l’ultima iniziativa di un percorso che vede da tempo UniTrento, come istituzione e come comunità, attenta nel ridurre la propria impronta ecologica. Molte le azioni messe in campo. È stato anche creato il Green Office UniTrento sostenibile, a cui partecipano il delegato alla sostenibilità ambientale, rappresentanze studentesche e di associazioni e figure (dirigenziali e non) impegnate per un ateneo sempre più green. Per una gestione strutturata ed efficiente dell’energia, è stata inoltre introdotta la figura dell’Energy Manager. Soprattutto ci sono le scelte responsabili di tante persone che lavorano e studiano all’Università di Trento. Preferire le scale all’ascensore, spegnere luci e monitor quando si lascia la stanza, praticare la raccolta differenziata possono sembrare gesti insignificanti. In realtà, la riduzione dell’impronta ecologica non sarebbe possibile senza intreccio tra azioni strategiche e buone pratiche quotidiane. Attraverso il Focus risparmio energetico, settimana dopo settimana, UniTrentoMag descriverà attività ed esperienze sul tema. Si inizia con un’intervista a Marco Dorigatti, responsabile della Direzione Patrimonio immobiliare dell’Ateneo di Trento, che fa il bilancio dei risultati ottenuti nell’anno della crisi energetica sulla base dei dati elaborati dall’Energy Manager, Gianluca Signore.

Ingegner Dorigatti, qual è il bilancio dell’anno della crisi energetica per l’Università di Trento?

Marco Dorigatti, responsabile della Direzione Patrimonio immobiliare dell’Ateneo di Trento«All’Università di Trento tra il 2021 e il 2022 siamo riusciti a realizzare una riduzione significativa dei consumi di gas e di energia elettrica. Riguardo al gas metano per la generazione di calore, quindi per il riscaldamento degli ambienti e la produzione di acqua calda, abbiamo ridotto i consumi del 32%. Siamo passati, infatti, da 2 milioni 125 mila metri cubi di gas a 1 milione 452 mila. Sul fronte dell’energia elettrica, invece, abbiamo registrato una riduzione del 4%: nel 2022 abbiamo consumato 20.157 megawattora rispetto ai 20.916 del 2021, ma a fronte di un patrimonio immobiliare gestito in continua crescita».

Cosa significa per la salute dell’ambiente?

«La riduzione del 32% nel consumo di gas significa che abbiamo emesso circa 1.300 tonnellate di anidride carbonica in meno. Un volume pari a 17 cupole di San Pietro. Se consideriamo che una tonnellata di CO2 equivale a circa 3.300 chilometri percorsi da un’auto a benzina, 1.300 tonnellate corrispondono alla CO2 emessa da una vettura che ha percorso per 100 volte il giro del mondo. Ci vorrebbero più di 9 mila alberi adulti per assorbirla. In riferimento alla riduzione di consumi di energia elettrica, si è ottenuto invece un risparmio di circa 300 tonnellate di anidride carbonica. Va tenuto presente in ogni caso che, da ottobre 2021, tutta l'energia elettrica che alimenta gli edifici di UniTrento proviene da fonti rinnovabili con garanzia di origine certificata. La riduzione dei consumi corrisponde anche a un contenimento dei costi: nonostante il caro-energia che nel 2022 ha colpito tutti e nonostante una crescita del nostro patrimonio edilizio con nuovi spazi, UniTrento ha registrato un incremento dei costi per l’approvvigionamento di energia elettrica solo del 15% rispetto al 2021. Un ottimo risultato considerando incrementi in questo ambito nell’ordine del 300% per enti simili al nostro».

Quali sono state le principali azioni che hanno permesso di raggiungere questi risultati?

«All’Università di Trento, già da un paio di anni, abbiamo avviato una serie di azioni volte a ridurre i consumi e in generale la nostra impronta ecologica. Innanzitutto abbiamo ridotto la temperatura di un grado, da 20°C a 19°C, per il riscaldamento invernale e abbiamo fissato il limite a 27°C per il raffrescamento estivo. Abbiamo investito molto tempo e risorse per dotarci di un sistema affidabile e strutturato che ci consenta di monitorare i nostri consumi anche attraverso il monitoraggio di impianti e ambienti. Avere dati in tempo reale consente di intervenire in modo tempestivo e mirato e di migliorare l’efficienza del sistema edificio, che in qualche caso paga lo scotto di essere un fabbricato storico. Per questo sono stati installati 114 contabilizzatori elettrici e termici e 160 sonde ambiente che misurano temperatura e umidità negli edifici dell'Ateneo. Inoltre abbiamo provveduto alla sostituzione di una serie di impianti obsoleti e avviato interventi di riqualificazione degli edifici. A partire dalla progettazione dei nuovi edifici, fino alla ordinaria manutenzione, tutto va nella direzione dell’efficienza energetica. Nella riduzione dei consumi di energia ad esempio sta avendo un ruolo decisivo la progressiva sostituzione dell’illuminazione tradizionale con illuminazione a led nelle varie sedi universitarie».

UniTrento è molto impegnata anche sul fronte della mobilità. In che termini?

«Stiamo progressivamente rinnovando la flotta delle auto pool di Ateneo. Attualmente in servizio ci sono quattro auto full-electric e un’auto ibrida e a breve sarà consegnata una seconda auto ibrida. Abbiamo inoltre avviato le procedure di gara per la realizzazione di stazioni di carica in alcuni parcheggi universitari. Considerando le vetture a disposizione dell’utenza UniTrento per la gestione delle trasferte, da maggio 2022, da quando cioè sono stati introdotti i primi veicoli elettrici all’interno della flotta di Ateneo, l’Università di Trento ha spostato sulla mobilità elettrica il 20% delle proprie percorrenze chilometriche. Nei prossimi mesi del 2023 è previsto un ampliamento della flotta con nuovi veicoli ibridi destinati all’utilizzo sia urbano sia extraurbano e si prevede di migliorare ulteriormente il risultato raggiunto nell’anno precedente. Lo scorso anno è stata inoltre introdotta la figura del Mobility Manager di ateneo e proprio in questi giorni abbiamo sottoposto a tutta la popolazione universitaria un questionario per rilevare le nostre abitudini di spostamento casa-lavoro. Le informazioni raccolte saranno fondamentali per individuare ulteriori azioni di miglioramento per ridurre, anche in questo ambito, il nostro impatto sull’ambiente».Marco Dorigatti, responsabile della Direzione Patrimonio immobiliare, e Gianluca Signore, Energy Manager

Tante belle iniziative, ma da sole basterebbero per fare di UniTrento un ateneo green?

«La riduzione dell’impronta ecologica si raggiunge lavorando su più livelli. È l’insieme di azioni programmatiche e strutturali, ma anche di azioni piccole dell’Ateneo e delle singole persone ad aiutare ad andare nella direzione della sostenibilità ambientale. Una sfida che si può vincere soltanto in una comunità universitaria come la nostra che presenta già una sensibilità diffusa e profonda per la riduzione dei consumi e per la tutela dell’ambiente. Credo che lo slogan degli anni ’70, "pensa globalmente, agisci localmente", dovrebbe ormai essere riconsiderato nelle priorità: "agisci localmente, pensando globalmente" implementando non una, ma una serie di azioni che tutte insieme, sulla base di crescenti elementi di conoscenza, possono fare la differenza, solo attraverso la consapevolezza e il contributo di ciascuno di noi».