Maker Faire Rome 2016 (foto archivio Università di Trento)

Formazione

UNITRENTO ALLA MAKER FAIRE ROME 2016

La partecipazione alla rassegna dedicata all’innovazione con progetti all’avanguardia di studenti e docenti

15 novembre 2016
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UNITRENTO ALLA MAKER FAIRE ROME 2016
di Paola Bodio
Lavora presso il Gabinetto del Rettorato dell’Università di Trento.

Innovazione, creatività e tecnologia a disposizione di un eccezionale flusso di pubblico hanno segnato il successo della quarta edizione di “Maker Faire Rome 2016 – The European Edition 4.0”. Oltre 110 mila presenze, la più grande fiera europea dell’innovazione promossa dalla Camera di Commercio di Roma. Migliaia le persone che hanno affollato e percorso gli stand e visitato le oltre 700 invenzioni presentate dai makers provenienti da più di 65 Paesi diversi; presenti anche tanti imprenditori e professionisti del settore.

Tra i makers presenti anche l’Università degli studi di Trento che ha voluto cogliere l’invito della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) partecipando per la prima volta. Il progetto è stato promosso dal prorettore vicario con delega al supporto al sistema produttivo, professor Flavio Deflorian, con quale si è deciso di portare in fiera alcuni prototipi di diversa natura. Il lavoro di un gruppo di studenti del corso di studi di Design and Control of Product and Process del professor Paolo Bosetti, che hanno costruito in laboratorio 3 modelli di orologio a pendolo. Il progetto di ricerca “Next generation 3D printing with polymer nano composites” sui nuovi materiali per la stampante 3D, il cui referente è il professor Alessandro Pegoretti (insieme ad Annalisa Cataldi e a Sithiprumnea Dul) e che è stato presentato in fiera da Daniele Rigotti, dottorando della Scuola di dottorato in Materiali, Meccatronica e Ingegneria dei Sistemi. Infine, un prototipo che è già ad uno stadio avanzato pronto per la commercializzazione, ossia la cintura “FeelSpace Navigation Belt” di Julia Wache (from feelSpace GmbH), ricercatrice che collabora con il nostro Dipartimenti di Informatica e Scienze dell’Informazione, che permette a ciechi e ipovedenti, ma non solo, di orientarsi nello spazio urbano grazie all’uso di un’applicazione per smartphone e del GPS.

Autori dei tre pendoli sono gli studenti della laurea magistrale in Ingegneria Meccatronica del Dipartimento di Ingegneria Industriale ai quali abbiamo chiesto alcune impressioni su questa trasferta a Roma. EpicyClock è stato elaborato da Andrea Benatti, Marco Bolignari, Nicolangelo Favia, Davide Guzzo e Michele Mondini. The Pendulum Clock Project è stato, invece, costruito da Victor Bertolazzo, Luca Bortolini, Matteo Ferrari, Gabriele Minotto e Lorenzo Zampiccoli. BlockClock (Un "incomplete" clockwork), infine, è stato proposto da Fabio Costacurta, Alberto De Marchi, Stefano Parutto, Giuseppe Seminara e Davide Vignotto.

Partecipare a Maker Faire Rome vuol dire visibilità, contatti e tanto divertimento. Per i ragazzi non era stata una attività preventivata, ma nata grazie ad uno scambio di informazioni tra il Prorettorato e il professor Bosetti. Come testimoniano gli studenti che hanno rappresentato il nostro Ateneo “la Maker Faire Rome è stata un’esperienza fantastica, in particolare i numerosi complimenti fatti dai passanti ci hanno resi orgogliosi del nostro lavoro”. Inoltre “spiegare ad un pubblico eterogeneo per dieci ore di fila il proprio lavoro è stata un' ottima palestra per il futuro e ci ha fatto capire l'enorme differenza che vi è tra la realizzazione di un progetto e la comunicazione dei risultati inerenti ad esso”. Ma hanno aggiunto anche che è stata “un’opportunità per farci conoscere e poter coltivare in futuro alcuni dei contatti avviati proprio in questa occasione”.

Non solo un’ occasione individuale di prospettive lavorative future, ma anche di tanto divertimento e lavoro di squadra. “Quel che più ci piace ricordare è che l'esposizione è stata condotta in collaborazione tra i tre team, accostando ad una spiegazione marcatamente tecnica un'atmosfera scherzosa ed amichevole, tanto da attirare molti più visitatori rispetto ad altri stand che partecipavano con prodotti tecnologicamente ben più avanzati. La glorificazione di un lungo percorso caratterizzato da un costante e armonico lavoro di squadra”.

La presenza dell’Università di Trento a Roma in una fiera di tali dimensioni ha contribuito ad aumentare il potere attrattivo della nostra Università. Durante la Maker Faire il nostro Ateneo ha avuto la possibilità di farsi conoscere esponendo i propri progetti di ricerca e pubblicizzando i vari percorsi didattici disponibili. Gli sviluppi che potranno nascere da questa esperienza potrebbero sicuramente essere di natura collaborativa con gli altri Atenei dal momento che, come hanno affermato i nostri studenti, “l'interazione con gli altri stand del padiglione e lo scambio di informazioni e conoscenze, sono stati fonte di arricchimento e formazione personale”.