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ASCOLTARE I COLORI, VEDERE I SUONI

Spiegate alcune curiose percezioni. I risultati di ricerca segnalati anche su Atlas of Science

13 dicembre 2016
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ASCOLTARE I COLORI, VEDERE I SUONI
di Liliana Albertazzi
Professoressa associata del Dipartimento di Lettere e Filosofia e responsabile del LabExP dell’Università di Trento.

Da molti anni ormai vengono condotti esperimenti per spiegare la natura di curiose percezioni, alcune delle quali sono famose come “illusioni percettive”.

L’attenzione ora si è spostata su associazioni che accadono tra fenomeni appartenenti a modalità sensoriali differenti, e pertanto detti “cross-modali”, simili al caso dei sinesteti che, per esempio, percepiscono colori associati a certi suoni (“audizione colorata”). Data la pervasività di questi fenomeni, più che curiosità o anomalie sembrano invece essere una caratteristica essenziale della percezione. Infatti, a differenza del coordinamento rigido e specifico nei singoli sinesteti (per esempio tra un determinato colore e un determinato suono o grafema), le associazioni cross-modali non sono né ristrette al 5% della popolazione né idiosincratiche e diverse per i singoli individui: al contrario, nella popolazione generale esiste un’ampia condivisione per questo tipo di fenomeni, percepiti come del tutto naturali

Gran parte delle prime ricerche sulla cross-modalità sono state condotte su stimoli semplificati: associazioni tra un colore/un grafema, un colore/un suono, un suono/un odore, un gusto/un odore, ecc. Questi primi esperimenti in ambito psicofisico o neurofisiologico hanno dimostrato che le persone tendono ad associare regolarmente colori e forme, suoni e forme, odori e suoni, e così via. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Trento ha contribuito allo sviluppo della ricerca sperimentale in questo campo prendendo in considerazione stimoli molto più complessi, quali brani di musica classica o immagini di opere d’arte.

La scelta degli stimoli è caduta su oggetti tanto complessi quanto naturali: si tratta, infatti, di fenomeni che si possono verificare durante un concerto o visitando una mostra d’arte. I primi studi sono stati condotti nei laboratori sperimentali del CIMeC e i più recenti nel LabExP del Dipartimento di Lettere e Filosofia. L’analisi è partita da una serie di studi precedenti condotti dallo stesso gruppo di ricerca su associazioni tra forme, sia geometriche che naturali, e determinati colori o gruppi di colori; questi studi hanno mostrato come le forme a zig-zag vengano associate a colori freddi e a suoni acuti e le forme curvilinee a colori caldi e a suoni morbidi. Le ricerche più recenti hanno riguardato associazioni tra quadri di pittura materica espressionistica e brani di musica classica flamenca, tra musica classica e testi poetici e tra quadri di pittura astratta e percezione tattile.

Quest’ultimo studio ha coinvolto il MART di Rovereto, avvalendosi per la scelta degli stimoli della cortese disposizione di sessanta quadri esposti durante la mostra “Mario Radice. Architettura numero colore” (Rovereto, 14 febbraio 2014 – 8 giugno 2014). Lo studio ha messo in luce nella popolazione generale la presenza di associazioni naturali tra la visione di quadri astratti dalle tinte molto desaturate e una serie di dimensioni tattili (caldo/freddo, liscio/ruvido, leggero/pesante, soffice/duro). Questo è particolarmente interessante perché si tratta di dimensioni solitamente studiate a proposito delle tessiture materiali, e gli stimoli usati per analizzarle sono grate, carta vetrata, superfici mordenzate o strisce di tessuto, pezzetti di legno o di metallo. In questo caso invece le superfici presentate, sia a schermo che dal vivo, non potevano essere fisicamente toccate. Inoltre le immagini dei dipinti a schermo sono state presentate in tre modalità diverse: in colori naturali, in colori invertiti e in bianco e nero, per verificare se diverse modalità di presentazione producessero associazioni tattili differenti per le quattro coppie di dimensioni analizzate. In secondo luogo, è stato verificato se la visione delle immagini dei quadri riprodotta a schermo e quella dei dipinti dal vero comportasse delle differenze, un aspetto di interesse per il Museo stesso: si pensi, per esempio, alla scelta di modalità online per pubblicizzare una mostra d’arte in corso o in allestimento.

I risultati hanno confermato l’esistenza di associazioni cross-modali tra esperienza visiva e tattile anche nel caso di stimoli molto complessi e visivamente poco figurativi, tali da non poter essere associati ad esperienza passata di oggetti reali. In particolare, nel caso della coppia caldo/freddo si verifica un’inversione significativa se le immagini sono presentate a colori invertiti rispetto alle immagini presentate in colori naturali. Inoltre, presentate in bianco e nero, le valutazioni soggettive di temperatura (caldo) subiscono un raffreddamento, mentre le valutazioni fredde rimangono tali (non vengono ulteriormente “raffreddate”). Nella versione acromatica degli stimoli si riduce anche la percezione di sofficità e di leggerezza delle tessiture delle tele, tattilmente percepite in modo virtuale. Viceversa, non pare ci sia una differenza rilevante tra la visione delle immagini su uno schermo di computer o dal vivo.

Questi risultati, a parte la loro rilevanza scientifica (si tratta di associazioni basate su valutazioni in prima persona e condotte con stimoli qualitativi) hanno valore applicativo a vasto raggio; infatti richiamano l’attenzione di professionisti che operano in domini apparentemente molto diversi come designers di grafica e di interni o fashion designers, di coloro che lavorano nell’ambito della realtà virtuale, in architettura urbana e ambientale, nei musei, nelle industrie di produzione di tessili e artefatti e infine in ambito pubblicitario.

Queste indagini sono state oggetto di numerose pubblicazioni, in particolare nel 2016 :
Albertazzi, L., Canal, L., Micciolo, R., Ferrari, F., Sitta, S., Hachen, I. 2016. Naturally biased associations between music and poetry. Perception. doi: 10.1177/0301006616673851
Albertazzi, L., Bacci, F., Canal, L., Micciolo, R., 2016. The tactile dimensions of abstract paintings: A cross-modal study. Perception 45(7): 805-822. doi: 10.1177/0301006616643660
Le riviste in cui queste ricerche sono state pubblicate ne hanno dato notizia sui loro siti Facebook e Atlas of Science ha chiesto di pubblicarne gli abstracts, confermando la novità e l’interesse per i risultati raggiunti.