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Vita universitaria

LA CULTURA DELLA QUALITÀ

Realizzare un sistema di autovalutazione e accreditamento di Ateneo. Intervista a Enrico Zaninotto

22 giugno 2017
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LA CULTURA DELLA QUALITÀ
di Paola Fusi
Responsabile della Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

L'attenzione per la qualità è oggi un aspetto estremamente rilevante per gli Atenei, anche in considerazione di un sistema di regole e di adempimenti che l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha definito per l'accreditamento dei corsi di studio e delle sedi nell'ambito del sistema di Autovalutazione, Valutazione periodica e Accreditamento (AVA). Su questi aspetti abbiamo intervistato il professor Enrico Zaninotto, presidente del Presidio Qualità di Ateneo (PQA) dell'Università di Trento.

Professor Zaninotto, cosa si intende per Presidio per la Qualità di Ateneo?
La legge 240 del 2010, legge Gelmini, che detta i principi per la riorganizzazione delle università, pone grande enfasi al tema della qualità. Essa indica nei Nuclei di valutazione e nelle Commissioni paritetiche docenti-studenti i soggetti principali per l’assicurazione della qualità. Stabilisce poi che, in accordo con le linee guida stabilite dai ministri dell’istruzione superiore dell’area europea, le università si dotino di sistemi di autovalutazione e assicurazione della qualità. Nei successivi provvedimenti che hanno definito le procedure per realizzare un sistema di autovalutazione e accreditamento si indica che ogni università si doti di un presidio per la qualità con il compito di supervisionare lo svolgimento adeguato e uniforme delle procedure di assicurazione della qualità di tutto l’Ateneo. Il PQA dunque è un organismo di consulenza agli organi di Ateneo in tema di qualità, e di supporto alle attività dei corsi di studio e delle strutture accademiche dirette al miglioramento della qualità. 

Il Presidio per la Qualità di Ateneo è cosa recente. Quali azioni state implementando?
Il Presidio per la Qualità è stato costituito nel 2013 ed è stato quasi totalmente rinnovato nell’autunno del 2015. Il principale sforzo è stato di promuovere la cultura della qualità. Solo se ognuno capisce come può contribuire a realizzare nella formazione, nella ricerca e nella cosiddetta “terza missione” obiettivi significativi, mettendo in atto processi di miglioramento continuo, si può parlare di un sistema per la qualità. Per questo abbiamo agito a diversi livelli: abbiamo interagito con il Senato accademico per mettere a punto le politiche di Ateneo per la qualità e per riorganizzare le procedure per la presentazione e approvazione delle proposte di attivazione di nuovi corsi di studio. Nei confronti del corpo accademico abbiamo lanciato un importante programma per la revisione dei syllabi degli insegnamenti, per far sì che questi esprimano in modo chiaro gli obiettivi formativi che ci si aspetta che lo studente raggiunga e chiariscano l’impegno che deve essere profuso dallo studente per ottenere il risultato formativo.

Da qualche giorno è online il sito web del Presidio per la Qualità. A chi è indirizzato e come può essere utilizzato al meglio?
Il sito è rivolto principalmente alla comunità accademica. Rende più facile trovare la documentazione, i dati e i programmi delle attività dirette alla qualità. Vi è anche una finalità esterna: le procedure per la qualità devono essere trasparenti: i nostri interlocutori devono sapere che siamo in grado di verificare che stiamo realizzando gli obiettivi enunciati e siamo capaci di intervenire per “correggere il tiro” se qualcosa non va.

Nella primavera del 2018 l'Ateneo sarà oggetto di una visita di accreditamento da parte dell'ANVUR. Cosa verrà valutato e come vi state preparando a quell'appuntamento?
Le procedure di accreditamento sono una parte essenziale dei sistemi per la qualità. Non basta dire “faccio bene una cosa”; è importante che un soggetto esterno certifichi che si è in grado di farla controllandone costantemente la realizzazione. La procedura di accreditamento periodico è un momento importante perché ci permette di fare il punto sui tasselli che mancano e di capire la strada che ancora c’è da fare per costruire un buon sistema per la qualità. Attraverso un progetto l’Ateneo sta seguendo tutti i punti delle nuove procedure di accreditamento per verificare dove e come intervenire. È certo un lavoro faticoso, ma è anche una occasione da non perdere.