I partecipanti alla Summer School con il professor Caramazza, direttore del progetto. Credits Sabrina Adamoli (CIMeC)

Internazionale

TORNA L’HARVARD SUMMER SCHOOL A TRENTO

Ottava edizione della scuola estiva in neuroscienze promossa dall’ateneo statunitense in collaborazione con il CIMeC

11 luglio 2017
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TORNA L’HARVARD SUMMER SCHOOL A TRENTO
di Giorgia Nisi
Comunicatrice pubblica, collabora con il Centro Interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) dell'Università di Trento.

Partita sabato 10 giugno, durerà fino al 5 agosto l’ottava edizione dell’Harvard Summer Program dedicato alle Scienze della Mente e del Cervello, iniziativa formativa di eccellenza per studenti italiani e stranieri. I corsi, tenuti in lingua inglese, offrono un'opportunità unica per approfondire le neuroscienze presso i laboratori di Mattarello del Centro Interdipartimentale Mente e Cervello dell'Università di Trento.

Il programma estivo è stato avviato nel 2009 dall'Università di Trento congiuntamente alla Harvard Summer School e alla Harvard Mind/Brain/Behavior (MBB) Interfaculty Initiative. Il progetto, nato nel campus americano nel 1993, è rivolto a una comunità interdisciplinare di studenti provenienti da facoltà diverse, che vengono incoraggiati ad impegnarsi in attività sia di ricerca che accademiche, volte a comprendere la struttura, la funzione, l'evoluzione, lo sviluppo, l'invecchiamento e le patologie del cervello nel quadro del comportamento umano, della genetica e della società. La scuola di otto settimane dell’autorevole ateneo statunitense coinvolge quest’anno 22 studentesse e studenti degli Stati Uniti, di cui 20 provenienti dall’Università di Harvard e 2 da Yale, più 4 studenti italiani, di cui 3 dell’Università di Trento, tutti ospitati presso lo studentato di San Bartolameo dell’Opera Universitaria.

I corsi, curati da varie Facoltà di Harvard, dalla Harvard Medical School e dal Goldsmiths University College di Londra, si articolano in lezioni e sessioni di laboratorio, includendo dimostrazioni di alcune metodiche per lo studio del cervello (ad esempio il neuroimaging) e sedute pratiche nei laboratori del CIMeC. Gli studenti hanno così l'opportunità di conoscere la ricerca nell’ambito delle scienze cognitive, partecipando in prima persona agli esperimenti e confrontandosi con i ricercatori, e di scoprire le diverse metodologie per analizzare la mente, il cervello ed il comportamento umano e animale.

“Finestre sulla struttura della mente e del cervello”, curato da Alfonso Caramazza e John A. Assad, e “La magia e la mente” di Gustav Kuhn sono i titoli dei corsi del programma 2017. L’approccio didattico è interattivo: una volta fornite le basi di neuroscienza e conoscenza scientifica necessarie per esplorare argomenti specifici del settore, gli studenti vengono stimolati ad approfondire producendo ragionamenti, domande e rielaborazioni personali, in un permanente dialogo aperto con docenti ed assistenti.

In questi giorni, Gustav Kuhn nel suo corso sta ponendo agli studenti tante domande: “Cos’è la magia? Quale ruolo gioca nella nostra vita quotidiana (ad esempio con le superstizioni)? Puoi fidarti dei tuoi stessi occhi? E dei tuoi ricordi? Come si può influenzare inconsciamente il tuo comportamento? Che cos’è l'ipnosi? Puoi scoprire le menzogne e l'inganno?”. Le illusioni magiche sono, in questo caso, il mezzo per discutere i progressi nella comprensione della mente attraverso la psicologia e la neuroscienza cognitiva. Nell’approfondire alcuni dei segreti della magia, gli studenti hanno modo di comprendere i meccanismi cerebrali. La facilità con cui i maghi ci fanno mettere in luce i limiti della nostra mente li conduce ad esplorare le illusioni psicologiche usate per “ingannare” il pubblico, e le esperienze emozionali uniche che queste illusioni suscitano.

Al mix di lezioni dedicate ai recenti avanzamenti delle neuroscienze cognitive e alle attività seminariali di discussione si affianca un fitto programma culturale e ludico nel fine settimana: i partecipanti hanno, infatti, la possibilità di seguire anche un corso di lingua italiana e di dedicare tutti i venerdì a gite organizzate. Viaggi brevi ed escursioni sono l’ideale per immergersi nella cultura e nella tradizione della nazione ospitante: escursioni sulle Alpi, fine-settimana sul lago di Garda, giornate in città come Verona, Torino, Venezia e Firenze. Nei weekend liberi, studenti e studentesse organizzano autonomamente viaggi supplementari in altre destinazioni (Milano, Roma, la Toscana o le Cinque Terre).

I partecipanti alle passate edizioni sono rimasti entusiasti: "Lezioni interessanti con professori fantastici alla mattina, un delizioso gelato alla sera ed una città italiana diversa ogni fine settimana. Cosa si può chiedere di più? I professori riescono a condividere il loro entusiasmo e la loro passione per la neuroscienza e la psicologia: non possiamo lodare il programma a sufficienza per aver creato un ambiente favorevole all'apprendimento e alla socialità… terremo per sempre cari i nostri ricordi di Trento!”.

I docenti dell’Harvard Summer Program: Alfonso Caramazza (direttore del programma), professore di Psicologia alla Harvard University e visiting professor presso il CIMeC dell’Università di Trento; John A. Assad, professore di Neurobiologia presso la Harvard Medical School; Gustav Kuhn, lettore di Psicologia presso il Goldsmiths University College di Londra.