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THE MUSIC ROOM, ESPERIENZE DI COMPOSIZIONE MUSICALE

Installazione realizzata dal gruppo di ricerca interAction (DISI) dell’Ateneo, sperimentata al Palais des Congrès di Parigi e al Mart di Rovereto

28 ottobre 2014
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Fabio Morreale
Antonella De Angeli
di Fabio Morreale e Antonella De Angeli
Fabio Morreale è dottorando in Informatica e Telecomunicazioni dell’Università di Trento. Antonella De Angeli è professore associato del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell’Università di Trento.

La Music Room è un’installazione interattiva realizzata dal gruppo di ricerca interAction del Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione (DISI) dell’Università di Trento. L’obiettivo dell’installazione è offrire nuove esperienze di composizione a tutti, indipendentemente dalle competenze musicali dei partecipanti. L’idea di utilizzare nuove metafore d’interazione permette a un pubblico più vasto di fruire la composizione musicale. Anziché utilizzare un linguaggio tipicamente musicale, quindi di difficile comprensione per un pubblico non esperto, la Music Room sfrutta il linguaggio emozionale e dei movimenti del corpo.

I visitatori, entrando in coppia in una stanza vuota, influenzano la musica a seconda dei loro movimenti nello spazio. La musica è generata in tempo reale da Robin, un sistema di composizione algoritmico. La distanza tra i due membri della coppia determina la positività emotiva della musica. Quando i partecipanti sono vicini la melodia suona piacevole e romantica; man mano che si allontanano la musica diventa sempre più triste e drammatica. La velocità con cui i visitatori si muovono influenza l’intensità della musica: stando fermi la musica è calma e lenta, mentre correndo si crea musica veloce e agitata. 

L’apparato tecnologico della Music Room è costituito da due moduli: un sistema di tracciamento video e Robin, l’algoritmo di composizione. Il sistema di tracciamento (sviluppato da Paolo Rota, dottorando del DISI) rileva la posizione e la velocità delle persone tramite una telecamera montata sul soffitto della stanza. Queste informazioni vengono comunicate all’algoritmo di composizione (sviluppato da Fabio Morreale, dottorando del DISI, e Raul Masu, studente del Conservatorio “Bonporti” di Trento) che utilizza regole di composizione di musica tonale per generare una melodia articolata in una testura formata da pianoforte, archi e legni. La composizione, influenzata da una serie di processi stocastici basati su formalizzazioni di regole compositive, cambia a ogni nuova iterazione.

La Music Room è stata allestita tre volte a Trento: presso la Facoltà di Lettere e Filosofia in occasione della Notte Dei Ricercatori 2012, al Museo di Scienze per gli ICT Days 2013 e presso la Fondazione Bruno Kessler durante la conferenza internazionale CHItaly 2013. È stata inoltre presentata alla conferenza internazionale CHI 2013 al Palais des Congrès di Parigi. Nell’agosto di quest’anno la Music Room è stata allestita in forma chiusa nell’area didattica del Mart di Rovereto per condurre una ricerca specifica sul tipo di esperienza dei visitatori con opere di arte interattiva. Tredici coppie di visitatori, di diverso background e sensibilità artistica, sono state invitate a provare l’opera e fornire una loro personale interpretazione.

I risultati dello studio hanno rivelato che la Music Room può offrire una serie di esperienze uniche ai visitatori. L’installazione ha dimostrato di poter elicitare, ossia stimolare, un ventaglio di comportamenti ed esperienze che variano notevolmente tra le diverse coppie di fruitori. Molti vivono l’installazione come una scoperta con l’obiettivo di capirne il funzionamento e comprendere le regole del gioco. Altri si lasciano andare, vivendo un’esperienza introspettiva e di empatia con il partner. Altri ancora si divertono a ballare sulla musica che loro stessi stanno contribuendo a creare. 

La Music Room ha evidenziato inoltre un interessante potenziale terapeutico ed educativo. In questo momento il progetto è infatti in fase di riadattamento per diventare uno strumento didattico per un pubblico di bambini, al fine di creare un percorso educativo di avvicinamento alla musica tramite il gioco e il movimento. Questo lavoro è parte del progetto ministeriale INF@NZIA DIGI.tales 3.6, di cui Trento è partner assieme ad altri centri di ricerca italiani, che si propone di analizzare e sviluppare metodi innovativi per l’insegnamento sfruttando le nuove tecnologie.