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7 FILM SULL’USO DELLE RISORSE NATURALI

Dal 3 novembre al 16 dicembre la prima rassegna cinematografica “L’UE e le sfide globali” a cura del Centro Jean Monnet

31 ottobre 2014
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Roberta Pastorelli
di Roberta Pastorelli
Collabora con il Centro Europeo di Eccellenza Jean Monnet dell’Università di Trento.

In che modo l’uomo ha modificato il contesto naturale in cui vive e gestisce le risorse ambientali a sua disposizione? Come si conciliano sviluppo economico e rispetto dell’ambiente? Cosa possono fare le istituzioni internazionali in questo campo? Queste ed altre domande sono al centro della prima rassegna cinematografica promossa dal Centro di Eccellenza Jean Monnet dell'Università di Trento, “L’UE e le sfide globali: l’uso delle risorse naturali”. Il ciclo di film intende approfondire il dibattito sull’uso delle risorse naturali attraverso la proiezione di una serie di documentari che analizzano questo tema da diverse prospettive.

La rassegna si apre il 3 novembre con il documentario “Into The Extreme Lands: In Search Of Sustainability” che, nel descrivere un progetto di sviluppo del capitale umano tra i pastori nomadi mongoli, affronta alcune tematiche relative all’utilizzo delle risorse naturali, come l’eccessivo sfruttamento del sottosuolo e una gestione dei rifiuti non corretta.
Le tracce indelebili dell’intervento dell’uomo sull’ambiente sono documentate da “Peak - Un mondo al limite”, che fotografa il processo di trasformazione delle Alpi per soddisfare le esigenze del turismo di massa, e “Metamorphosen”, vincitore della Genziana d’Oro del 62° Trento Film Festival, sulle conseguenze disastrose di un’esplosione nucleare negli Urali meridionali. 

Uso delle risorse naturali significa anche sostenibilità ambientale del mercato alimentare e della produzione industriale di cibo: questo è il tema di “FOOD, Inc.”, candidato al premio Oscar nel 2010 come miglior documentario. 
Una prospettiva costruttiva è invece offerta da “God save the Green”: il documentario racconta di individui che coltivano ortaggi nei loro fazzoletti di terra (giardini, orti, balconi, terrazze, spazi abbandonati delle città) per migliorare il posto in cui vivono e la qualità della loro vita. Anche le storie dei protagonisti di “Piccola Terra” descrivono una relazione positiva e propositiva tra uomo e ambiente, volta a dare nuova vita a un paesaggio in stato di abbandono.

La rassegna si chiude il 16 dicembre con “Un metro sotto i pesci” che, attraverso le vicende di un barcone di musicisti Blues che ogni anno percorre il Delta del Po, narra delle inevitabili e profonde influenze reciproche tra uomo e ambiente. 

Il programma prevede inoltre la partecipazione dei registi e dei protagonisti di alcuni documentari che discuteranno insieme al pubblico dei temi e delle problematiche affrontati.

La rassegna cinematografica si inserisce nelle attività del Centro Jean Monnet per il triennio 2014-2017, che hanno come filo conduttore il tema “L’UE e le sfide globali”. Ogni anno il ciclo di film affronterà una sotto-tematica specifica: la prima edizione intende esplorare le questioni relative all’uso delle risorse naturali, la seconda i cambiamenti sociali e la terza la governance a livello europeo e globale. La rassegna verrà organizzata tra novembre e dicembre di ogni anno. 

Le proiezioni, rivolte solo agli studenti e al personale dell’Ateneo, si terranno presso l’aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento.