Federico Benuzzi, “Fisica sognante”. Foto di Stefano Oss. 

Orientamento

FISICA SOGNANTE

Una conferenza-spettacolo su fisica, matematica, giocoleria. Intervista a Federico Benuzzi

8 settembre 2017
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di Marinella Daidone
Lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

Il Teatro SanbàPolis​ ha ospitato a fine agosto “Fisica sognante”, una conferenza-spettacolo su fisica, matematica, giocoleria, di e con Federico Benuzzi. L’iniziativa, inserita nella rassegna “Università Estate” dell’Opera Universitaria, è stata promossa nell’ambito della Settimana di orientamento alla scelta universitaria organizzata dalle Università di Trento e di Bolzano.
Insegnante di matematica e fisica, Federico Benuzzi è anche giocoliere e attore.

La fisica, la matematica, la scienza possono far divertire o addirittura… far sognare?
Assolutamente sì! Permettono di vedere e descrivere cose che altrimenti sarebbe impossibile anche solo immaginare. Pensate i mondi immaginati dalla fisica quantistica, i buchi neri, il multiverso, la clonazione... mai nessuna letteratura aveva azzardato tanto prima. E senza scomodare i mostri sacri della ricerca più avanzata, la matematica che descrive gli schemi di giocoleria ha permesso di scoprire patterns che mai avremmo potuto immaginare o i principi fisici che governano il diablo sono espressione di simmetria e bellezza. Sia nelle equazioni che nelle esibizioni. Ovviamente però, per poter apprezzare tutto questo, si deve parlare il linguaggio della matematica. E allora servono studio e metodo. Ma ne vale la pena!

Ci racconta come è nata “Fisica sognante”? 
Per gioco. Mentre frequentavo la scuola di formazione per docenti (SSIS) la mia tutor buttò lì l'idea: “sei giocoliere, conosci la fisica... perché non provare?”. E così fu. Nata con l'idea di spiegare i principi fisici con la giocoleria e i limiti della giocoleria con le leggi della fisica oggi è un lavoro che parla di arte, metodo, intelligenze multiple, scuola... 

Come si coniugano giocoleria e rigore scientifico, arte e scienza?
La giocoleria ha un suo ritmo, questo si traduce in equazioni precise che a loro volta descrivono schemi degli oggetti lanciati. Ancora, i principi di conservazione delle grandezze fisiche discendono da simmetrie del mondo che ci circonda. Simmetrie che l'arte segue, sfrutta, rappresenta.

Nello studio delle scienze e nel suo spettacolo sono più importanti le domande o le risposte?
Roberto Vecchioni, in un suo splendido brano, dice “ogni domanda è la risposta alla domanda di una risposta prima”. È una ruota che gira. Un cane che si morde la coda. Le domande trovano risposte, che danno vita a domande, che trovano risposte... l'importante è la curiosità.

Che cosa consiglierebbe a un ragazzo o a una ragazza che pensano di intraprendere una laurea scientifica?
Di farlo. Assolutamente! Vedrete cose di bellezza incomprensibile, altrimenti. Ma se lo farete, fatelo con voglia, impegno, curiosità. Dal primo all'ultimo giorno.

Aggiungo, nel mio sito c'è un piccolo blog. Mese dopo mese rispondo a queste e altre domande. Mi piacerebbe se vi iscriveste...