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Formazione

LAVORARE PER UN TURISMO SOSTENIBILE

Una riflessione con studenti, docenti e operatori del settore. Il benvenuto alle matricole del MaST

12 ottobre 2017
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LAVORARE PER UN TURISMO SOSTENIBILE
di Mariangela Franch
professoressa del Dipartimento di Economia e Management e coordinatrice del MaST, Università di Trento.

Il benvenuto alle matricole della laurea magistrale in Management della Sostenibilità e del Turismo (MaST) è avvenuto con un workshop all’interno del festival del turismo responsabile I.TA.CA. Gli studenti hanno potuto avere un assaggio del percorso che li attende ascoltando tre brevi interventi dei docenti Geremia Gios, Pier Luigi Novi Inverardi e Umberto Martini e la presentazione da parte di tre laureandi delle loro tesi che saranno discusse nelle sessioni autunnale e invernale. 

Partendo da prospettive disciplinari differenti, i docenti hanno evidenziato che per gestire la sostenibilità è necessario sviluppare competenze multidisciplinari. Geremia Gios ha parlato di un modello economico di riferimento diverso da quello standard, basato sull’obiettivo della massimizzazione del profitto e della crescita, in un ipotetico quanto irreale contesto di disponibilità infinita di risorse. Il nuovo modello deve fondarsi, invece, sulla considerazione del limite all’utilizzo delle risorse e sulla necessità di ricorrere a una governance collettiva per gestire alcuni beni comuni, tra i quali le risorse naturali o quelle legate all’informazione.
Novi Inverardi ha catturato l’attenzione degli studenti interrogandosi sul legame esistente tra dati, modelli multivariati e informazione e tra quest’ultima e i big data. La proiezione di alcune mappe dei differenziali di sostenibilità esistenti tra diverse zone del pianeta ha esemplificato l’enorme potenziale offerto dai big data nella fase di costruzione di indici con cui misurare la sostenibilità; un’ulteriore importante funzione di questi si esprime nel monitoraggio della situazione attuale e dei trend in atto e nel supporto alle scelte politiche globali per il prossimo futuro. 
Umberto Martini ha introdotto alcuni modelli utili per un operatore del settore turistico che vuole gestire il suo business in modo sostenibile. Ha poi riflettuto sulla trappola nella quale può incorrere chi opera nel turismo se “consuma” in modo incontrollato le risorse naturali che stanno alla base del suo stesso successo. Il triangolo della responsabilità è lo strumento ricordato da Martini per rendere coerenti l’utilizzo delle risorse, la scelta degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali con i bisogni attuali e futuri. 

La parola è passata poi a Emma Arzilli, Andrea Cadamuro e Eleonora Moratti che, dopo avere illustrato i poster delle loro di tesi, le hanno difese confrontandosi con Bruno Felicetti, direttore APT Val di Fiemme, Luca D’Angelo direttore dell’APT Andalo-Molveno e Fabio Sacco direttore dell’APT Val di Sole. Emma Arzilli ha misurato la disponibilità dei turisti in Val di Fiemme a compensare l’emissione di Co2 provocata dalla vacanza, quantificandone il valore per ciascuna notte, ipotizzando un utilizzo finalizzato al finanziamento di investimenti green, volti a mitigare gli effetti delle emissioni. Andrea Cadamuro ha presentato il caso di Eroica, una best practice nel mondo delle manifestazioni ciclo-turistiche che ha permesso di recuperare e co-finanziare la manutenzione delle strade bianche del Chianti, innescando uno sviluppo turistico territoriale sostenibile. Eleonora Moratti ha indagato la relazione esistente tra motivazioni di vacanza green, comportamenti abituali dei turisti e appartenenza a culture diversamente sensibili al tema della sostenibilità. 

Nell’intervento di chiusura, come coordinatrice del MaST, ho sottolineato la continuità esistente tra le riflessioni condivise nel workshop e le dichiarazioni precedenti del ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, relative all’urgenza di perseguire il modello dello sviluppo sostenibile come unica possibilità per evitare una “decrescita infelice”. Il ministro Galletti aveva, infatti, espresso la necessità di riorientare gli incentivi pubblici e i ministeri dell’economia, dei trasporti e dell’agricoltura verso investimenti e obiettivi sostenibili.
L’interdisciplinarietà delle conoscenze per l’interconnessione delle scelte è ciò che sperimenteranno ogni giorno studentesse e studenti di MaST.