Paola Rensi alla cerimonia di laurea del 21 ottobre 2017. Foto di Giulia Adami, archivio Università di Trento. 

Orientamento

SCELTE, ALTERNATIVE, RISCHIO E PASSIONI

Le parole dell’alumna UniTrento Paola Rensi alla cerimonia di laurea di ottobre

23 novembre 2017
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di Paola Rensi
Lavora come Risk Analyst presso HSBC - Londra.

Sono Paola, ho studiato Matematica a Trento e ora lavoro in una banca di investimento a Londra. Ho sempre vissuto a pochi passi dal polo scientifico di Povo. Formarmi a Trento è stata una buona scelta: ho potuto frequentare un’ottima università, vivere a casa, diplomarmi in Conservatorio, fare concerti in orchestre in giro per l’Italia, fare sport. Dopo il diploma ho assecondato anche la mia voglia di esplorare altro: ho fatto un Erasmus a Parigi, dopo la laurea ho lavorato a Milano un paio di anni come consulente, nel settore Financial Services, e nel 2015 ho deciso di tentare l’avventura a Londra. Vivo a Londra da tre anni, e posso dire di essere soddisfatta della scelta e orgogliosa di aver avuto il coraggio di farla.

Di scelte/alternative e rischio vi voglio proprio parlare oggi, connettendole con la matematica e le mie passioni, violino in primis. Premetto che la matematica mi ha appassionata per l’approccio scientifico alla soluzione dei problemi e il violino come veicolo di emozioni. 
 
A parte la scelta di andare a Londra, in generale le scelte mi hanno sempre spaventata. Alla Kierkegaard, ho vissuto le scelte come un qualcosa che ci definisce. Siamo quello che scegliamo di fare e non possiamo evitare di scegliere, perché anche non scegliere è una scelta. Scegliere significa escludere le altre possibili alternative, che in certo senso sono perdute per sempre. La mia prima scelta “difficile” è stata l’università. Avevo sicuramente una passione per la matematica e capivo cosa avrebbe significato studiarla, mentre non mi era altrettanto chiaro per le altre alternative. Alcune opzioni erano scartate a priori, ma non capivo cosa avrebbe significato studiare economia, per cui non potevo escludere che mi interessasse. Alla fine ho puntato sull’unica opzione che sentivo di capire, pur con l’incertezza di sapere come avrei vissuto di matematica. In matematica, la risposta giusta è sempre unica; la distinzione tra giusto e sbagliato è netta. Scegliere la propria formazione e il lavoro ad essa connesso è infinitamente più complicato e ogni alternativa è potenzialmente buona. Oggi le possibilità sono innumerevoli e se ciò è un’opportunità straordinaria, le alternative che si escludono scegliendo rimangono innumerevoli. E con esse i dubbi se ci sia tra ciò che abbiamo scartato una scelta migliore.
 
Se scegliere significa rinunciare, una possibile “alternativa migliore” a cui ho rinunciato dopo la laurea è stata il dottorato, ma qualche mese prima di iniziarlo ho trovato un tirocinio che mi ha fatto propendere per il lavoro. Il dottorato sarebbe stato una scelta sensatissima ma, se sapevo di certo di non voler fare carriera accademica, non sapevo ancora come avrei vissuto di matematica e non ero sicura che mi sarebbe stato più chiaro dopo il dottorato. Il tirocinio in quel momento ha sciolto il dubbio sul mio futuro lavorativo: pensavo che le banche cercassero solo economisti, e le software house solo informatici. Ma non era così. Il Dottorato in Matematica è stata invece la scelta del mio amico Marco, che ha criticato la mia scelta. La gente che vi circonda, i vostri amici, i vostri cari, avranno le opinioni più disparate sulle scelte che avete fatto e state per fare. Pertanto, è davvero importante che siate convinti voi della strada che intendete percorrere. 

Le scelte sono scommesse sul futuro e come tali incorporano un certo grado di rischio. Oggi mi occupo proprio di analisi dei rischi (risk analysis) per una banca di investimento, cioè faccio parte di una funzione che instaura processi volti a limitare i rischi che la banca può correre. Fare risk analysis significa quantificare, monitorare e diversificare il rischio, producendo degli indicatori utili alle decisioni. Il futuro rimane comunque incerto, e non c’è garanzia che seguendo gli indicatori si evitino completamente le perdite. Si tratta di prendere le decisioni migliori possibili in base alle informazioni disponibili. Come i trader, il mio consiglio è quello di fare per quanto possibile un’analisi dei rischi delle vostre scelte professionali: quantificare i vostri pro e contro e prevedere per quanto possibile le conseguenze delle vostre decisioni, senza prescindere dalla vostra propensione al rischio. Quindi, interrogatevi se siete come una banca, che punta a mantenere un’attività stabile, senza correre troppi rischi, o siete come un fondo speculativo, che ricerca il profitto prendendo rischi ben maggiori. E non c’è nella risposta un buono e un cattivo; un giusto e uno sbagliato. È una preferenza tra la sicurezza di un posto di lavoro stabile e una carriera dinamica. 

Sebbene non abbia voluto fare la violinista nella vita, gli anni di violino al Conservatorio si stanno rivelando utili nel mio lavoro. Molti ritengono che musica e matematica abbiano molte affinità ed è indubbio che la musica sia fatta di regole. Tuttavia, personalmente, mi piaceva vedere come lo studio mi permetteva piano piano di riuscire a tradurre in movimento, e quindi in suono, l’idea del brano che avevo in testa. Perfezionare la tecnica permetteva di far cantare il violino, di adattare l’esecuzione alla richiesta. Ogni tipo di esecuzione contiene l’espressione dell’esecutore e, quando si suona in orchestra, ogni esecutore contribuisce all’effetto finale con la propria musicalità.È fondamentale che ogni strumento rispetti il proprio ruolo, il tempo e i gesti del direttore, perché l’orchestra non può funzionare se tutti suonano come solisti. Adattarsi al contesto pur contribuendo con le proprie idee, farsi ascoltare senza dover urlare, lavorare bene in team, sono abilità che non sono affatto scontate. In particolare, alle prime esperienze lavorative, possiamo sentirci talvolta invisibili, oppure non sapere bene come comportarci. Abbiamo bisogno di sviluppare abilità di ascolto, espressione e relazione, per essere efficaci e apprezzati nel team di lavoro. E sono proprio le nostre passioni che possono aiutarci in questo senso, perché anche le soft skill vanno allenate e sviluppate, perché nessuno nasce violinista.

Vi invito dunque a seguire le vostre propensioni, senza lasciarvi limitare da cosa pensano gli altri, a fare risk analysis su voi stessi e le vostre scelte e a scegliere in base alla vostra propensione al rischio e valorizzare tutti i lati della vostra personalità e le vostre esperienze. Il lavoro è preparazione tecnica, ma anche versatilità, ascolto e interazione continua con molti interlocutori.

L’intervento integrale, tenuto in occasione della cerimonia di laurea del 21 ottobre 2017 in Piazza Duomo a Trento, è disponibile sia nel box VIDEO, a partire dal minuto 32:00, sia nel box DOWNLOAD, in formato pdf.