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Internazionale

ERASMUS+

Il nuovo programma dell’Unione Europea per un’istruzione moderna e internazionale

13 dicembre 2014
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Monica Agostini
di Monica Agostini
Referente per la comunicazione del Sistema bibliotecario di Ateneo dell'Università di Trento.

Mercoledì 3 dicembre si è svolto presso il Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale un incontro informativo sulle opportunità offerte da Erasmus+, il nuovo programma dell’Unione europea a favore dell’istruzione, della formazione, dei giovani e dello sport che sostituisce ed integra i programmi di mobilità e cooperazione internazionale esistenti finora, quali ad esempio Erasmus e Leonardo.

Gli obiettivi  principali del programma, per cui l’Unione europea ha stanziato circa 1 miliardo e 800 milioni di euro all’anno fino al 2020, sono molteplici: fornire a studenti, insegnanti e operatori nel settore della formazione la possibilità di studiare e acquisire esperienza professionale all’estero, favorire la collaborazione tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro, migliorare e modernizzare i sistemi di istruzione e formazione. Se un tempo Erasmus significava soprattutto mobilità e percorsi di studio all’estero, ora, forte dell’esperienza e dei risultati raggiunti in più di 25 anni e arricchito dal segno +, è diventato un programma molto ambizioso che proietta l’istruzione nel futuro e la lega strettamente all’ambito lavorativo.

Anche quest’anno l’Università di Trento intende avvalersi delle possibilità fornite dal programma presentando la richiesta di finanziamento. Come sottolineato da Flavio Deflorian nell’introduzione all’incontro, l’Ateneo si è sempre distinto per l’impegno profuso in iniziative di internazionalizzazione volte a promuovere occasioni di crescita personale e professionale per studenti, docenti e personale tecnico amministrativo. E in un momento in cui nell’Unione Europea quasi 6 milioni di giovani sono disoccupati, ma nello stesso tempo molti datori di lavoro lamentano difficoltà a trovare personale con le qualifiche richieste, diventa fondamentale per un’università saper cogliere tutte le opportunità che contribuiscano da un lato a fornire una formazione di alto livello a studenti, docenti e personale e, dall’altro, a mettere a disposizione le proprie risorse per produrre idee e materiali innovativi che favoriscano il processo di modernizzazione e internazionalizzazione dell’istruzione superiore.

Nel corso dell’incontro Claudia Peritore e Antonella Ratti dell’Agenzia nazionale Indire hanno presentato alcune possibilità particolarmente interessanti offerte dal programma: la mobilità di studenti, docenti e personale tecnico amministrativo in ambito extraeuropeo, i master di eccellenza realizzati da consorzi internazionali per il rilascio di titoli di studio congiunti e la cooperazione settoriale ed intersettoriale per realizzare pratiche innovative. Sono state fornite in particolare alcune indicazioni utili alla stesura del progetto generale di finanziamento, che verrà valutato soprattutto in base a criteri qualitativi. Considerato il numero sempre crescente di università concorrenti, quest’anno il nostro ateneo sarà chiamato ad una sfida molto impegnativa.