Maryam Mirzakhani. Courtesy of the Mirzakhani Family.

Storie

LA MATEMATICA DI MARYAM MIRZAKHANI

Prima e unica donna ad aver vinto la Medaglia Fields. Il 30 gennaio l'ultimo incontro del ciclo Geni ed eroi della scienza

24 gennaio 2018
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di Marinella Daidone
Lavora presso l'Ufficio Web, social media e produzione video dell'Università di Trento.

È dedicato alla matematica Maryam Mirzakhani (Teheran, 1977 – Palo Alto, 2017), prima e unica donna ad aver vinto la Medaglia Fields, l’incontro che il 30 gennaio chiude il ciclo “Geni ed eroi della scienza” promosso dall’Ateneo.

“Maryam Mirzakhani si è occupata di problemi molto difficili nell'ambito della geometria algebrica e dei sistemi dinamici, ottenendo risultati di grande profondità ed eleganza.” Sottolinea Claudio Fontanari, professore di Geometria del Dipartimento di Matematica e relatore dell’incontro.

“La medaglia Fields è il più alto riconoscimento che possa essere conferito a un matematico.” Spiega Andrea Caranti, direttore del Dipartimento di Matematica. “Viene assegnata ogni quattro anni, in occasione del congresso periodico dell'Unione Matematica Internazionale, a quattro matematici di età non superiore a quarant'anni.” Il grande prestigio scientifico di cui gode la Medaglia Fields fa sì che sia conosciuta come il “Nobel” per la Matematica. Istituita nel 1936, l’ultima edizione si è svolta a Seoul nel 2014, mentre la prossima sarà quest’anno a Rio de Janeiro. 

Ed è a Seoul che Maryam Mirzakhani viene premiata “per il suo contributo eccezionale alla dinamica e alla geometria delle superfici di Riemann e dei loro spazi di moduli”. In quella occasione Maryam parla di sé e del modo in cui ha incontrato la matematica. Non ha sempre amato questa materia, preferiva leggere romanzi e pensava che sarebbe diventata scrittrice. Negli anni del liceo a Teheran si appassiona alla matematica, all’inizio è una sfida, poi comincia a divertirsi con la matematica. Dice di aver avuto molte opportunità e, anche se gli anni della guerra Iran-Iraq sono stati duri, si ritiene fortunata perché è stata adolescente proprio quando le cose iniziavano a stabilizzarsi. 

È la prima ragazza iraniana a vincere nel 1994, e poi di nuovo nel 1995, le Olimpiadi internazionali della Matematica. Dopo la laurea in Iran si trasferisce ad Harvard negli Stati Uniti per il dottorato, dove ha come relatore Curtis McMullen, uno dei matematici ad aver ricevuto la Medaglia Fields nel 1998. Dopo il dottorato, Maryam Mirzakhani insegna a Princeton e dal 2008 è professoressa all'Università di Stanford, in California. La sua scomparsa il 15 luglio 2017, a soli 40 anni, colpisce profondamente il mondo scientifico. Cordoglio viene espresso anche ufficialmente sia dal suo nuovo paese, gli Stati Uniti, sia dall’Iran. 

La sua vita è stata un esempio di abbattimento di stereotipi e luoghi comuni e ha ispirato molte giovani donne che si dedicano alla matematica, e non solo. Maryam disegnava le superfici che studiava su enormi fogli di carta che stendeva per terra, tanto che la sua bambina pensava che la madre fosse una pittrice. 

A spiegarci in modo semplice i suoi studi e il contributo di Maryam Mirzakhani alla matematica sarà Claudio Fontanari. Appuntamento il 30 gennaio alle ore 17 a Trento, in Aula Kessler presso la sede di Sociologia, con l’ultimo incontro del ciclo dedicato ai premi Nobel e all’immagine pubblica della scienza. Si tratta di un incontro divulgativo, rivolto alla comunità studentesca e accademica e aperto a tutti i cittadini.

Per chi vuole approfondire questi temi, a partire dal 16 febbraio partirà l’iniziativa “Donne e matematica: binomio possibile?”. Quattro seminari organizzati da Università di Trento e Iprase per lavorare sulle motivazioni che tengono le ragazze lontane dal mondo dei numeri e del sapere matematico. A breve il programma sarà disponibile online.