Scavi archeologici nel sito paleolitico di Cueva Antón (Murcia, Spagna), foto di J. Zilhão

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DAI NEANDERTHAL AI MICENEI DAGLI EGIZI AL MONDO BIZANTINO

Ne discutono studenti, dottorandi e docenti di archeologia dell’Ateneo in occasione degli Archeodays

16 gennaio 2015
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Diego E. Angelucci
Daniela Anesin
di Diego E. Angelucci e Daniela Anesin
Diego E. Angelucci è professore associato di Metodologie della Ricerca Archeologica dell'Università di Trento. Daniela Anesin è dottoranda della Scuola di dottorato in "Studi umanistici", Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Ateneo.

Archeodays @ Unitn è la riunione di fine anno degli archeologi e delle archeologhe del nostro Ateneo. Si svolge nel Dipartimento di Lettere e Filosofia – struttura a cui afferiscono la maggior parte degli studenti e degli studiosi attivi in ambito archeologico – e si struttura in forma di seminario durante il quale i dottorandi presentano lo stato di avanzamento delle proprie ricerche e le discutono insieme ai docenti di archeologia, agli studenti dei corsi magistrali e triennali e a tutte le persone interessate al patrimonio archeologico e alla ricerca in quest'ambito.

L'incontro di quest'anno si è svolto il 15 e il 16 dicembre 2014 e ha visto la partecipazione di una quarantina di persone, che hanno assistito alle comunicazioni dei sette dottorandi di archeologia del Dipartimento (Daniela Anesin, Alessandro Battisti, Andrea Biasi, Annalisa Costa, Caterina Pangrazzi, Fabio Santaniello e Federica Ugliano) e di una dottoranda incoming nostra ospite (Assia K. Ingoglia, della Universidad de Córdoba, Spagna), sotto la supervisione scientifica di Diego E. Angelucci.

Ristretto quindi il numero di presentazioni, otto, ma sorprendente la varietà dei temi affrontati nelle due giornate: per l'estensione cronologica, che ha coperto buona parte della storia umana (dai Neanderthal ai Micenei, dagli antichi egizi al mondo bizantino); per la diversità geografica delle aree di studio (dalla Spagna al Trentino, passando per l'Africa mediterranea, la Sicilia e il Mar Tirreno); per gli approcci, ora volti alla costruzione di nuovi modelli di sintesi, ora concentrati su aspetti specifici; per le tecniche impiegate. Una varietà di ricerche e di approcci in linea con le tendenze dell'archeologia attuale, disciplina complessa, interdisciplinare e multiforme, umanistica e scientifica allo stesso tempo, la cui unitarietà è garantita dal metodo con cui affronta lo studio del passato umano. 

Pur nella diversità delle tematiche trattate dalle ricerche in corso, sono emersi almeno due aspetti in comune a tutte le comunicazioni. In primo luogo, l'approccio di studio a scala territoriale, rivolto alla disanima delle relazioni tra umani e ambiente, alla comprensione delle modalità di sfruttamento delle risorse naturali, allo studio della mobilità dei gruppi umani o all'analisi del sistema di insediamento come indicatore della gerarchia sociale. Inoltre, il ricorso ad approcci "di frontiera" che si legano ad altri mondi (la fisica, la chimica, le scienze sociali…), attraverso intrecci impensabili fino a una ventina di anni fa, grazie anche alla rete di collaborazioni interne ed esterne sviluppate dai dottorandi. Da rilevare, infine, che tutti progetti di ricerca in corso presuppongono la raccolta di nuovi dati mediante ricognizioni territoriali o scavi archeologici, ovvero dalla costruzione di modelli interpretativi alternativi grazie all'analisi di dati già noti e collezioni esistenti con nuove tecniche di indagine, caratterizzandosi quindi per l'originalità scientifica.

Nell'ambito dei corsi di dottorato del Dipartimento di Lettere e Filosofia avrà inoltre luogo, dal 2 al 4 febbraio, un momento di confronto sulla ricerca archeologica in Trentino che coinvolgerà studiosi e ricercatori del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, dell'Ufficio Beni Archeologici e della Provincia autonoma di Trento.