Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale. Foto di Roberto Bernardinatti, archivio Università di Trento

Formazione

NUOVE GENERAZIONI DI SCIENZIATI E SCIENZIATE SOCIALI

Dottorandi delle Università di Trento, Bamberg, Tilburg e Milano riuniti a Trento per la Joint Doctoral Conference 2018

9 maggio 2018
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Elisa Brini
Emanuele Fedeli
di Elisa Brini ed Emanuele Fedeli
Dottorandi presso la Scuola di dottorato in Scienze Sociali dell’Università di Trento.

 

L’Europa è attraversata da crescenti diseguaglianze che, singolarmente o in interazione fra loro, stratificano i corsi di vita e le prospettive di riuscita sociale degli individui. Per contrastare questi divari si rende necessario studiare i processi che sono alla base di tali sistemi di diseguaglianze, analizzare come si strutturano nel tempo e come si trasmettono tra generazioni e, infine, comprendere come i processi di cambiamento istituzionale possono favorire o meno il rafforzamento di tali diseguaglianze sociali. Se vogliamo una società in cui merito e valore non siano solo retoriche o pretesti utilizzati per favorire specifiche categorie di privilegio e di privilegiati e privilegiate, un tale lavoro analitico deve precedere qualsiasi proposta di intervento di policy. Una sfida difficile che costituisce però l’essenza profonda di chi intende operare come scienziato e scienziata sociale e che per questo richiede elevate competenze teoriche e analitiche, applicabili ai processi sociali. Identificare cause, e quindi proporre soluzioni di policy per le vecchie e nuove sfide che attraversano i Paesi europei, richiede un lavoro scientifico sempre più interdisciplinare e aperto al confronto scientifico internazionale, che abbandoni i provincialismi e le visioni micro-idiosincratiche che troppo spesso abbondano fra le scienze sociali. 

Questo è stato l'obiettivo primario della Joint Doctoral Conference 2018, che si è svolta presso la Scuola di dottorato in Scienze Sociali dell’Università di Trento. Anche in questa occasione si è confermata l’attenzione per l’analisi delle forme di diseguaglianza sociale che ha tradizionalmente caratterizzato il contributo intellettuale e scientifico del Dipartimento di Sociologia al più ampio dibattito pubblico. Per il secondo anno consecutivo, la conferenza ha visto la partecipazione di dottorandi, dottorande e post-doc provenienti da quattro università europee: oltre alla Scuola di dottorato in Scienze Sociali di Trento, hanno co-organizzato l’evento la Bamberg Graduate School of Social Sciences, l’Università di Tilburg e il Network for the Advancement of Social and Political Studies. Si tratta di un gruppo di Università e di Scuole di dottorato di assoluta eccellenza nel panorama scientifico internazionale, che ha riunito a Trento decine di dottorandi e dottorande. Ognuno ha potuto esporre di fronte a un ampio e qualificato pubblico il proprio lavoro, presentato e incalzato da relatori scelti tra i docenti e i ricercatori senior delle Scuole coinvolte, i quali hanno assicurato un altissimo livello di discussione scientifica e feedback mirati a ogni presentazione.

I lavori presentati, tra paper e poster di ricerca applicata, erano divisi per aree tematiche, spaziando da diseguaglianze socioeconomiche, di mercato del lavoro, di ambiti famigliari e di salute, a temi di demografia quali l’accesso socialmente stratificato alla maternità, fino a tematiche proprie dell’economia sperimentale e del lavoro, dell’economia comportamentale e della valutazione delle politiche pubbliche. Accanto a temi più marcatamente sociologici ed economici hanno però trovato ampio spazio presentazioni e tematiche proprie della scienza politica e della political economy comparata, in un clima di discussione e confronto multidisciplinare che ha entusiasmato i partecipanti.

Come organizzatori, ci sentiamo di affermare che la Joint Doctoral Conference 2018 non ha solo permesso alle nuove generazioni di scienziati e ricercatori sociali europei di presentarsi in un contesto intellettuale e scientifico di alto livello, ma anche di confrontarsi in un clima di scambio e confronto interdisciplinare e cross-disciplinare. Essa ha inoltre reso evidente l’esistenza di problemi comuni alle società europee che richiedono chiavi di lettura scientificamente fondate per essere compresi e approcci analitici di scienza sociale empirica all’avanguardia per essere analizzati e gestiti in termini di proposte di policy.


English version

TRAINING THE NEW GENERATIONS OF SOCIAL SCIENTISTS
Doctoral students from the universities of Trento, Bamberg, Tilburg and Milan met in Trento for the Joint Doctoral Conference 2018

In Europe, social inequalities are on the rise and stratify the life courses of individuals and their prospects of social attainment. To counteract these social divides, it is essential to study the processes that underlie them, analyse how they are structured over time and how they are transmitted from one generation to the next and, finally, to understand how the processes of institutional change can favour or not the reinforcement of social inequalities. If we want a society in which merit and value are not only rhetorical devices or an excuse to support specific categories of privilege and privileged, such analytical work must lead any policy proposal. It is a difficult challenge, yet it constitutes the very essence of the work of social scientists and, for this reason, it requires refined theoretical and analytical skills that can be applied to social processes. Identifying causes and then proposing policy solutions for the old and new challenges across European countries requires more and more interdisciplinary scientific work, open to international scientific discussion, abandoning the provincialisms and micro-idiosyncratic visions that too often abound in social sciences.

This was the primary objective of the 2018 Joint Doctoral Conference, which took place at the Graduate School of Social Sciences of the University of Trento. Also on this occasion, the attention paid to the analysis of the forms of social inequality, which has traditionally distinguished the intellectual and scientific contribution of the Department of Sociology to the broader public debate, was confirmed. For the second year running, the conference involved PhD students and post-docs from four European universities; the Doctoral School of Social Sciences of Trento co-organized the conference with the Bamberg Graduate School of Social Sciences, the University of Tilburg, and the Network for the Advancement of Social and Political studies. This is a group of excellent Universities and Doctoral Schools on the international scientific stage, which attracted dozens of PhD students and academics to Trento. The JDC allowed doctoral students to present their work to a highly qualified audience and to gain valuable feedback from discussants chosen among professors and senior researchers from the participating doctoral schools. This immensely enriched the quality of the debate.

The presented works, including oral presentations and applied research posters, were divided into several thematic areas ranging from socio-economic and labour market disparities, and family and health inequalities, to demographic topics like the socially stratified access to motherhood, to issues explored by experimental and labour economics, behavioural economics, and the evaluation of public policies. Alongside more markedly sociological and economic issues, however, the conference included presentations on topics typical of political science and comparative political economy, fostering a climate of multidisciplinary debate that thrilled the attendees.

As organisers, we feel like the Joint Doctoral Conference 2018 not only allowed new generations of European social scientists and researchers to interact in a high-level intellectual and scientific context, but also to exchange views in an interdisciplinary and cross-disciplinary setting. The conference also made clear the existence of problems shared by European societies, which require scientifically-based keys of interpretations and analytical approaches of cutting-edge empirical social science so that policy-making can be informed accordingly.