Particolare dalla copertina del libro. 

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TRANSIZIONE ENERGETICA E SOCIETÀ

di Natalia Magnani

5 dicembre 2018
Versione stampabile

 Al fine di generare le precondizioni sociali per il passaggio a una società a basse emissioni, incentrata su una crescente produzione di energia da fonti rinnovabili e su una maggiore sostenibilità dei consumi, appare dunque urgente riaffermare la centralità di un approccio sociologico all'energia. Il volume si propone di farlo analizzando tre ambiti della transizione energetica in cui emerge con particolare evidenza la rilevanza empirica e analitica di processi e variabili sociali: i conflitti sulla costruzione e localizzazione degli impianti di produzione di energia rinnovabile; il risparmio energetico nei consumi domestici; le forme di azione collettiva sulle fonti rinnovabili che promuovono un nuovo modello di sistema energetico in cui i consumatori sono anche produttori.

Natalia Magnani è ricercatrice e insegna Sociologia dell'ambiente e Sociologia del territorio presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Trento. 

Dall’introduzione, pp. 9-12
Il tema generale di questo libro riguarda la relazione tra energia e società, affrontata con gli strumenti delle scienze sociali, in particolare della sociologia. 
In tempi recenti l’energia, il suo consumo e la sua produzione, sono al centro del dibattito pubblico e scientifico, nonché oggetto di politiche nazionali ed europee in quanto strettamente connessi a questioni di grande attualità, intrecciate tra loro in modi complessi e spesso contradditori, quali: i cambiamenti climatici, la riduzione delle emissioni, le catastrofi naturali, la sicurezza degli approvvigionamenti e la sostenibilità dell’attuale modello di sviluppo economico.
Questa crescente rilevanza sociale dell’energia emerge anche nella riflessione sociologica contemporanea. Un sociologo di fama interna-zionale come J. Urry in tutti gli ultimi suoi scritti (2011; 2013; 2014) sottolinea come l’energia sia un problema massivo per la teoria sociale e per le società del XXI secolo. Egli evidenzia come similmente alla questione dei cambiamenti climatici, così sul tema dell’energia «la società costituisce sia l’origine del problema che la soluzione» (Urry, 2011, p. 55). 
L’energia non è solo un “fattore di base” (Schumacher, cit. in Urry, 2014, p. 3), le cui forme diversificate strutturano l’organizzazione temporale e spaziale della vita sociale, ma è allo stesso tempo profondamente influenzata da quest’ultime. I comportamenti umani e sociali sono dunque centrali per il futuro riguardante gli scenari energetici. Tuttavia, queste tematiche sono state fino ad oggi affrontate principalmente dalle scienze economiche e ingegneristiche. 
Recentemente Sovacool (2014) e Sovacool et al. (2015), sulla base dell’analisi di alcune migliaia di articoli pubblicati su riviste leader nel campo dell’energia, in un periodo di 25 anni dalla crisi energetica del 1973, mettono in luce una serie di carenze e di pregiudizi che caratterizzano la ricerca sull’energia. 
Innanzitutto, gli elementi sociali dei sistemi energetici e le loro conseguenze sono spesso negletti o sottovalutati. L’attenzione della ricerca è focalizzata sull’hardware piuttosto che sul software umano e sociale che sottende i sistemi energetici. Tra i fenomeni sociali sottovalutati vi sono per esempio i fattori e le dinamiche sociali che sottostanno alla domanda di servizi energetici e all’uso delle tecnologie, le percezioni sociali riguardanti i rischi energetici, le modalità di comunicazione in relazione alle scelte energetiche, i processi decisionali sull’energia di individui, organizzazioni e comunità e il rapporto tra etica ed energia. 
Un secondo problema individuato dagli autori è quello definito “chauvinismo disciplinare”, posizione che considera la maggior parte della scienza sociale come secondaria e marginale a favore delle scienze fisiche, ingegneristiche ed economiche. 
Il terzo pregiudizio è identificato con il termine “prospettiva omogenea” e fa riferimento al fatto che la letteratura pubblicata sul tema energia è prevalentemente maschile e gli autori provengono in modo predominante da paesi occidentali. Questo squilibrio si riflette poi in una netta prevalenza di studi che riguardano i problemi del Nord del mondo e una minore attenzione a questioni quali la povertà energetica, le diseguaglianze nell’accesso ai servizi energetici e la dimensione di genere dei temi energetici.
[…]
Riaffermare la legittimità e la centralità di un approccio sociologico all’energia appare urgente secondo vari autori, poiché quanto più le scienze ingegneristiche ed economiche continueranno ad essere le uniche o le principali discipline coinvolte nell’analisi della questione energetica e climatica, tanto meno probabile sarà che i policy-makers siano in grado di generare le precondizioni sociali per il passaggio ad una società a basse emissioni.
Questo libro parte dalle suddette considerazioni e ha l’obiettivo generale di mettere in luce, anche per il pubblico italiano, la rilevanza sociologica della questione energetica.
[…]
Infine, nelle conclusioni, a partire dalla riflessione sui temi e sulle prospettive affrontate nei precedenti capitoli, si metterà in luce come l’energia, in ambito teorico-analitico, non sia soltanto un fatto tecnico ma debba essere intesa sempre più come un fatto e una relazione sociale. Inoltre a livello empirico si cercherà di fare il punto sulla transizione energetica per capire se e in che modo ci stiamo muovendo verso una maggiore e più diffusa accessibilità al bene energia, e una maggiore sostenibilità nella sua produzione e consumo. 
L’obiettivo del presente volume è quello di mettere in luce tali molteplici dimensioni sociali della transizione energetica, analizzando alcuni temi chiave su cui l’analisi sociologica recente si è incentrata, nonché le prospettive teoriche che sono state utilizzate. Sebbene gran parte della letteratura a cui si attingerà abbia carattere internazionale, nel volume si presterà particolare attenzione anche ai contributi emergenti di sociologi italiani e si metteranno in luce le peculiarità del caso italiano.

Per gentile concessione della casa editrice Franco Angeli.