Giovedì, 23 luglio 2015

Le relazioni (talvolta) pericolose tra scienza e politica raccontate in un ciclo

L'edizione 2015 di “Scienza Tecnologia e Società” verterà sul rapporto tra scienziati e potere: anteprima il 6 agosto al MUSE

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L’Università di Trento, nell’anniversario della distruzione di Hiroshima a causa della bomba atomica che venne sganciata sulla città il 6 agosto di 70 anni fa, propone un ciclo di incontri per approfondire il rapporto tra scienza e politica.

Si parlerà del caso Lysenko e della scienza in un contesto totalitario come quello dell’Unione sovietica, degli scienziati italiani nella prima guerra mondiale, di scienza e politica in tv e al cinema e di finanziamenti per la ricerca ai tempi Lincoln e ai nostri giorni.

Gli incontri si terranno da ottobre al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale.

Un’anteprima sarà proposta giovedì 6 agosto alle 18, al MUSE, con parole e musica, dal titolo “Il diavolo non gioca a dadi: noi, la scienza e la bomba a settant'anni da Hiroshima”.
Racconto di Massimiano Bucchi con Arturo Stàlteri al pianoforte che eseguirà brani di Blondie, Franco Battiato, Brian Eno, OMD, Arturo Stàlteri, Sting, Ultravox.

Il ciclo di seminari rientra nel progetto interdisciplinare dell’Università di Trento STSTN - Scienza Tecnologia e Società, coordinato da Massimiano Bucchi, professore di Sociologia della Scienza e Comunicazione, Scienza e Tecnica.

«Nel nono ciclo – spiega Massimiano Bucchi – abbiamo deciso di analizzare il rapporto tra scienza e politica perché è un tema rilevante e controverso, sul quale è importante acquisire una maggiore consapevolezza come cittadini, come scienziati e come decisori politici».
Bucchi riprende: «Il 70° della bomba su Hiroshima è l’anniversario di un fatto storico, ma anche di un evento che ha segnato il ruolo politico della scienza, il potere e la responsabilità della scienza. In quel caso della fisica, oggi può essere quello della biologia. In questa ricorrenza io racconto come si è arrivati a costruire la bomba atomica tra discussioni e pareri contrastanti come il Nobel controverso ad Einstein, ma racconto anche come nei decenni successivi il rapporto tra scienza e politica si sia modificato. Hiroshima è stato un punto di non ritorno che ha dimostrato tutta la fragilità della condizione del pianeta e degli esseri umani oltre al ruolo che la scienza può avere in campo politico e militare. Ma sarà interessante analizzare anche quanto accadde durante la prima guerra mondiale e all’epoca della guerra fredda. In questo ciclo, oltre al linguaggio della musica nell’anteprima, useremo quello cinematografico e televisivo per comprendere come sia cambiato il rapporto tra scienziato e politica, da “Si alza il vento” agli ultimi telefilm statunitensi della serie “Manhattan”. Infine, in questo momento in cui si discute molto della scarsità di finanziamenti alla ricerca, sulle scelte strategiche e sulle conseguenze per l’indipendenza dei ricercatori, rifletteremo su “come Lincoln (in piena guerra civile) creò la National Academy of Sciences, una fondazione per finanziare la ricerca, e perché noi non ce l’abbiamo neppure adesso”».

Il programma prevede:

Anteprima. Giovedì 6 agosto, ore 18, MUSE – Il diavolo non gioca a dadi: noi, la scienza e la bomba a settant'anni da Hiroshima – Massimiano Bucchi, racconto. Arturo Stàlteri, pianoforte. Musiche di Blondie, Franco Battiato, Brian Eno, OMD, Arturo Stàlteri, Sting, Ultravox.

Martedì 6 ottobre, ore 17, Aula Kessler, Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale – Science in the USSR: il caso Lysenko e la scienza all’epoca della guerra fredda – Francesco Cassata, storico, Università di Genova. Interviene Alessandro Mongili, sociologo, Università di Padova.

Martedì 20 ottobre, ore 17, Aula Kessler, Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale – La scienza in trincea. Gli scienziati italiani nella prima guerra mondiale – Angelo Guerraggio, matematico, Università dell’Insubria e Università Bocconi. Intervengono Gustavo Corni, storico, e Paolo Foradori, politologo, Università di Trento.

Martedì 10 novembre, ore 17, Aula Kessler, Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale – Da Caproni a Heisenberg. Scienza e politica sul piccolo e grande schermo – Alberto Brodesco, sociologo, Università di Trento. Interviene Valter Moretti, fisico, Università di Trento.

Martedì 24 novembre, ore 17, Aula Kessler, Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale – Scienza, politica e finanziamenti: come Lincoln (in piena guerra civile) creò la National Academy of Sciences, e perché noi non ce l’abbiamo neppure adesso – Giuseppe Remuzzi, Istituto Mario Negri.