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Giustizia riparativa. Responsabilità, partecipazione, riparazione

a cura di Gabriele Fornasari e Elena Mattevi

23 agosto 2019
Versione stampabile

Gabriele Fornasari è professore ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.

Elena Mattevi è ricercatrice presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento.

Premessa (pag.1-2)

Il presente volume raccoglie gli atti del Convegno internazionale svoltosi a Trento in data 20 e 21 gennaio 2017 sul tema “Giustizia riparativa: responsabilità, partecipazione, riparazione”.

Il Convegno è stato organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento, ed in particolare dall’Osservatorio sulla giustizia di pace, conciliativa e riparativa, in stretta collaborazione con le mediatrici del Centro di Giustizia Riparativa della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige Südtirol, che per prime ne hanno promosso l’ideazione.

La Regione Autonoma Trentino-Alto Adige Südtirol, che da anni sostiene le attività della Facoltà di Giurisprudenza in tema di giustizia di pace e di mediazione, ha offerto il suo prezioso supporto.

Il titolo del Convegno offre una sintesi degli elementi che maggiormente qualificano i procedimenti riparativi, definiti dalla Direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la Decisione quadro 2001/220/GAI, come procedimenti che permettono «alla vittima e all’autore del reato di partecipare attivamente, se vi acconsentono liberamente, alla risoluzione delle questioni risultanti dal reato con l’aiuto di un terzo imparziale» (art. 2 c. 1, lett. a) punto d).

Una “partecipazione” vera, che può essere estesa anche alla comunità, presuppone che le parti si confrontino con il concetto di responsabilità per il fatto commesso, che si assumano la responsabilità per i danni arrecati.

Questa “responsabilità” deve tuttavia essere intesa in termini corretti, alla luce della centralità che riveste per la giustizia riparativa la nozione di reato come “violazione dei diritti individuali delle vittime”, di rottura di una relazione, di conflitto, più che di violazione della norma penale.

 È una responsabilità relazionale, quindi, che l’autore di reato si assume nei confronti della vittima, ma che si estende anche alla comunità, chiamata ad assumere un ruolo attivo nella gestione delle conseguenze del reato.

 Attivo è anche il ruolo della vittima, che può scegliere di ristabilire un contatto con l’autore di reato, di aprire un canale comunicativo a partire dalla narrazione della propria sofferenza.

L’obiettivo è infine quello della “riparazione”, il cui contenuto viene concretamente a dipendere dalle esigenze di tutti gli attori coinvolti, ma che, ancora una volta, più che esprimere un valore economico, deve esprimere un valore di relazione.

I primi contributi del presente volume sono incentrati sulla definizione e sul significato della giustizia riparativa da una prospettiva criminologica e sociologica, con ampie aperture alle principali esperienze europee. La prima parte dell’opera si conclude quindi con un’illustrazione approfondita della realtà giuridica austriaca.

Nella seconda parte del volume, invece, verranno svolti degli approfondimenti più specifici sugli spazi riconosciuti in Italia alla giustizia riparativa nel processo minorile, in quello degli adulti e nella fase esecutiva della pena. Ad interventi più teorici si affiancheranno le voci di diversi operatori, giuristi e non.

La relazione conclusiva è quella della prof.ssa Grazia Mannozzi, che nel 2015 ha coordinato il Tavolo tematico su “Giustizia riparativa, mediazione e tutela delle vittime del reato” nell’ambito degli Stati generali sull’esecuzione penale voluti dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando. 

This book is an open access title available in IRIS under the terms of a CC BY-NC-ND 3.0 licence.