Aula didattica partecipativa. Foto archivio Università di Trento.

Formazione

Insegnamento in lingua inglese, didattica accademica e inclusione

LIQuID: Laboratorio Interdisciplinare per la Qualità e l’Innovazione della Didattica.

22 ottobre 2019
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di Maria Micaela Coppola
di Maria Micaela Coppola
Professoressa associata presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento.

LIQuID, il Laboratorio Interdisciplinare per la Qualità e l’Innovazione della Didattica, è una struttura di raccordo interdipartimentale di ricerca-azione su qualità e innovazione della didattica.

L’acronimo LIQuID riecheggia l’idea di “società liquida” di Bauman e, in sintonia con l’autore, sottende uno sguardo critico: si afferma il bisogno di dare solidità e struttura razionale alla formazione universitaria.

Costituito nel 2017 presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive (DiPSCo), LIQuID nasce da un progetto inserito nel Piano Strategico d’Ateneo 2017-2021. A farne parte è un gruppo di ricerca interdipartimentale di 27 persone, fra personale tecnico-amministrativo, assegnista di ricerca e docenti afferenti a quattro Dipartimenti dell’Ateneo: oltre al DiPSCo, i Dipartimenti di Lettere e Filosofia, di Matematica e di Sociologia e Ricerca sociale.

L'obiettivo principale di LIQuID è la creazione di una rete interdisciplinare e interdipartimentale d’Ateneo per la ricerca su qualità e innovazione della didattica universitaria, per un’analisi dello stato dell’arte e di buone prassi didattiche; per promuovere una riflessione critica sulla didattica in lingua inglese come seconda lingua e sulla didattica accademica in generale; e per sperimentare modelli educativi che favoriscano l’inclusione e la valorizzazione delle differenze. Su questi aspetti si concentrano le attività principali di LIQuID ad oggi.

Visto l’aumento di insegnamenti in lingua inglese nel nostro Ateneo, ci è apparso fondamentale interrogarsi su significati e implicazioni dell’internazionalizzazione dei processi didattici e d’apprendimento. A questo scopo è stato somministrato un questionario a docenti dell’Università di Trento che utilizzano l’inglese come lingua di insegnamento. Conclusa la fase di elaborazione e analisi dei dati, LIQuID organizzerà momenti di restituzione degli stessi. I dati dovranno servire da stimolo per riflettere su motivazioni, obiettivi, metodi didattici e partecipazione in aula riconducibili all’utilizzo dell’inglese come lingua di insegnamento.

Il contributo di Chiara Polli, assegnista di ricerca post-dottorato, arricchisce l’approccio al tema English as a Medium of Instruction del necessario approfondimento teorico-scientifico. Più a lungo termine, LIQuID aspira a svolgere un’indagine affine rivolta a studenti e studentesse che frequentano insegnamenti in lingua inglese nell’Ateneo.

Un secondo questionario somministrato dal LIQuID ha l’obiettivo di condurre un’indagine sulla didattica dipartimentale per individuare gli obiettivi d’apprendimento, le pratiche didattiche e le modalità di verifica negli insegnamenti attivi nei singoli dipartimenti e corsi di laurea per tracciare un quadro il più possibile completo e dettagliato. Allo stato attuale, la somministrazione del questionario ha coinvolto il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive (con il contributo del dottor Giuseppe Ritella) e il Dipartimento di Lettere e Filosofia.

I dati emersi nella fase di rilevazione costituiscono il punto di partenza per una riflessione collegiale su eterogeneità e allineamento di obiettivi dell’apprendimento, pratiche didattiche e valutazione, e per creare occasioni di condivisione di buone pratiche e rilevazione di eventuali criticità. Nei prossimi anni accademici il questionario verrà somministrato negli altri Dipartimenti coinvolti nel progetto LIQuID. Successivamente, auspichiamo di poter completare il rilevamento includendo tutti i Dipartimenti dell’Ateneo.

Queste due azioni proposte da LIQuID sono rivolte principalmente ai docenti dell’Ateneo trentino, nella consapevolezza che consolidare le conoscenze didattiche, innovare i metodi di insegnamento e favorire una didattica di qualità possano avere profonde ricadute benefiche anche su studenti e studentesse sia nel percorso di studi sia al di fuori dell’ambito accademico.

Infatti, per LIQuID, è fondamentale che l’università porti il suo progetto educativo e formativo sul territorio, anche al di fuori del contesto accademico, per favorire la costruzione di una comunità più inclusiva e rispettosa delle molteplici differenze che attraversano la società. A questo scopo, il Laboratorio ha ideato e organizzato il seminario permanente “Prendersi le Parole: lessico, immagini e politiche dei movimenti femministi e LGBTQI+”.

Questo ciclo di eventi, promossi in collaborazione col Centro Studi Interdisciplinari di Genere dell’Ateneo e con Arcigay Trentino, si basa sul presupposto che rompere il silenzio e prendere la parola siano fonte di potere individuale e collettivo, particolarmente per soggetti e comunità stigmatizzati o considerati diversi rispetto alla norma dominante.

I seminari proposti sono accomunati dalla consapevolezza che, parafrasando Audre Lorde, “con ogni parola vera detta” sia possibile costruire una comunità equa e inclusiva, e che per farlo sia necessario “esaminare insieme le parole più adatte a dire un mondo in cui tutte/i crediamo, a costruire un ponte sulle nostre differenze”.

I primi due appuntamenti del ciclo di seminari sono: il 4 novembre con Charlotte Ross, Reader in Gender, Sexuality and Cultural Studies dell’Università di Birmingham, che tratterà il tema “Lesbo/Trans-femminismo e GPA: controversie e prospettive”; il 18 novembre con Margherita Graglia, psicoterapeuta, saggista e formatrice, che tratterà il tema “Le differenze di identità sessuale: costruire l’inclusione". I seminari si svolgeranno a Trento presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale.

LIQuID