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Vita universitaria

Aiutiamo la terapia intensiva

Una raccolta fondi promossa dalle associazioni studentesche dell’Ateneo coinvolge tutta la comunità trentina

13 marzo 2020
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di Marinella Daidone
Lavora presso l’Ufficio Web, social media e produzione video dell’Università di Trento.

“Aiutiamo la terapia intensiva in Trentino” è il nome dell’iniziativa promossa da studenti e studentesse dell’Università di Trento per dare il proprio contributo alla lotta contro il Coronavirus. Una raccolta fondi a favore dei reparti di terapia intensiva degli ospedali Santa Chiara di Trento e Santa Maria del Carmine di Rovereto e più in generale del sistema sanitario trentino. 

L’invito è rivolto non solo alla comunità accademica, ma anche a tutta la cittadinanza e a tutte le persone, ditte, enti, associazioni che hanno a cuore il Trentino. Le donazioni avvengono attraverso la piattaforma gofundme dedicata proprio a questo tipo di raccolta fondi per obiettivi non-profit e permette di gestire con la massima trasparenza e senza altri intermediari le cifre raccolte.
“Abbiamo deciso di avviare questa raccolta fondi per supportare concretamente chi ci sta aiutando giorno dopo giorno: medici, infermieri, oss, personale tecnico e ospedali, in particolare le terapie intensive. Insieme siamo più forti.” Scrivono i promotori sulla pagina dell’iniziativa che tengono costantemente aggiornata.

Una raccolta fondi che sta diventando ‘virale’. Iniziata la mattina del 10 marzo, dopo tre giorni ha raggiunto i 160 mila euro.
“La raccolta è stata promossa da tutte le associazioni studentesche e ci teniamo che non abbia alcuna colorazione politica.” Spiega Edoardo Meneghini, rappresentante del Consiglio degli studenti e membro Consiglio di amministrazione dell’Ateneo, che aggiunge “Quando abbiamo iniziato la raccolta, martedì scorso, sapevamo che c’era un grande interesse verso questo tema e conoscevamo la sensibilità sia della comunità accademica che della comunità trentina. I risultati però vanno oltre qualsiasi immaginazione. Ci eravamo posti l’obiettivo di raccogliere 20 mila euro, obiettivo che è stato raggiunto in poche ore. Quindi lo stesso giorno di apertura abbiamo alzato l’asticella a 80 mila. Anche questa cifra è stata superata e mercoledì pomeriggio, quando abbiamo presentato l’iniziativa durante la conferenza stampa della Provincia autonoma di Trento eravamo già vicini ai 100 mila euro. E la cifra continua ad aumentare. Siamo in costante contatto con l’Azienda sanitaria, e in particolare con il direttore Paolo Bordon, per trovare la destinazione più utile per la somma che stiamo raccogliendo. È stata individuata come priorità l’acquisto di respiratori, letti e dispositivi che possano garantire la protezione dei medici e di tutto il personale sanitario.”

Su questa iniziativa abbiamo chiesto un commento al rettore Paolo Collini: “I giovani della nostra Università, come quelli di tutta Italia, stanno mostrando in questa difficile vicenda dell'epidemia, una forza e dei valori che ci fanno essere ottimisti sul nostro futuro. Non solo affrontano i disagi con grande dignità, serietà e compostezza, ma orientano anche questa volta la loro attenzione agli altri, a coloro che in questo momento, a loro modo di vedere, stanno soffrendo di più e stanno dando di più per il bene di tutti. Un atteggiamento inconsueto in un mondo dove tutti sembrano sempre vedere solo la loro parte e dimenticano con grande facilità i meno fortunati. Un atteggiamento dei nostri studenti che ha trovato nella comunità trentina e italiana un forte seguito. Sono felice che questa sia la generazione dell'Italia di domani.”

Al momento sono oltre 4800 le persone/ditte/associazioni che hanno deciso di fare una donazione. Tutta la comunità trentina – e non solo – si stringe intorno al personale sanitario per sostenerlo anche in modo concreto. Questi alcuni dei commenti pubblicati nella pagina dell’iniziativa.
“Grazie a tutti i sanitari. Sarà dura ma tutti uniti ce la possiamo fare. Andrà tutto bene.”
“Mi trovo in Australia voglio sentirmi utile e aiutarvi a combattere questa battaglia.”
“We can and we will go through difficult time like this.”
“Per tutte le volte che non sono stata bene e ho avuto la fortuna e il privilegio di avere medici, infermiere, strutture sanitarie e cure a mia disposizione. Oggi lo apprezzo più che mai.”

Fai una donazione.


Let's support our hospitals
The student associations of UniTrento launched a campaign to raise funds for local ICUs

by Marinella Daidone
Works at the Web, social media, video productions office of the University of Trento

"Aiutiamo la terapia intensiva in Trentino" (Let's support our hospitals) is the name of the funding campaign launched by the students of the University of Trento to contribute to the fight against the Coronavirus. Funds will benefit the intensive care units of the Santa Chiara Hospital in Trento and the Santa Maria del Carmine Hospital in Rovereto and, in general, the health care system of Trentino. 

Everyone is invited to make a donation: the University community but also citizens, people, companies, organizations and entities that care about Trentino. Donations can be made via gofundme, a platform that allows people to directly raise money for non-profit purposes ensuring maximum transparency. "We decided to launch this fundraising to specifically support those who are helping us every day: doctors, nurses, hospital staff, technicians, and in particular all those working in intensive care units. Together we can be stronger". That is what the organizers say on the webpage they keep constantly updated.

A fundraising campaign that is going viral. Launched in the morning of 10 March, it has raised 160,000 euro in three days.

"The campaign is supported by all the student associations of the University, no politics involved". Explained Edoardo Meneghini, member of the Student Council and of the Board of Directors of the University, who also added: "On Tuesday, when the fundraising started, we knew that a lot of people would support it, we know how sensitive the local and academic communities are. But the success of the campaign so far is beyond our expectations. We were hoping to raise 20,000 euro, an amount that we collected in a matter of hours. That is why, on the same day, we moved the target amount to 80,000 euro. We reached the new target amount quickly and on Wednesday afternoon, when we presented the campaign during the press conference of the Autonomous Province of Trento, we were not far from reaching 100,000 euro. The donations continue. We are constantly in contact with the Provincial Health Care Service, and specifically with director Paolo Bordon, to make the best use of the money we are raising. Priority is given to the purchase of ventilators, beds and personal protective equipment to keep medical staff safe".

We asked Rector Paolo Collini to give a comment: "In these difficult times, the young people of our University, like so many in all of Italy, are showing us how strong and valuable they are, and they are making us feel optimistic about the future. They are facing this challenge with dignity, seriousness and sobriety, and are once again looking out for those who, in this moment, in their view, are suffering the most and are working hard for the well-being of all of us. This is an admirable initiative and quite unusual, in a world where everyone seems to think about themselves and forget about the less fortunate. An initiative worthy of support, and welcomed by the community of Trentino and Italy. I am very happy that this is the generation of the Italy of tomorrow".

At the time of writing, over 4800 people, businesses and organizations have already made a donation. The community of Trentino and beyond supports healthcare workers. These are some of the notes published on the website of the fundraising:
"I'd like to thank all medical staff. It's going to get tough but we can make it. Everything will be fine".
"I'm in Australia and I want to feel useful and help you fighting this battle".
“We can and we will go through difficult time like this".
"For all those times when I was sick and I was lucky and privileged to have doctors and nurses caring for me in health care facilities. I am grateful today more than ever".

Make a donation.

[Traduzione di Paola Bonadiman]