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Formazione

Dossier Coronavirus Italia

Il gruppo di BioDiritto a UniTrento raccoglie la normativa che cambia le nostre vite durante la pandemia

17 marzo 2020
Versione stampabile
di Sonia Caset
Lavora presso la Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne dell’Università di Trento.

È il 30 gennaio 2020 quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara l'epidemia da Covid-19 un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. 

E da gennaio, anche in Italia vengono introdotte le prime misure di contenimento per contrastare la diffusione del virus. Gli enti preposti a intervenire in merito all’epidemia emanano norme, atti, producono documenti che di giorno in giorno modificano il nostro modo di vivere: dalle limitazioni alla libera circolazione, agli spettacoli e agli eventi sportivi, fino alla chiusura di scuole e pubblici esercizi, passando per l’introduzione massiccia del lavoro agile.

Probabilmente mai come in questo momento storico le problematiche di salute e malattia hanno sollecitato questioni di diritto, accanto alle riflessioni sull’implicazione etica nelle scelte cliniche.  

All’Università di Trento, gli atti normativi emanati dal Governo, Regioni e Province, e i documenti della protezione Civile e del Ministero della Salute riguardanti l’epidemia in Italia, vengono costantemente raccolti in ordine cronologico e per ente con il link alla fonte ufficiale, e proposti nella rassegna Dossier Coronavirus Italia. La raccolta è ospitata e aggiornata quotidianamente all’interno della sezione Dossier sul sito del gruppo di BioDiritto ed è implementata da Carla Maria Reale, dottoranda in Studi giuridici comparati ed europei:

“La nostra rassegna ha l’obiettivo di fornire una panoramica completa su quanto, dal punto di vista giuridico, accade in Italia in merito alla pandemia. Sicuramente si rivolge a chi pratica e studia il diritto, ma l’idea è anche quella di fornire una fonte di informazione affidabile e completa a cittadine e cittadini. Ora più che mai, una corretta informazione è una responsabilità non solo individuale, ma anche collettiva. Proprio per questo motivo e in considerazione degli ultimi risvolti, stiamo pensando di curare una raccolta simile che guardi anche ad altri Paesi, in prospettiva comparata.”

Nato nel 2002, BioDiritto è un progetto della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento coordinato dal professor Carlo Casonato. In ottica costituzionale e comparata, studia le sfide proposte al mondo giuridico dalle scienze della vita, dal progresso della medicina e della biotecnologia. 

Navigando sul sito, accanto alla rassegna sul Coronavirus, troviamo Biolaw-pedia, una raccolta di normative e proposte di legge provenienti da diversi ordinamenti, sui temi del biodiritto, mentre nella sezione delle Attività sono presentate le iniziative di divulgazione e i progetti di dibattito come TrAIL - Trento Artificial Intelligence Laboratory (2019-2021). Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Erasmus + in collaborazione con il Centro Jean Monnet UniTrento, TrAIL è orientato a responsabilizzare la comunità studentesca e la cittadinanza sui temi dell’intelligenza artificiale in una prospettiva europea.

Infine e con riguardo alla stretta attualità, attraverso il sito è stata lanciata una Call per un Instant Forum sulle problematiche (prevalentemente giuridiche, ma non solo) generate dalla pandemia. I contributi vengono anticipati sul sito e in seguito saranno pubblicati nella rivista -  online e peer reviewed  - BioLaw Journal, edita dal nostro Ateneo, e dal 2018 in Fascia A fra le riviste giuridiche dell’Anvur. 
Chi fosse interessato, entro il 20 marzo prossimo può inviare contributi sulle questioni giuridiche che la diffusione del virus Covid-19 sta ponendo a tutti gli ordinamenti. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito (https://www.biodiritto.org/). 

Lucia Busatta e Marta Tomasi, vicedirettrici della rivista, ci raccontano: 

“Il 17 marzo abbiamo pubblicato i primi contributi selezionati nell’ambito della Call. Si tratta di 16 scritti brevi di giuristi non solo italiani. Abbiamo anche un contributo dal Brasile e nei prossimi giorni proseguiremo con la selezione e la pubblicazione di  altri scritti. La rivista è nata, 6 anni fa, un po’ per gioco, un po’ per scommessa. Solo in questo periodo, il mondo del diritto è stato spesso scosso da vicende mediche sempre più complesse e urgenti. Si pensi ai casi dei piccoli Charlie Gard e Alfie Evans, alla vicenda Stamina, alla nuova legge sulle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento), ai dibattiti intorno alle vaccinazioni obbligatorie o, da ultimo, alla storia di DJ Fabo e Marco Cappato. Si tratta di questioni che interessano, insieme, la vita di ciascuno e della collettività; casi nei quali i problemi della medicina incontrano quelli della tecnologia, dell’etica e del diritto, la cui gestione abbisogna di competenze capaci di incrociare valutazioni di diversa natura. La tutela di principi costituzionali fondamentali, come quello democratico, quello personalista, quello pluralista, richiede di tenere la guardia sempre alzata. Nel perseguire questo obiettivo, siamo felici che, in breve tempo, BioLaw Journal si sia qualificato, non solo nella nostra comunità scientifica, come punto di riferimento per le riflessioni su queste tematiche.”

Del gruppo BioDiritto fanno parte il professor Carlo Casonato, la professoressa Cinzia Piciocchi, il ricercatore Simone Penasa, l’assegnista di ricerca Elisabetta Pulice, le dottorande Carla Maria Reale e Marta Fasan e, in qualità di collaboratrici esterne, le dottoresse Lucia Busatta e Marta Tomasi già assegniste in altri Atenei. Nato nell'ambito del progetto, il sito Biodiritto.org è accreditato punto di riferimento per l’informazione sulle principali novità che riguardano il rapporto tra diritto e medicina.