Biblioteca di Scienze. Foto A. Coser, archivio UniTrento, scattata prima dell'emergenza Covid.

Vita universitaria

Molte risorse un’unica interfaccia

La ricerca bibliografica diventa più veloce con Primo

29 settembre 2020
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Monica Agostini
Maria Barbone
di Monica Agostini e Maria Barbone
M. Agostini lavora presso la Divisione Biblioteca digitale dell’Università di Trento; M. Barbone è responsabile della Divisione Biblioteca digitale dell’Università di Trento.

La ricerca delle fonti, prima di accingersi alla scrittura di un testo accademico o di una tesi, è un passo fondamentale da cui dipende spesso la buona riuscita del lavoro. 

In passato poteva significare trascorrere parecchi giorni nelle sale o negli archivi delle biblioteche consultando le schede dei cataloghi, che, come una sorta di caccia al tesoro, guidavano, passo dopo passo, il ricercatore o la ricercatrice verso i libri e gli articoli che avrebbero costituito la base documentaria della sua opera. 

Quei tempi, ora che basta un dispositivo collegato alla rete per ricostruire tutto ciò che è stato pubblicato a livello mondiale, sembrano molto lontani. Ma, se da un lato con internet tutto è più comodo e veloce, dall’altro si rischia un eccesso di informazioni, spesso non accreditate, che rallentano e a volte compromettono la ricerca. È dunque molto importante poter utilizzare degli strumenti che garantiscano informazioni corrette e risultati pertinenti.

Lo scorso luglio la biblioteca dell’Università ha adottato, assieme alle altre biblioteche trentine, un nuovo strumento per la ricerca delle risorse bibliografiche. Primo – così si chiama il software, prodotto dalla israeliana Ex-Libris – consente a ogni utente dell’Ateneo, partendo da un’unica interfaccia personalizzata per l’Università di Trento, di ricercare in tutto il Catalogo Bibliografico Trentino, nel patrimonio della biblioteca, sia cartaceo che online e in altre risorse provenienti da varie fonti, come database internazionali, archivi ad accesso aperto, biblioteche digitali.

Rispetto al Discovery, lo strumento multiricerca utilizzato fino ad ora e che verrà dismesso a dicembre, Primo presenta alcuni notevoli vantaggi: la ricerca è estesa a un maggior numero di risorse e l’autenticazione, che consente di sfruttare appieno tutte le funzionalità del sistema, avviene con lo stesso account usato per accedere ai servizi dell’Ateneo.

Inoltre, tutte le operazioni di prestito e restituzione sono tracciabili da ogni utente, che può svolgere in autonomia alcune operazioni quali la prenotazione dei libri e il controllo delle proprie scadenze, ricordate anche attraverso una nota di cortesia inviata via mail in automatico alcuni giorni prima.

Nell’area personale, oltre ai propri prestiti attivi e passati, si possono visualizzare anche le ricerche precedentemente salvate, così come i singoli record bibliografici di interesse, che possono poi essere esportati in vari formati o importati direttamente nei programmi di gestione di bibliografie quali Endnote.

Prossimi obiettivi saranno quelli di integrare in Primo alcuni applicativi costruiti internamente all’Ateneo, come quelli per il prestito interbibliotecario e per la gestione dei periodici, in modo da semplificare ulteriormente le procedure di richiesta.

Come tutti i programmi, Primo presenta anche dei limiti, alcuni dovuti alla necessità di conciliare le esigenze di biblioteche specialistiche come la nostra con quelle delle altre biblioteche aderenti al Sistema trentino, la maggior parte delle quali sono di pubblica lettura. Anche per questo rimangono comunque attivi tutti i cataloghi delle risorse della biblioteca, che permettono la ricerca direttamente nelle singole banche dati, riviste o collezioni di ebooks e possono risultare strumenti più adeguati in caso di ricerche molto specifiche.

Alcune questioni rimangono ancora aperte, ma il personale della biblioteca lavorerà affinché Primo possa superare alcune carenze e sia in grado di rispondere sempre più alle necessità di una moderna biblioteca quale è quella del nostro Ateneo.