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Storie

Digital Transformation per cambiare modello di business

L’esperienza professionale di Emanuele D’Agati, alumnus UniTrento

10 dicembre 2020
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Silvia Lucchini
di Silvia Lucchini
Giovane in Servizio Civile presso l’Ufficio Progetti speciali dell’Università di Trento.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Emanuele D’Agati, alumnus dell’Università di Trento che nel 2008 ha conseguito la laurea magistrale in Net-Economy: tecnologia e management dell'informazione e della conoscenza, un percorso formativo che oggi fa parte della laurea magistrale in Management (indirizzo Information & Service Management). 
Recentemente Emanuele D’Agati ha tenuto un seminario intitolato Digital disruption, platform thinking, innovazione e turismo (responsabile scientifico professor Diego Ponte) per gli studenti e le studentesse del Dipartimento di Economia e Management UniTrento. Emanuele è infatti un esperto di Digital Transformation: lavora a Basilea in Bayer, in qualità di Head of Digital Transformation EMEA – Bayer Consumer Health, e sta continuando la sua formazione con un Executive MBA a Losanna. 

Emanuele, puoi raccontarci della tua formazione all'Università di Trento?

Dopo la laurea in Informatica a Catania, ho deciso di trasferirmi a Trento per frequentare il corso magistrale in Net-Economy: Tecnologia e management dell'informazione e della conoscenza. Durante gli anni della triennale, ho allargato i miei Emanuele D'Agatiinteressi oltre l’area informatica: volevo ampliare le mie competenze esplorando altri settori, come quello economico. Ho quindi deciso di specializzarmi a Trento, dove ho potuto studiare come le nuove tecnologie possano essere applicate nelle aziende e nelle imprese per rivoluzionare e adattare i modelli di business. La laurea in Net-Economy all’Università di Trento era in quel periodo uno dei pochi corsi a livello nazionale in grado di concretizzare uno studio ibrido tra informatica ed economia. Grazie a questo corso ho potuto farmi delle ottime basi sull’utilizzo delle nuove tecnologie all’interno delle realtà aziendali, e successivamente applicare queste conoscenze nel mio lavoro.

Raccontaci la tua esperienza lavorativa e di cosa ti occupi oggi.

Ho lavorato nella consulenza aziendale per 6 anni: il principale obiettivo era quello di aiutare le mie aziende clienti, provenienti dai settori più disparati come retail, publishing o media, a crescere e a migliorare la relazione con i clienti tramite gli strumenti digitali. Successivamente ho lavorato nel settore travel nella sede centrale di MSC Crociere come Strategic Development Manager e poi in Expedia Group per 4 anni. Attualmente lavoro in Bayer nell’ambito della Consumer Health e gestisco gli investimenti in ambito digitale per le aree europea, africana e medio-orientale.

Cosa ti ha lasciato Trento e cosa ti ha dato a livello professionale? 

Ho molti ricordi positivi riguardo l’Università di Trento e alla città in generale. Con molti dei miei colleghi di corso sono rimasto in contatto: eravamo un gruppo molto unito, anche se provenienti da differenti esperienze di studio. Ormai da qualche anno vivo all’estero, ma mi piacerebbe ritornare a visitare Trento, una città a misura di studente, con molti servizi ben strutturati e funzionanti. Sicuramente il corso di laurea che ho seguito è stato estremamente valido e mi ha aperto un ampio campo professionale.

Come definiresti la Digital Transformation? Visto che te ne sei occupato per aziende diverse, quali sono le differenze che puoi evidenziare?
 
A dire il vero è difficile trovare una definizione univoca di Digital Transformation e infatti, anche all’interno della stessa azienda o stesso team di lavoro, vi potrebbero essere definizioni differenti. Personalmente, per Digital Transformation intendo principalmente la trasformazione del modello di business accelerata dagli strumenti digitali. Tuttavia, ciò che reputo importante è che questa trasformazione non debba avvenire solo tramite le tecnologie, ma debba includere un cambiamento anche a livello di cultura aziendale, nel modo di lavorare: per modificare il modello di business deve necessariamente esserci una trasformazione più ampia.

Nella mia esperienza ho visto grandi differenze nel modo di affrontare la Digital Transformation nelle aziende per le quali ho lavorato. Molte di queste differenze sono proprio legate al settore in cui operano queste aziende. Nel settore Travel per esempio la dimensione digital è ormai pervasiva e imprescindibile, mentre per il settore Health si tratta di un percorso ancora in fase di costruzione.